
La sicurezza in corsa è un tema sempre più dibattuto e attuale, dai giovanissimi ai professionisti della massima categoria è un problema serio in cui gli accorgimenti non sono mai abbastanza. Il Tour de Suisse ha deciso di fare un passo ulteriore lanciando la sperimentazione di dei veri e propri tracciatori che potranno individuare il corridore in qualsiasi momento della corsa e prestargli quindi immediatamente soccorso.
La decisione dell'organizzazione della corsa a tappe elvetica è arrivata sicuramente in seguito a due tragedie che hanno scosso la carovana elvetiva nel corso degli ultimi anni. La prima è quella di Gino Mader, ciclista svizzero scomparso a seguito di una caduta durante la quinta tappa del Tour de Suisse nel 2023, ma a far prendere provvedimenti è stata soprattutto l'incidente che ha coinvolto la giovanissima Muriel Furrer durante la prova in linea junior degli scorsi Mondiali di Zurigo. L'atleta, anch'essa elvetica, era stata ritrovata soltanto un'ora dopo senza che immagini e testimoni ne potessero documentare la caduta. Due eventi forti che hanno scosso la comunità ciclistica internazionale e in particolare quella svizzera che ha deciso di intervenire in maniera decisa, prima ancora che l'Uci prendesse provvedimenti.
A partire dal Tour de Suisse Women, in programma dal 12 al 15 giugno e poi durante il Tour de Suisse (dal 15 al 22 giugno) verrà messo in campo per tutti gli atleti un progetto di localizzazione e di prevenzione per gli incidenti. Ogni bicicletta infatti sarà dotata di un tracker che invierà immediatamente un segnale in caso di anomalie, come per esempio una caduta, che verrà ricevuto da una centralina posta sulla linea del traguardo con tre addetti che poi avviseranno il team e in sanitari. «Dopo le molte tragedie che sono accadute abbiamo capito che dovevamo assolutamente muoverci, agire in prima persona per aumentare la sicurezza almeno durante le nostre corse - ha detto a tuttobiciweb David Loosli direttore sportivo del Tour de Suisse - con questo sistema ogni atleta sarà dotato di un tracciamento che verrà tenuto sotto controllo da una centralina in cui ci saranno almeno tre addetti per ogni tappa. Dopo un anomalia o la mancanza di segnale per 30 secondi si attiverà immediatamente un protocollo di intervento che prevedere la comunicazione al team e poi in seguito ai sanitari. Di fronte a tanti incidenti che spesso portano via la vita ai nostri atleti abbiamo deciso di fre un piccolo passo verso un ciclismo piu' sicuro. Certo, questo non significa assolutamente che non ci saranno più cadute, ma almeno ci permetterà di intervenire in maniera tempestiva senza lasciare più nessun corridore senza assistenza»
E' la prima volta che una corsa a tappe mette in campo in maniera così massiccia una soluzione di questo tipo e, dopo il rodaggio durante le corse elvetiche, se di successo, la speranza è che venga presa di modello anche da altre federazioni ed organizzazioni per garantire una maggiore sicurezza a tutti gli atleti.« Le donne impegnate nel Tour de Suisse Women saranno le prime a testare il nostro sistema in corsa, siamo molto fiduciosi e speriamo che sia efficente per ogni tipo di imprevisto - ha proseguito Loosli - l'obiettivo rimane sempre quello di garantire maggiore sicurezza, sarà un primo rodaggio e speriamo che serva per spronare altre organizzazioni a fare lo stesso »
photo by Carlo Monguzzi