
“Un giro nel Giro”, per ricordare, per non dimenticare e per rinnovare il rapporto che Banca Mediolanum e la famiglia Doris ha con il ciclismo e con la “corsa rosa” in particolare. Un giro nel Giro per ricordare Ennio Doris, fondatore di Banca Mediolanum e grande appassionato di ciclismo. Una pedalata con clienti e appassionati, lungo le strade del Giro d’Italia.
Da Lonigo, dove questa mattina si sono mosse le prime pedalare, a Vicenza, dove la tappa si è conclusa. «È stata una bellissima festa e il rinnovato rapporto con questa corsa magnifica che ci vede sponsor da ben 23 anni – ha spiegato Massimo Doris, amministratore delegato di Banca Mediolanum, che ha pedalato al fianco di Moser e Fondriest, Bettini, Ballan e Dalia Muccioli -. Amiamo profondamente questo sport da sempre. Sapete quanto lo amasse papà, ma questo è uno sport che è radicato nella nostra famiglia e da oltre vent’anni anche nella nostra banca, che ha individuato questa magnifica manifestazione come strumento ideale per trasmettere valori – passione, impegno e ricerca di obiettivi – e incontro territoriale con i nostri clienti. Tre settimane di passione. Abbiamo fatto una bellissima pedalata, forse la più numerosa di tutte, con oltre 160 persone, dedicata a papà».
Tra i testimonial di questa giornata c’era anche Fabrizio Macchi, ex paratleta , con due campionati del mondo e una medaglia paraolimpica ai Giochi di Atene. «Oltre ad avere il piacere di aver pedalato con Banca Mediolanum - ha spiegato Macchi – sono qui anche per la ricerca della fibrosi cistica: a tutti serve un aiuto, a loro manca un respiro, e io sono qui per promuovere anche due progetti importanti: uno su 30, che è un invito a sottoporsi ad esami specifici e l’altro è il 5x1000, fondamentale per lo sviluppo della ricerca».
Presente anche Nicola Dutto, motocilista vittima di un grave incidente, che un giorno ha visto la propria vita cambiare radicalmente: Nicola non si è certo fermato, ha solo cambiato passo. «Sono felice di essere qui, al fianco di Massimo (Doris, ndr) e tanti amici e campioni importanti. Per me ogni volta è davvero un tuffo al cuore».
Poi la parola torna ancora a Massimo Doris, al quale chiedono quando si avvicinò al ciclismo. «Sono sempre stato un grande appassionato. Fin da bambino sognavo la bicicletta e papà me l’ha fatta sudare. Quando ho visto la prima tappa del Giro dal vivo? Tanti anni fa, ero ancora un ragazzino, ed ero con mamma Lina a papà Ennio, ma con me c’era anche Sara, mia sorella. È uno sport bellissimo, che unisce le persone, che ti fa vivere qualcosa di unico in mezzo alla natura. Che ti passa davanti agli occhi e ti lascia sensazioni che sono difficili da trasmettere, ma che ti restano indelebili nel cuore. È uno sport di passione e noi siamo felici di alimentare la passione».
L’ultima domanda è la più difficile: chi vincerà il Giro? «Del Toro è forte, ma mi sembrano ancora troppo vicini. Credo che il Giro deve ancora incominciare».
Oggi si è pedalato anche per la Fondazione Mediolanum, per il progetto “Fragili, ma potenti”, la nuova raccolta fondi dell’anno. Il progetto nasce per garantire a 1.064 bambini con condizioni neurologiche complesse e alle loro famiglie un percorso personalizzato di riabilitazione e sostegno, in collaborazione con tre realtà d’eccellenza: Fondazione Don Gnocchi, Fondazione Fight The Stroke e Fondazione TOG. “Fragili, ma potenti” si rivolge a minori che convivono con difficoltà cognitive, motorie e comunicative, causate da lesioni genetiche, congenite o da traumi perinatali.
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