
Era il 2019 quando Richard Carapaz a Verona ha alzato il Trofeo senza fine scrivendo una pagina importante per il suo paese, perché è stato il primo corridore dell’Ecuador a vincere un grande giro. Nel 2022 era tornato alla corsa rosa, arrivando secondo alle spalle di Hindley e poi una lunga assenza fino a quest’anno, dove è venuto con l’intento di riportare in Ecuador la maglia rosa.
«Alla fine ho una squadra che è arrivata al Giro con l’intenzione di vincere, ci stiamo lavorando da ottobre e lo stiamo dimostrando – ha detto Crapaz durante la conferenza stampa - abbiamo un obiettivo molto, molto chiaro e mancano ancora due settimane per arrivare alla fine. La seconda settimana è appena iniziata e sappiamo che la terza sarà ancora più importante e decisiva per tutti: noi ci saremo».
Oggi Carapaz ha dimostrato di voler fare sul serio e ha deciso di andare all’assalto in una tappa che avrebbe potuto mettere in difficoltà gli uomini di classifica. «Penso che quando la Ineos è partita, il loro intento era quello di fare una selezione di gruppo, ma alla fine c'erano anche molti corridori della UAE che non lo hanno permesso. La corsa è stata molto dura ed è stata fatta una selezione piuttosto netta e alla fine è stato un gruppo ridotto a lottare per la tappa. Questa è stata la nostra grande opportunità, abbiamo saputo sfruttarla fino alla fine. Ho cercato di giocare le mie carte ed è andata molto bene».
Ciccone e Pidcock nelle loro dichiarazioni hanno detto di essere rimasti sorpresi dell’attacco di Carapaz e forse proprio questo ha facilitato l’ecuadoriano a raggiungere il suo obiettivo. «Penso che tutti avevano capito che avevamo un'opportunità. Non ho potuto contare troppo sulla squadra, avevo solo Georg (Steinhauser, ndr), che ha fatto un ottimo lavoro. Sapevamo che poteva essere una buona tappa per noi, e beh, alla fine abbiamo giocato le nostre carte e abbiamo fatto del nostro meglio».
L’America Latina sta andando molto bene e oltre a Carapaz, è tornato a farsi vedere Egan Bernal e poi c’è Isaac Del Toro che indossa la maglia rosa.
«I corridori del Sudamerica stanno andando molto bene. Abbiamo visto un Bernal che si è ripreso molto bene e si è lanciato in molti attacchi e lo abbiamo visto presente. Sono molto contento per lui perché, alla fine, quello che ha sofferto è stato veramente tanto e provo tanta ammirazione per quello che sta facendo. Vediamo anche Del Toro che si sta difendendo molto bene con la maglia rosa. Abbiamo ancora più di una settimana davanti a noi e penso che sarà uno spettacolo entusiasmante per tutti».
Carapaz vuole fare bene, ma sul vincere per la seconda volta il Giro d’Italia, ammette che ci vogliono gambe e molta fortuna e solo più avanti sarà possibile capire quale obiettivo sarà veramente raggiungibile. «So di avere buone gambe e di poter essere al livello degli altri leader nelle salite. Penso che la gara rimetterà tutti al loro posto, quindi al momento siamo in un'ottima posizione e cercheremo di dare il massimo. Mi piace pensare ai tifosi dell'Ecuador. Spero che si stiano divertendo e che mi seguano e voglio salutarli tutti».
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