GATTI & MISFATTI. APPEAL TO PANGLOSS FABRETTI: PULL THE PLUG ON THE TRIAL

GIRO D'ITALIA | 19/05/2025 | 14:45
di Cristiano Gatti

It hurts, it's always painful to pull the plug, but at some point you must find the courage. The question is heavy and elementary: what's the point of keeping it alive like this? It becomes therapeutic obstinacy, it becomes cruelty. For those who knew it in the full of its vitality, when it was born and grew in the name of Sergio Zavoli, it's terrible to find it at the end of the race in these conditions. You can't look at it, melancholy takes over. Enough, for heaven's sake: pull the plug on the "Trial". Or at least, if you don't have the courage, change its name. A definition like "Post-race Interviews" would suffice: clearer and more honest. More than anything, it would respect the glory of the "Trial Stage", which truly put on trial, with lots of defendants, lots of troublemakers, lots of defenders, up to the final, unappealable verdict of the public. Now, it's just a "Decomposition Trial".


An odyssey of agony. The host Alessandro Fabretti, rated 10 only for dandy jackets, clearly wore the clothes of Pangloss, the guardian of Voltaire's Candide, placed there by the great writer-thinker to represent the theory of his enemy Leibniz, according to which we always live in the best of all possible worlds. Fabretti is the Pangloss of the Giro: after seeing and re-seeing Zavoli, he has perfectly learned how not to do it. While the Rai pioneer acted as a stimulator, throwing in diabolically themes and facts to discuss, essentially being the dynamiter of debate, Fabretti takes his salary and the masters' compliments to always say great stage, great Giro. Debate, discussion, dissent, criticism? Suffocated in the cradle. Exterminated at birth.


To totally guarantee that nothing escapes this idyllic line regardless, here are the choice of commentators: Davide Cassani and Daniele Bennati. They both start with Da, Davide and Daniele, must be the surgical criterion that led to their selection: put together they represent a clear return to Da-ism, a current that sublimated nothingness. Cassani could even say something of his own, a minimum of judgment, in fact he is used very little by the cautious Pangloss. It is clearly seen that Pangloss prefers the other, his favorite, the perfect prototype of the commentator to whom you can ask everything, even a blood donation, but never an opinion. Grandiose was the episode about the most beautiful stage of the Giro, the only one worthy of the name, thanks to the White Roads: the theme of the possible Del Toro-Ayuso dualism is approached in the flattest and most orthodox way, like a notarial register, they tell you yes that for UAE it could become a problem, they tell you that according to classic cycling Del Toro's attack is not logical, they also tell you that however in modern cycling everything is different, in short, they tell you everything that every good fan already knows better than them, but telling us clearly and decisively which side they are on, what they would do, who is promoted and who is not, indeed, would be a "Trial", who is acquitted and who is convicted, not even in a dream. Prudence, cowardice, sloth: their only mission is not to create problems and not make enemies. Just imagine if someone from above might give you an unpleasant phone call...

The atmosphere, thus, is inexorably tired, weak, limp. Pure chloroform. You can only endure it in one way: waiting for the connection to interviews with riders and technicians, from backstage or from buses, those are indeed digestible and interesting. Too bad they have nothing to do with a "Trial Stage", with any trial.

That is now only a melancholic memory of glorious times. Not because they are distant, but because they were lively, dynamic, fresh. I invite everyone to do a test: let's watch an episode with Zavoli, Taccone, Zandegù, Ormezzano, etc. etc. Then let's watch this trinity of sleeping pills. In the end tell me who is old and who is young.


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COMMENTI
Rai
19 maggio 2025 15:01 max73
Ormai da anni la linea Rai è questa, non scontentare nessuno, dare giudizi positivi, zero critiche, tutti bravi.... O meglio se c'è qualche corridore che non va secondo le aspettative, lo si ignora e si esaltano solo i soliti. In telecronaca Garzelli prova spesso a muovere qualche critica a corridori, squadre o DS....ma subito interviene Pancani che smorza i toni..cmq Garzelli sempre più rivelazione del Giro...non avrà grande proprietà di linguaggio ma non dice cose mai banali ed è sempre interessante.

Non mi serve
19 maggio 2025 15:55 Hal3Al
guardare il vecchio processo,lo ricordo bene,questo è soporifero e direi insulso.
Cassani mio piace,la linea editoriale RAI decisamente soporifera per non parlare di tutta la pubblicità degli ultimi 20 km.

Tagli
19 maggio 2025 17:33 Bullet
Piuttosto di darvi alle preferenze personali, cosa più adatta all'utente medio non del settore, perché non approfondite quanto investe la Rai per seguire il Giro, pre e post tappa compresi. Se è pari alla dimensione del tavolino e dello studio, tgiro tra un po' lo fanno seduti per terra, direi che negli anni è sceso un bel po', anche se in teoria per dibattere basta un microfono e toccare i temi giusti. Però la possibilità che abbiano tagliato, per spostare su altri sport, le olimpiadi '26 sono vicine, mi pare più che concreta.

" anche se in teoria per dibattere basta un microfono e toccare i temi giusti."
19 maggio 2025 18:13 Hal3Al
Esatto,quindi quanto investono non giustifica a parer mio.
Negli ultimi anni hanno mandato a casa qualcuno meno gradito alla dirigenza.

Processo di Zavoli che nostalgia
19 maggio 2025 18:19 marco1970
Nostalgia non solo per il Processo alla tappa di Sergio Zavoli ma per tutti i servizi informativi che forniva la Rai sulla corsa in tutti i telegiornali.Adesso non c'è nè informazione ,nè promozione.Ma in controtendenza ci sono gli ascolti televisivi che sono molto buoni perchè alla gente,nonostante questa specie di ostracismo il ciclismo e il Giro piacciono.Non mi sentirei di essere severo con Fabretti Cassani e Bennati che fanno bene il loro lavoro ma forse devono stare dentro i limiti di un budget striminzito.

Gatti
19 maggio 2025 19:06 Carbonio67
Lo stesso si potrebbe dire per certi giornalisti che scrivono monotemi ogni giorno,o sbaglio ?
Che senso ha ogni giorno cercare polemica ?

Processo
19 maggio 2025 21:56 Tola Dolza71
Al giorno d'oggi, dove vige il politicamente corretto, un programma come il processo alla tappa non ha più senso e non sarebbe accettato dai vertici se fosse come lo vorrebbe il sig. Gatti. Sarebbe molto meglio un'analisi con dati oggettivi che possano spiegare il perché di questo ciclismo che si basa essenzialmente sui numeri

Livello
19 maggio 2025 22:06 Panassa
Il livello italiano è sceso nel calcio in serie A, nei ciclisti italiani, nella nazionale di calcio. Va forte il tennis ora. È sceso però anche il livello dei giornalisti vedi chi scrive questo articolo. Cassani rimane il top.

Incipit
20 maggio 2025 10:43 carloprimavera
"Spiace, è sempre doloroso staccare la spina, ma a un certo punto il coraggio bisogna trovarlo", speravo fosse finalmente una presa di coscienza di Gatti sulla sua ultima stagione giornalistica. E invece. Cordialità.

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