
La maglia rosa Mads Pedersen è stata ieri una delle vittime del grave incidente avvenuto durante la sesta tappa del Giro, quando a terra sono finiti una trentina di corridori.
Dopo tre vittorie di tappa, ieri Pedersen non aveva più lo sguardo felice di sempre e, arrivato a Napoli, con l’ultimo gruppo, ha saltato la conferenza stampa anche perché atteso da un "obbligo istituzionale": la maglia rosa, infatti, era attesa dal comandante della Americo Vespucci, ormeggiata per l'occasione proprio a pochi metri dal traguardo. «Ho visto giorni migliori, diciamo così - ha detto il danese dopo il traguardo - Cadere a 70 chilometri all'ora in discesa non è mai divertente. Ora sento decisamente molto dolore in tutto il corpo».
Il fatto che Pedersen sia rimasto indietro rispetto al gruppo nel finale, è dovuto proprio alla caduta e non al fatto che ci sia stata una decisione della giuria, con neutralizzazione della tappa e quindi senza la possibilità di fare punti. «Se avessi potuto, mi sarebbe piaciuto correre. Ma quando si cade sull'asfalto con la stessa forza con cui l'ho fatto io oggi, non è più così scontato».
Il danese potrebbe ancora indossare la maglia rosa per qualche giorno, ma a causa della caduta e soprattutto del percorso con salite di oggi, la possibilità sembra essere appesa a un filo. La settima tappa sarà caratterizzata dal primo arrivo in salita. In classifica, Pedersen ha un vantaggio di soli diciassette secondi su Primoz Roglic (Red Bull-BORA-hansgrohe), e oggi il favorito per la vittoria finale potrebbe essere proprio lo sloveno.
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