VEGNI. «UNA SCELTA CONDIVISA, NESSUNA DISCUSSIONE CON I CORRIDORI»

GIRO D'ITALIA | 15/05/2025 | 18:41
di Francesca Monzone

Una caduta a 70 km dal traguardo oggi ha stravolto completamente la sesta tappa, con la neutralizzazione decisa dalla giuria per salvaguardare i corridori. Troppi ciclisti sono finiti a terra, circa 30, e alcuni di loro sono stati costretti al ritiro.


A parlare dopo il traguardo è Mauro Vegni, direttore del Giro d’Italia, che ha voluto sottolineare la collaborazione tra tutte le parti, per trovare la soluzione migliore.


«Ai corridori abbiamo detto che avremmo rifatto una nuova partenza e posso dire che con loro non abbiamo mai avuto discussioni».

Vegni ha voluto spiegare come un asfalto bagnato ma non in modo eccessivo nelle zone del sud diventi spesso estremamente insidioso. «È per questo che abbiamo deciso di neutralizzare la tappa fino all’arrivo. Anche io quando sono sceso dalla macchina ho iniziato a pattinare, era davvero molto difficile restare in piedi in quel frangente».

Le strade non avevano buche e non ci sono state imprudenze o azioni pericolose da parte dei corridori, che invece hanno dovuto fare i conti con una caduta, dove in molti hanno riportato danni.

«L’asfalto se lo vedete era bello compatto, ma si scivolava e questo accade spesso da queste parti quando piove poco. Se l’asfalto non si bagna bene, purtroppo diventa insidioso, ma ripeto non abbiamo avuto nessuna discussione con i corridori, li abbiamo ascoltati e supportati e la scelta è stata fatta in modo condiviso».


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COMMENTI
Da noi ogni anno
15 maggio 2025 19:16 Roxy77
Ma mi chiedo solo in Italia? Da noi ogni anno succede una sospensione o neutralizzazione o accorciano ... sembra veramente che la sfortuna si abbatta sul giro....ma forse non è sfortuna siamo in Italia .. situazione gestita male anche oggi... Avanti andavano a tutta e dietro erano in relax

@Roxy
15 maggio 2025 19:29 Frank46
Perché al Tour e alla Vuelta e anche nelle corse a tappe di una settimana non succede in continuazione la stessa cosa vero?

Sono cambiati i tempi. Una volta se succedeva qualche infortunio grave o peggio si diceva che era stata una tragedia. Oggi invece diventa un tentato omicidio degli organizzatori.

Ovvio che alla prima protesta gli organizzatori calino le brache.

I casi sono due
15 maggio 2025 23:21 pickett
O é molto strano l'asfalto dell'Irpinia(la salsedine marina non c'entra nulla)o sono molto scadenti le scarpe di Vegni.A me non é mai capitato di scivolare per due gocce di pioggia.

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