TIBERI: «CARO GIRO, IO SONO PRONTO»

GIRO D'ITALIA | 08/05/2025 | 08:14
di Carlo Malvestio

Antonio Tiberi arriva al Gi­ro d’Italia 2025 con po­che certezze. Se l’anno scor­so il terzo posto al Tour of the Alps lo aveva lanciato verso una grande Corsa Rosa, quest’anno un virus ga­strointestinale lo ha costretto al ritiro dopo una tappa e mezzo della corsa euroregionale. Un intoppo spiacevole, che cambia leggermente i piani, ma che certamente non muta l’ottimismo in casa Bahrain Victorious, convinta di avere in squadra un pretendente al podio finale di Roma. La Maglia Bian­ca e il quinto posto finale del 2024, d’altronde, non sono arrivati per caso, ma per un grande lavoro di programmazione e crescita.


«Mentalmente è forte, non ha accusato il colpo - ha detto il suo direttore sportivo Franco Pellizotti -. Certo, non ci voleva, ma ce ne siamo fatti una ragione. Stava talmente bene che siamo convinti che, appena avrà smaltito questo malanno, potrà tornare ad andare mol­t­o forte. Prima del Giro non farà nessuna corsa, andrà direttamente in Al­bania».


«Per sdrammatizzare gli ho detto “meglio al TotA che tra 2-3 settimane al Giro” - ha invece commentato il suo fidato compagno di squadra, e ombra per le tappe di montagna, Damiano Ca­ruso -. E in effetti è così, deve stare tranquillo, il ciclismo è questo, capita a tutti e tutti i giorni, non ci sono sostituzioni e ce ne facciamo una ragione. Deve solo smaltire questo malanno e poi ripartire da dove aveva lasciato, come se niente fosse successo. Se non è nulla di serio come sembra, non bisogna preoccuparsi».

Nessun allarme, quindi, per Antonio Tiberi, che al Giro andrà a caccia del podio.

Antonio, il ritiro al Tour of the Alps non ci voleva.
«È vero, ma la condizione è buona. Certo non corro dalla Tirreno Adria­tico quindi ci sarà bisogno di avere qualche conferma in gara. Non avendo potuto fare il Tour of the Alps, le ri­sposte le avrò direttamente al Giro d’Italia. Sono stato due settimane sul Teide, ho affinato la forma e la gamba dovrebbe girare. Speriamo sia così, ne avremo certezza tra un po’ di giorni».

Quanto è stato importante il podio conquistato alla Tirreno Adriatico contro av­versari di grande valore?
«Mi ha dato tanto morale soprattutto perché arrivava in un periodo di carico in cui le sensazioni erano buone ma non straordinarie. Il picco di condizione era ancora in fase di crescita e fare un podio contro quegli avversari è stato il modo giusto per approcciare il lavoro delle settimane seguenti».

Tolto l’intoppo del TotA, l’avvicinamento al Giro è stato pressoché identico a quello del 2024?
«La preparazione è stata speculare. L’anno scorso avevo lottato per la vittoria del Tour of the Alps fino alla fine e poi avevo fatto un Giro in crescendo. Quest’anno purtroppo non abbiamo avuto il TotA, ma la speranza è quella di fare una Corsa Rosa sulla stessa falsariga dello scorso anno».

Una cosa che i tifosi apprezzano di te è il non volersi nascondere, dichiarando apertamente i propri obiettivi.
«Io credo che quando si ha la consapevolezza di ciò che si sta facendo, se si è convinti della bontà del proprio lavoro, allora non ci sia niente di male nel voler esporre i propri obiettivi. Se l’anno scorso ho fatto quinto al Giro, pen­so sia normale voler provare a migliorarsi, magari centrando un podio. Poi certo, siamo umani e non abbiamo il motore, tutto può succedere anche all’ultimo secondo, come d’altronde ha dimostrato il problema che ho avuto al TotA».

Rispetto allo scorso anno, però, c’è una grande differenza: non c’è Pogacar. Che Giro prevedi?
«Senza Pogacar mi aspetto un Giro un po’ più aperto e anche un po’ più tattico. Non essendoci un corridore sulla carta nettamente più forte degli altri, dato per vincitore in partenza, e di conseguenza una squadra chiamata a fare la gara dall’inizio alla fine, è chiaro che vengono a crearsi tanti scenari diversi in cui ognuno può provare a dire la propria. Poi, certo, si sono dei favoriti come Roglic e Ayuso, ma in 21 giorni di corsa può succedere di tutto e le ge­rarchie possono cambiare da un mo­mento all’altro. Penso che lo spazio per inventarsi qualcosa potrebbe esserci».

Ecco, li hai citati. Quanto lontano ti sen­ti da Roglic e Ayuso?
«Quest’anno mi sono confrontato solo con Ayuso alla Tirreno Adriatico. Non sono arrivato così lontano da lui e, come detto, non ero ancora la miglior versione possibile di me stesso. In queste settimane spero di aver limato an­cora un po’ quel gap che mi separa da lui e, dalla mia parte, c’è anche il fatto che col passare dei giorni, in un Gran­de Giro, solitamente mi sento sempre meglio».

Il Giro sembra piuttosto sbilanciato sulla terza settimana. Si deciderà tutto lì?
«Sì, credo che la forza bruta dovremo tirarla fuori nella terza settimana. Pri­ma sicuramente ci saranno delle schermaglie, magari già nella cronometro di Tirana del secondo giorno, anche se è breve e tecnica, e poi con le strade bianche di Siena e qualche altro arrivo insidioso. Però i giochi si faranno senz’altro negli ultimi giorni, prima mi aspetto un Giro un po’ più tattico».

Cosa vuol dire correre senza il dominatore Pogacar?
«Dà più morale, grinta e speranza. Ma quello che vale per me vale anche per tutti gli altri. Saremo in tanti a voler fare molto bene in questo Giro d’Ita­lia».

da tuttoBICI di maggio


Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
L’Alpecin di Mathieu van der Poel e Jasper Philipsen e la Fenix di Puck Pieterse e Charlotte Kool si apprestano a cambiar nome: dal primo gennaio infatti, in virtù della partnership siglata con il marchio canadese Premier Tech, le...


Spesso siamo portati a pensare che il pedale sia un oggetto definito che non può cambiare, insomma, un elemento della bici che è arrivato a tutti gli effetti al suo massimo sviluppo, giusto?Le cose non vanno così, infatti, questo ragionamento...


Le squadre stanno iniziando ad arrivare in Sardegna: atleti e staff provenienti da 9 nazioni – Italia (la delegazione più numerosa), Paesi Bassi, Belgio, Francia, Germania, Albania, Lussemburgo, Canada e Stati Uniti d’America – sono pronte a dare spettacolo nella...


Nienke Vinke, 21enne olandese vincitrice della classifica giovani al Tour de France Femmes 2025, a fine anno lascerà il team Picnic PostNL per vestire la maglia della SD Worx Protime con cui ha raggiunto un accordo triennale. «Siamo convinti che...


Yoeri Havik e Iuri Leitao sono tornati al comando della Sei Giorni di Rotterdam al termine della terza notte di gara, con una classifica appassionante visto che ci sono quattro coppie a pari giri, impegnate a lottare per la vittoria.Ad...


Non c’è affezionato del ciclocross italiano che non conosca Borgo Barattin di Faè di Oderzo. Poche case, vigne a perdita d’occhio, ma soprattutto una enorme passione per il ciclocross. Come ogni anno questa piccola località della Marca Trevigiana ospiterà più...


Se il sapersi rialzare e andare avanti fosse una disciplina olimpica Elisa Balsamo avrebbe il primato assoluto. La fuoriclasse della Lidl Trek che ha già vinto tantissimo in carriera, spesso ha dovuto fare i conti con la sfortuna e degli...


Se oggi Edoardo Agnini è in sella a una bicicletta da corsa il merito è del cugino Paolo Panelli omonimo del celebre attore comico e conduttore televisivo italiano. "Inizialmente facevo nuoto poi all'età di 9 anni mi è garbato andare...


Nell'intervista doppia che abbiamo realizzato con lui e Mattio ai corsi per i neoprofessionisti a Milano, Alessandro Borgo mostra l'attitudine di chi, non ancora ventunenne ma già forte di classiche e maglia tricolore tra gli U23 (oltre che del ruolo...


Che tu preferisca camminare o pedalare, l’appuntamento più atteso è quello di domenica 14 dicembre a Bonferraro di Sorgà con la “PEDALATA e CAMMINATA di NATALE” organizzata da Alé Cycling e da DMT. Iscriviti ed unisciti al gruppo per celebrare...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024