ALESSIO SALVADEO, IL PISTARD U23 CHE FA IL GIRO DELLE SEI GIORNI: «INNAMORATO DELLO STAYER»

INTERVISTA | 22/12/2024 | 08:20
di Nicolò Vallone
Due volte la Sei Giorni di Berlino, due volte quella di Rotterdam, ma anche quella di Ginevra e quelle di Fiorenzuola e Pordenone. E pazienza se oramai si riducono sempre più spesso a quattro, tre o persino due giorni. Nell'Italia che ha visto ricrescere a dismisura la pista nell'ultimo decennio e mezzo, nell'hinterland occidentale di Milano è cresciuto un ragazzo che, anziché nel mito di Coppi, Merckx, Pantani e Sagan, aveva nei metaforici "poster in cameretta" Patrick Sercu, Danny Clark, Iljo Keisse ed Elia Viviani. Cos'hanno in comune costoro? Essere dei pistard. Meglio ancora: essere dei seigiornisti. La forte passione del classe 2005 Alessio Salvadeo.
L'imprinting coi velodromi di questo giovane atleta, figlio dell'ex corridore Roberto Salvadeo, avvenne in tenerissima età a Busto Garolfo. Poi il passaggio alla Pro Bike, i primi allenamenti a Montichiari da Esordiente e quelli costanti alla scuola ciclismo Dalmine. Un biennio Allievi in piena pandemia tra Cicli Fiorin e GB Team, formazioni dove la multidisciplina è di casa: difatti Alessio non disdegna nemmeno qualche gara di ciclocross. Da Juniores invece, nella Casalese Armofer, punta tutto sul binomio strada-pista, preferendo definitivamente le pedalate invernali su ruote lenticolari a quelle su fango e ruote grasse.
L'anno scorso è iniziata la rumba delle care vecchie Sei Giorni, un giretto del centro-nord Europa ben conciliato con la strada anche nella prima annata da Under 23 nel team Trentino di Igino Andreis. «Qui mi hanno lasciato tempo per maturare e libertà di fare tutta l'attività su pista che volevo, non potevo chiedere di meglio e non era scontato» afferma con fresca lucidità Alessio.
Ti sei dovuto trasferire o sei rimasto a vivere a casa tua?
«Sono sempre con la mia famiglia super coinvolta nel ciclismo, dove ho sempre vissuto a Casorezzo, al limite qualche volta faccio allenamenti e ritiri con la squadra a Riva del Garda. Negli ultimi tre mesi però ho vissuto nei Paesi Bassi, un po' ad Amsterdam e un po' ad Alkmaar, ospite di due famiglie coi figli ciclisti: lì ho avuto modo di allenarmi e gareggiare, sempre seguito anche a distanza dal mio allenatore Fabrizio Di Somma. Ho respirato l'amore per il ciclismo a 360 gradi che c'è da quelle parti e a mia volta mi sono innamorato di una specialità di cui avevo solo sentito parlare: lo stayer, un velocissimo dietro-moto con ruote anteriori da 24 pollici e forcella al contrario, che andava alla grande nelle storiche Sei Giorni e di cui non esiste il Mondiale ma solo l'Europeo apposito. In Svizzera, Germania e Olanda è rimasta in voga, sono contento di aver provato in gara lo stayer e spero di rifarlo ancora.»
Chi sono i "corridori da battere" nelle Sei Giorni?
«Correndo nella categoria Under 23 i nomi cambiano spesso perché appena sei vincente tra gli U23 passi alle gare Elite, comunque direi belgi e olandesi. Posso altresì dire con piacere che l'entusiasmo e la partecipazione del pubblico che ho visto nelle Sei Giorni "nordiche" sono molto simili a ciò che ho visto anche in Italia.»
Sei l'unico italiano a partecipare?
«Come U23 tendenzialmente sì, tra i grandi ho visto soprattutto Matteo Donegà e qualche volta Elia Viviani e Michele Scartezzini.»
Fai tutto questo a spese tue, o comunque della tua famiglia?
«Sì, anche se gli alberghi sono spesati dagli organizzatori. Comunque noi U23 non riceviamo alcun ingaggio.»
Che pistard sei?
«Mi dedico all'endurance e a tutte le specialità dell'omnium. La mia preferita però è assolutamente la Madison: non poteva essere altrimenti, nelle Sei Giorni è la "gara regina" e adoro il lavoro di coppia che si viene a creare col compagno, mi appassiona il mix di tecnica e tattica che si deve aggiungere alla mera forza.»
Quali sono stati i tuoi risultati principali?
«Da Juniores ho iniziato a riportare qualche vittoria in pista, tra cui un omnium al centro Uci di Aigle, ma non dimenticherò mai il 3° posto in una Madison a Ginevra lo scorso anno: ero in coppia col veterano svizzero Loïc Perizzolo, ex campione europeo nell'Eliminazione. In una sola gara mi ha insegnato tantissimo, porto davvero nel cuore quel momento. Il risultato più recente è invece la sesta posizione nella Sei Giorni di Rotterdam. Comunque non è retorica affermare che in certe Sei Giorni essere alla partenza, con le numerose richieste che ricevono gli organizzatori, è già un risultato di rilievo.»
Su strada invece che stagione è stata?
«Sono riuscito a conciliare le prime gare col team Trentino e la maturità al liceo scientifico sportivo Labor di Milano: dato l'indirizzo della scuola, ho trovato la giusta comprensione da parte dei professori e siamo riusciti a venire incontro a ogni esigenza. Ho seguito un calendario nazionale e mi piace ricordare la Coppa Caduti Nervianesi del 25 Aprile, dove ho gareggiato sulle strade di casa. In generale questa alternanza tra strada e pista mi piace molto e ho intenzione di replicarla nel secondo anno U23: adesso mi godo le festività, poi a fine gennaio si riparte con la pista e a fine febbraio con la strada.»
Certo che sei nell'epoca giusta per essere un così grande appassionato di pista in Italia: hai mai avuto contatti diretti con la maglia azzurra?
«Non ho mai raggiunto il giusto livello finora, mi è capitato solo di incrociare alcuni atleti e tecnici come il c.t. Marco Villa, che peraltro stimo tantissimo anche per il suo passato da seigiornista. Sicuramente un mio sogno è quello di maturare ciclisticamente al punto da guadagnarmi belle soddisfazioni: professionismo? Nazionale? Non è il momento di porre obiettivi precisi o fare nomi di gare particolari.»
Visto però che siamo prossimi a Natale e Capodanno, quindi di regali e desideri, tu che abiti vicino Milano non sogneresti una bella Sei Giorni al Vigorelli o in qualche palazzetto indoor?
«Certamente! Ma devo ammettere che i miei pensieri più "sentimentali" sono per la pista di Busto Garolfo. Lì sono davvero a casa e vorrei ringraziare il grande Marino Fusar Poli.»
A proposito, chi sono altre tue figure di riferimento oltre a Fusar Poli, a papà Roberto e alla tua famiglia che ha cullato e forgiato la tua passione per il ciclismo?
«In primis Luca Colombo, direttore sportivo in Casalese: ha gestito ottimamente la transizione da "gioco" a impegno più serio, sapendo dare i giusti sproni e formandomi caratterialmente. Infine un prezioso amico di famiglia come Fabio Perego, sempre pronto a dare una mano.»

Copyright © TBW
COMMENTI
Alessio
22 dicembre 2024 14:37 gaspy
Veramente un ragazzo d'oro!! Serio e determinato! Un grosso in bocca al lupo!

Gran fisico Salvadeo.
22 dicembre 2024 17:53 SERMONETAN
Complimenti ragazzo per il tuo impegno, poi sotto la regia del grande coach Fabrizio Di Somma non puoi che migliorare, ti auguro di entrare in nazionale 🇮🇹 puoi farcela 👏👏👏

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Appena ventunenne, Paul Magnier è già uno dei volti più attesi del ciclismo francese: velocista e specialista delle classiche, corridore in erba con la Soudal Quick-Step, ha parlato dei suoi progetti futuri e la voglia di fare bene non gli...


La INEOS Grenadiers annuncia che Jack Haig si unirà alla squadra nel 2026 dopo aver firmato un contratto biennale. Il 32enne australiano porta con sé con una notevole esperienza nei Grandi Giri e oltre un decennio di gare ai massimi...


Il Tour of Norway scompare momentaneamente dal calendario UCI. La gara a tappe scandinava, in programma originariamente tra il 28 e il 31 maggio per gli uomini e tra il 30 maggio e il 1º giugno per le donne, non verrà disputata...


Il Team Jayco AlUla ha completato la sua formazione per la stagione 2026 con l'ingaggio del belga Dries De Pooter e dell'australiano Rudy Porter. De Pooter ha firmato un contratto con la squadra: il 23enne vanta più di tre anni di...


L'uruguaiano Thomas Silva gareggerà nel World Tour con il team XDS Astana a partire dalla prossima stagione: ha firmato unl contratto biennale. Il 23enne sudamericano si è messo in luce come un forte corridore di un giorno, che si comporta...


Festeggiamenti al top, nei giorni scorsi presso il ristorante Il Guercio sulla via per Camaiore, riservati a Edoardo Cipollini da parte dei suoi tifosi ed estimatori, in occasione del passaggio nella categoria Professional con il team MBH Bank Ballan CSB...


Solo tre anni fa era un bikers come tanti giovani della sua età. Ora tanti parlano di Giacomo Dalla Pria che nel 2025 è stato tra i migliori allievi in campo nazionale. Fino a esordiente di secondo anno gareggiava esclusivamanete...


Grande spettacolo e conclusione a sorpresa per la 42a edizione della Sei Giorni di Rotterdam: la vittoria è andata alla coppia olandese composta da Vincent Hoppezak e Yanne Dorenbos, entrambi al loro primo successo al Rotterdam Ahoy.  La battaglia per il...


L’understatement sabaudo, per questa volta, può attendere, quando cioè si elencano numeri del genere poco ci manca e siamo nel rullo di tamburi: 14 medaglie internazionali, 20 maglie tricolori e 56 medaglie nazionali. Applausi ed orgoglio tangibile in occasione della...


Grazie al Comune di Luni con il sindaco Alessandro Silvestri e il vice nonché assessore allo sport ed appassionato di ciclismo Massimo Marcesini, ha riscosso un grande successo l’incontro “Dialoghi di Sport” dedicato al ciclismo. Gremita la Sala consiliare del...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024