L'ORA DEL PASTO. BRUNO ZANONI, LA MAGLIA ROSA ALLA MAGLIA NERA

LUTTO | 07/11/2023 | 09:35
di Marco Pastonesi

Ci voleva il Festival del ciclista lento per riscrivere la storia e ribaltare le classifiche. Primo, l’ultimo. Maglia rosa, la maglia nera. Il vero record dell’ora, la minore distanza percorsa. Lui, Bruno Zanoni. Era il 26 ottobre 2019. A Ferrara.


All’inseguimento degli ultimi, Zanoni era diventato un mio punto di riferimento. Aveva il senso della misura, dettata dalla leggerezza, dalla precarietà, soprattutto da una gerarchia di valori che non erano ovviamente quelli del successo, della gloria, della fama, ma quelli della semplicità, della generosità, della disponibilità.


In “Spingi me sennò bestemmio” (Ediciclo), il libro che ho dedicato alle maglie nere, alle lanterne rosse, ai fanalini di coda, ai combattenti contro il fuori tempo massimo, agli ultimi anche di un solo giorno o di una sola corsa, Zanoni – che si aggirava nel fondo anche dell’ordine alfabetico – troneggiava nell’introduzione. Uno come lui doveva stare, finalmente, una volta tanto, lassù, in cima, in vetta. Anche perché vantava un primato storico e ineguagliabile: l’ultima maglia nera, poi abolita, fu proprio quella di Bruno Zanoni al Giro d’Italia del 1979.

Zanoni era bergamasco di Nembro: lo chiamai Nembro Kid. Invece tutti lo chiamavano Zorro: perché sbrigava la formalità del foglio di partenza scarabocchiando una semplice Z. Sei anni da professionista, una vittoria (la tappa di Assisi al Giro d’Italia del 1978), poi quella prodezza dell’ultimo posto prima di traslocare a Laigueglia e dedicarsi a un hotel. “Caddi in una delle prime tappe, al sud. Non avevo più speranze di fare bella figura e pensai solo a salvare la pelle e portarla a casa. Navigavo nei bassifondi, mi ritrovai ultimo, mantenni quella posizione. Scoprii che mi garantiva qualche vantaggio: indossavo una maglia unica, la gente mi riconosceva, Adriano Dezan mi citava nelle telecronache, i giornalisti mi intervistavano alla partenza, anche perché certe volte, quando io arrivavo, loro stavano già finendo di scrivere l’articolo. E poi c’erano i soldi: all’ultimo in classifica andavano trentamila lire al giorno e un premio finale di cinquecentomila”.

Zanoni si impegnò a fondo: a Milano arrivò centoundicesimo e ultimo, a tre ore e cinquanta secondi da Beppe Saronni, e rifilando undici minuti e otto secondi al suo più acerrimo rivale – per quanto compagno di squadra - nella lotta al basso, Angelo Tosoni, bresciano di Castenedolo (come Michele Dancelli), quattro anni da professionista, nessuna vittoria (ma s’ingozzava di traguardi volanti, e proprio in quel Giro conquistò il premio finale: una Fiat Ritmo), poi carpentiere. Per Zanoni fu il colpo della vita: “Dopo il Giro vennero i circuiti. Saronni e Moser ne corsero trentatré, io trentuno, due più di Gibì Baronchelli e addirittura venti più del mio capitano Roberto Visentini. E siccome a ogni circuito mi davano duecentocinquantamila lire, diventai ricco”. Niente più borracce di acqua ai capitani in corsa, ma bottiglie di minerale in camera ai clienti, sorrisi e consigli alla reception dell’albergo.

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Bruno...
7 novembre 2023 13:18 canepari
come era vedere le corse da dietro il gruppo?
“ Come le vedevate voi. Anche io le vedevo così come voi , dopo in televisione.
Poco interessanti poi erano gli arrivi perchè quando arrivavo io o smontavano gli striscioni e i tabelloni pubblicitari o cominciavano a spazzare il rettilineo della volata.
Il pregio del mio lavoro era quello di offrire agli spettatori che aspettavano ore e in salita, ancora una mezzoretta di spettacolo. Si ricordano ancora adesso di me...”
Sono convinto che quando arriverai nel paradiso dei ciclisti lo speaker griderà: Ecco la “lanterne rouge” a' l'Honneur... Perchè eri amico di tutti e tutti ti volevano bene. E poi ti faranno cantare con Seghezzi.

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
E’ stata una giornata tranquilla per Jonas Vingegaard e  la sua Visma – Lease a Bike e, al termine della dodicesima frazione, la situazione nella classifica generale è rimasta invariata. Il campione danese è il leader nella classifica generale ma...


Juan AYUSO. 10 e lode. Aggiunge sale ad una pietanza già saporita da anni. Entra prepotentemente a 22 anni (dicasi ventidue) nel circolo di quei corridori nati pronti, che scalpitano, che sgomitano, che chiedono spazio e se non glielo dai...


Successo per il team australiano della “Liv Alula Jayco Ctw” nella cronometro a squadre che ha aperto la 29^ edizione del Giro della Toscana. La formazione più veloce ha percorso i 5 km della gara in poco più di 6...


Doppietta personale per Juan Ayuso alla Vuelta a España 2025. Lo spagnolo dell'UAE Team Emirates-XRG, già a segno 7 giorni fa a Cerler-Huesca La Magia, ha battuto nella decisiva volata a due sul traguardo di Los Corrales de Buelna...


Esattamente a un mese da oggi (4 ottobre) sarà “Il Lombardia Under 23”. Quest’anno ricorre l’edizione numero 97 che significa un passo in più verso il Centenario di una corsa fra le più sentite e prestigiose del calendario internazionale.Ma è...


Marco Manenti è sfrecciato vittorioso nella prima tappa del Giro della Regione Friuli Venezia Giulia per dilettanti, la Palazzolo dello Stella-Buttrio di 156 chilometri. Il bergamasco del Team Hopplà si è imposto allo sprint superando al fotofinish il colombiano Santiago...


Vince a gruppo compatto e vince anche dopo più di 100 chilometri di fuga. E' una super Lorena Wiebes quella che ha conquistato il terzo successo di tappa consecutivo al Simac Tour 2025 regolando un gruppo di altre sedici fuggitive....


Terza tappa e terza vittoria per la Visma Lease a Bike al Lloyds Bank Tour of Britain, la Milton Keynes-Ampthill di 122 chilometri. Questa volta è Matthew Brennan a piazzare la stoccata vincente dopo la doppietta nelle due prime frazioni del compagno...


Con la vittoria di Nikiforos Arvanitou si è conclusa la 72sima edizione del Giro di Bulgaria. Il greco del Team United Shipping ha preceduto i tedeschi Rober di 21" e Borresch di 25". Degli italiani in gara il migliore è...


Il 49° Giro della Lunigiana si apre con una “prima volta”: Anatol Friedl ha firmato il primo successo di tappa per l’Austria nella storia della corsa. Il bicampione europeo di MTB ha attaccato in discesa dal Passo del Bocco insieme...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024