L'ORA DEL PASTO. OVADA, SARONNI E QUEI PICCOLI FRAMMENTI

NEWS | 25/03/2023 | 08:08
di Marco Pastonesi

La mia prima-primissima bicicletta da corsa? Una Branca. Felice Branca da Magnago era un telaista, meccanico della Filotex e anche della Nazionale italiana. Poi soltanto Colnago”.


“Da neoprofessionista, ai vecchi corridori davo del lei, ai campioni aggiungevo un signor. Signor Gimondi, premettevo, le poche volte in cui osavo rivolgermi direttamente a lui. Ma la corsa, per me, è sempre stata la corsa. E in un campionato italiano indoor, nella prova a eliminazione, mi ritrovai al duello finale proprio contro Gimondi. Volevo vincere. E potevo vincere. A differenza di Gimondi, che pure in pista andava forte, io ero cresciuto sulla pista, prima quella di Busto Garolfo, poi frequentando anche quella del Vigorelli. M’impegnai al massimo e vinsi la volata finale, alla grande, con dieci-quindici metri di vantaggio. Poi raggiunsi il mio box, ansioso di vedere le facce felici dei miei compagni. Invece c’era un’aria pesante, un silenzio imbarazzato, i musi lunghi. Enrico Paolini mi sussurrò che cosa avessi combinato. E io, sereno, candido, ingenuo, gli risposi che avevo vinto. Sì, mi disse, ma così, su Gimondi, adesso gli devi chiedere scusa. Scusa di che?, non capivo, non sapevo, non sapevo che ci fossero gerarchie, o almeno modalità da rispettare. Allora mi feci forza, andai da Gimondi, era di spalle, gli dissi ‘signor Gimondi’, lui si voltò, ‘ah, sei tu, giovane’, e così mi scusai”.


“Da allora, fra me e Gimondi, s’instaurò un bel rapporto. Quando vinsi il Mondiale a Goodwood nel 1982, in tv, con il mitico Adriano De Zan, c’era proprio Gimondi, e Gimondi esaltò la mia volata. Chissà se si ricordava di quella volta al Vigorelli. Io dico di sì”.

“Nelle tasche? Quando passai professionista, non esistevano barrette, gel e integratori, ma tartine, panini e frutta. Nelle tappe più lunghe, anche per variare un po’, dall’ammiraglia mi passavano una sacchetta ‘speciale’. Mario Beccia non resistette alla curiosità e mi chiese che cosa ci fosse dentro, chissà che cosa s’immaginava. Presi la sacchetta, estrassi un panino, dentro c’erano tonno e cipolline, lo divisi a metà e gli dissi che, a questo punto, se lo doveva mangiare. La tappa prevedeva un arrivo in salita. Quel giorno, invece di scattare e attaccare, Mario, che era un bravo scalatore, si staccò e arrivò fra gli ultimi. Il giorno dopo gli domandai che cosa gli fosse successo e lui si sfogò contro ‘quelle maledette cipolline che continuavano a tornarmi su’”.

“Non ho rimpianti. Ma se potessi tornare indietro, correrei almeno un Tour de France e qualche Giro delle Fiandre. Il Tour non per la generale, ma per le tappe e magari la maglia a punti. Il Fiandre perché il suo pavè è più abbordabile rispetto a quello della Roubaix”.

“In quegli anni il ciclismo italiano era il centro del mondo. Il Giro aveva la stessa importanza del Tour, i corridori stranieri venivano ingaggiati dalle nostre squadre, la nostra Nazionale era sempre la squadra da battere. E i miei sponsor preferivano che io corressi in Italia più che all’estero”.

“Ero abituato a vincere venti, trenta, anche quaranta corse l’anno. Quando cominciai a vincere di meno, allenamenti e corse mi pesarono di più. E mi passò la voglia. Così, è vero che smisi a trentatrè anni, ma è anche vero che avevo cominciato a diciannove. E quattordici anni di professionismo, il professionismo di quei tempi, in cui il Giro d’Italia era di oltre quattromila chilometri, non erano pochi”.

“Dopo vent’anni di corse da corridore e trenta di corse da direttore e manager, mi godo la libertà. Ma i giorni in cui si corrono la Sanremo e il Fiandre, la Roubaix, che pure non amo, e la Liegi, il Mondiale e il Lombardia..., mia moglie non mi propone gite o visite, non fissa appuntamenti o impegni. Mia moglie sa”.

Frammenti, impronte, schegge. Ricordi, racconti, confidenze. Un’ora e mezza volate via. Beppe Saronni, l’altra sera a Ovada, grazie agli Amici del Borgo.

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Marc SOLER. 10 e lode. Su Marc non cala mai il sole, e oggi a la Farrapona risplende il volto felice di questo ragazzo di 31 anni. Seconda vittoria stagionale per Marc, la quarta alla Vuelta, la numero 10 in...


Domani, domenica 7 settembre, prende il via il 47° Gran Premio Industria & Artigianato di Larciano, appuntamento di prestigio del calendario ciclistico internazionale. Alla corsa prenderanno parte 23 squadre, tra WorldTour, Professional e Continental, con un parterre di atleti di...


Stoccata vincente di Agnieszka Skalniak a Baltimora, Stati Uniti), dove si è tenuta la Maryland Cycling Classic Women. La polacca della CANYON SRAM zondacrypto supera le compagne di fuga Jackson, Langley e Emond con le quale si era avventurata nell'azione...


All'Italian Bike Festival in corso al Misano World Circuit ci sono le più importanti aziende del settore ciclo che espongono i loro gioielli e organizzano incontri tra i loro testimonial e i tantissimi appassionati presenti in questo lungo e caldo...


Sulla cima della  Farrapona, al termine dei 135 chilometri in programma nella quattordicesima tappa della Vuelta Espana, è ancora la UAE Team Emirates a far festa. Oggi a conquistare il successo è stato lo spagnolo Marc Soler che torna a gioire...


Doppio colpo dell’olandese Eline Jansen al Giro di Toscana. La 23enne portacolori del “Wolkerwessel Cycling Team” si è infatti aggiudicata il successo di tappa e ha conquistato la maglia di leader. Protagonista fin dai primi km Eline Jansen ha ottenuto...


Il tappone del Giro della Lunigiana consacra Johan Blanc che si aggiudica la seconda semitappa della terza frazione da Pontremoli-Fivizzano di 52, 1 chilometri. Il francese di Aveyron, che corre per la Groupama FDJ U19, ha superato di qualche metro...


Samuele Brustia si conferma scalatore di razza e per il secondo anno consecutivo si aggiudica la cronoscalata per allievi da Almenno San Bartolomeo ad Albenza valida per il Trofeo dello Scalatore Valle Imagna nella Bergamasca. Il quindicenne torinese di Ivrea,...


Doveva essere il momento clou del Giro del Friuli, invece la Ampezzo-Ravascletto ufficialmente non avrà mai avuto luogo: a 38 chilometri dal traguardo, il nutrito gruppo di testa si è dovuto fermare a causa di un grave incidente stradale che...


Per dirla alla Magrini, il Bimbo è tornato! Remco Evenepoel trionfa nella quinta tappa del Lloyds Bank Tour of Britain, la Pontypool-The Tumble con arrivo in salita. Il belga della Soudal Quick Step chiude i conti con una progressione in...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024