TOUR DE FRANCE. QUANDO LE GRANDI MONTAGNE DANNO I NUMERI...

TOUR DE FRANCE | 18/07/2022 | 08:10
di Francesca Monzone

Francia e Belgio sono le nazioni più vittoriose al Tour de France, ma negli ultimi anni ci sono nazioni che, se pur giovani nella storia del ciclismo, stanno mostrando la capacità di competere con quei Paesi che storicamente rappresentano il ciclismo nel mondo. In particolare negli ultimi anni, sono Slovenia, Danimarca e Gran Bretagna ad essere cresciute più delle altre nazioni. Se i francesi con 711 vittorie di tappa e i belgi con 485 successi, sono i più vittoriosi, negli ultimi 10 anni molto è cambiato nella classifiche di tappa della corsa gialla. Analizzando quando accaduto dal 2013 ad oggi, vediamo la Germania che comanda con 29 vittorie, seguita da Gran Bretagna con 26 successi, poi Francia 21, Belgio 19, Paesi Bassi 15, Australia 15, Slovenia 13 e Italia 11. I numeri parlano chiaro e la Slovenia, in appena 5 anni ha avuto una crescita straordinaria in questa classifica.


I tifosi sloveni hanno dovuto attendere fino al 2017 per avere la prima vittoria di tappa al Tour de France, ma da allora ne sono arrivati tanti in fila. Era il 2017, quando a Serre Chevalier Primož Roglič, ha conquistato la prima tappa per il suo Paese e poi ne ha ottenute altre due. Altre due tappe sono state conquistate da Matej Mohorič e le restanti otto portano tutte la firma di Tadej Pogačar. Nella classifica totale abbiamo visto al primo posto la Germania, che nel corso degli ultimi anni ha potuto contare su straordinari sprinter, ma visto che una corsa come il Tour de France si vince in montagna, allora dobbiamo analizzare cosa è successo nell’ultimo decennio, sulle montagne della Grande Boucle.


La Francia guida la classifica delle vittorie in quota con 11 successi, seguita da Gran Bretagna a 10, poi Slovenia 8, Colombia 6, Italia 5, Belgio 4 insieme alla Polonia. Considerando che i successi sloveni sono iniziati appena 5 anni fa, è impressionante vedere come questo piccolo Paese sia al terzo posto per numero di vittorie conquistate in montagna nell’ultimo decennio.

Tutto è iniziato con la 17^ tappa del Tour 2017 da La Mure a Serre-Chevalier, dove Roglic conquistò Croix de Fer e Galibier. L’anno dopo firmò la 19^ frazione da Lourdes a Laruns con Aspin, Borderes e Aubisque, mentre nel 2020, quando sembrava destinato ad essere il re del Tour de France, tagliò per primo il traguardo nella quarta frazione, da Sisteron a Orcières-Merlette.

Gli altri 5 successi sloveni in tappe di montagna sono arrivati con Pogacar a cominciare dal 2020, quando vinse la nona frazione della corsa gialla da Pau a Laruns. Quell’anno fu sua anche la 15^ frazione da Lyon a la Grand Colombier. Nel 2021 sono stati del giovane sloveno gli arrivi della diciassettesima frazione da  Muret a Saint-Lary-Soulan con la salita finale al passo Portet e la 18^ frazione con il Tourmalet e la salita verso il traguardo di Luz Ardiden. Il 2022 ha già visto una vittoria in quota di Tadej Pogačar, con la settima frazione da Tomlbaine a La Super Planche des Belles Filles, ma i successi per lui, in questo Tour, potrebbero non essere finiti.

Tornando all’Italia, nel 2013 Trentin a Lione in volata ha riportato il nostro Paese sul gradino più alto del Tour de France, interrompendo un digiuno iniziato nel 2010, quando Petacchi tagliò per primo il traguardo di Reims. Per quanto riguarda però le vittorie in montagna, la svolta per l’Italia è arrivata nel 2014, quando Vincenzo Nibali, prima di arrivare a Parigi in trionfo con la maglia gialla, conquistò 4 tappe. I suoi successi alla Grande Boucle sono cominciat con la seconda frazione da York a Sheffield, che però non era una tappa di montagna: ci saranno poi la decima frazione con arrivo a La Planche des Belles Filles e la tappa numero 13 da Saint-Etienne a Chamrousse, caratterizzata da una lunga salita verso il finale. L’ultimo successo del siciliano in quel meraviglioso 2014 è con la diciottesima tappa quando per primo arrivò sul traguardo di Hautacam. Ci furono altri due successi per lo squalo dello Stretto con  la frazione numero 19 nel 2015 e poi nel 2019, quando nella ventesima tappa, arrivò per primo sul traguardo di Val Thorens.

Oltre al siciliano non dobbiamo dimenticare il successo di Fabio Aru, che nel 2017 vinse la quinta tappa della corsa gialla con arrivo a la Planche des Belles Filles. Il Tour de France ancora non è finito e dopo l’ultimo giorno di riposo che ci sarà oggi a Carcassonne, si ripartirà proprio con le montagne. Le tappe che decideranno il vincitore del Tour sono 3 e certamente saranno le loro salite a stabilire  chi sarà il più forte. Si tornerà a correre domani con la frazione da Carcassonne a Foix, con i terribili Port de Lers e Mur de Peguere, da affrontare prima della discesa finale verso il traguardo. Mercoledì sarà poi la volta della diciassettesima frazione con il Col d’Aspin, il Col de Val Louron - Azet e il finale sul Peyragudes. La frazione numero 18 sarà l’ultima occasione per gli uomini di classifica per fare la differenza in montagna: da Lourdes giovedì 21 luglio i corridori arriveranno a Hautacam, dopo 143,2 km di sofferenza. Il Tour de France quasi certamente si deciderà con il Col d’Aubisque, il Col de Spandelles e la salita finale di Hautacam.

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