
Rinaldo Nocentini ha vinto la causa che ha intentato alla società produttrice dell’Acqua Uliveto. Il tribunale di Arezzo gli ha riconosciuto il diritto ad un risarcimento di 15.000 euro.
I fatti risalgono al 2016, quando l’Acqua Uliveto aveva messo in commercio delle confezioni dedicate allo sport: in quella pensata per il ciclismo (c’erano anche un podista, una pallavolista e una tennista) Nocentini ha riconosciuto la propria immagine, utilizzata senza alcun consenso da parte sua. Ed ha fatto causa.
I giudici gli hanno dato ragione anche se hanno respinto la richiesta di 250.000 euro in quanto al momento dei fatti la popolarità di Nocentini - professionista dal 1999 al 2019, maglia gialla al Tour 2009 per otto giorni - non era più al top.
Si legge infatti nella sentenza del processo di primo grado: “In punto di notorietà del ciclista, questo giudice ritiene che la stessa possa ritenersi ‘di media portata’ ed avrà avuto il suo culmine, come si rileva dai traguardi raggiunti, nel 2009, quando Nocentini tenne la maglia gialla per otto giorni. Tale evento si è però verificato 7 anni prima della rappresentazione del ciclista sulle bottiglie della società convenuta e la dicitura ‘un ciclista’ sta a significare che la foto della bottiglia voleva rappresentare la figura dello sportivo, più che quella di Rinaldo Nocentini. Il ciclista, così come il podista, la pallavolista e la tennista, appaiono, sui fardelli di acqua minerale naturale Uliveto, come sportivi intenti a perseguire, con lo sforzo loro richiesto, risultati positivi senza che risultino importanti e decisivi i loro nomi e cognomi.
L’immagine non è firmata da nessuno tra gli atleti raffigurati ed, a lato dell’immagine, appare la dicitura ‘chi fa sport ha bisogno di minerali e beve Uliveto’, con la firma autografa di Alessandro del Piero. Nella fotografia del ciclista Rinaldo Nocentini, come in quella degli altri atleti, deve aver avuto rilievo, per gli acquirenti le bottiglie dell’acqua Uliveto, la figura di un giovane atleta e non già il nominativo e la notorietà dello stesso. Conta cioè il desiderio di bere quell’acqua, come salutare e consona allo sforzo che si nota. Per tale motivo questo Giudice, ritenendo possibile che l’immagine di Nocentini sia quella che appare nei fardelli dell’ acqua minerale Uliveto, ritiene di dover contestare l’ammontare della richiesta economica, a titolo di risarcimento danni. Tutto ciò premesso e rilevato, la richiesta di euro 250mila risulta assolutamente esorbitante, mentre appaiono equi e consoni al presente contenzioso gli importi, citati dalla Società convenuta, in relazione al ‘prezzo del consenso’, che, secondo vari Tribunali, si attesta, in maniera diversa per persone fotografate ma sconosciute, dalle foto di persone di ampia notorietà.
Al riguardo questo Tribunale, dichiarando non infondata la domanda attorea, dispone darsi conferma all’ordinanza del 2018, contenente l’offerta di liquidazione all’attore della somma di euro 15mila ma dall’attore rifiutata. Il Tribunale di Arezzo condanna Acqua e Terme di Uliveto spa, a pagare a Rinaldo Nocentini euro 15mila come da motivazione”.