A.R. MONEX, ECCO LA SELEZIONE PER IL GIRO D'ITALIA DONNE

DONNE | 01/07/2021 | 07:26

Dieci tappe, più di 1000 chilometri complessivi e come da tradizione una spettacolare abbuffata di salite: la 32esima edizione del Giro d'Italia Donne prenderà il via venerdì 2 luglio dal Piemonte per concludersi poi domenica 11 luglio in Friuli Venezia Giulia. Quello che dovranno affrontare le 6 atlete in maglia A.R. Monex Liv Women's Pro Cycling Team sarà un percorso impegnativo e ricco di difficoltà fin dall'inizio: la tappa d'apertura sarà infatti una lunga cronometro a squadre di 26.7 chilometri, ma le tre tappe potenzialmente decisive saranno quelle con arrivi in salita a Prato Nevoso ed al Monte Matajur e la cronoscalata di Cascata del Toce; senza dimenticare anche le insidie presenti in particolar modo nelle tappe di Ovada e Puegnago del Garda.


Il Giro d'Italia Donne non è solo la più lunga ed impegnativa gara a tappe della stagione, ma anche quella con la maggiore storia alle proprie spalle: l'emozione sarà tanta, così come la volontà di mettersi in mostra in qualche tappa per provare a cogliere un successo che può rappresentare la svolta della carriera per molte atlete in gara. Ma quest'anno la corsa rosa sarà importante anche come ultimo test di prestigio in vista dei Giochi Olimpici di Tokyo, e questo ha influito anche nelle scelte dei tecnici della A.R. Monex Liv Women's Pro Cycling Team: due delle sei atlete selezionate, infatti, voleranno poi in Giappone per disputare la mitica rassegna a cinque cerchi. Dovevano essere in tre con la messicana Yareli Salazar che aveva cambiato in fretta e furia i propri programmi a seguito dell'inspiegabile mancata convocazione per l'Omnium su pista dopo tre anni di lavoro su quella gara, ma la 24enne di Sinaloa è stata bloccata in patria dalla propria Federazione venendo così vergognosamente privata della possibilità di preparare al meglio almeno la prova in linea su strada di Tokyo.


Le atlete che sfrutteranno il Giro d'Italia Donne per raggiungere la condizione fisica migliore in vista dei Giochi Olimpici sono quindi Maria Novolodskaya e Arlenis Sierra. La giovane russa Novolodskaya non ha gareggiato nel mese di maggio a causa di un problema fisico ad un ginocchio ed al Giro cercherà di ritrovare il ritmo ideale: l'anno scorso fu protagonista di una corsa molto grintosa, con belle fughe che avrebbero meritato più fortuna. Per la cubana Sierra invece questa sarà la terza partecipazione al Giro d'Italia: quasi impossibile ripetere il decimo posto in classifica del 2017, ma in precedenza ha ottenuto ben sette top10 di tappa e anche stavolta i traguardi parziali saranno i suoi obiettivi principali. Al posto di Salazar è stata convocata la vicentina Maria Vittoria Sperotto, già indicata come prima riserva: sarà la sua seconda partecipazione al Giro e sarà un elemento utile per pilotare Arlenis Sierra negli arrivi in volata.

A completare la formazione della A.R. Monex Liv Women's Pro Cycling Team ci saranno altre tre atlete di spessore. Una è la 26enne spagnola Eider Merino, scalatrice pura che è alla sua quarta partecipazione al Giro d'Italia Donne: il 2018 è stato il suo anno migliore con il quarto posto in cima allo Zoncolan e l'ottavo in classifica generale, e quest'anno proverà nuovamente a far bene sulle grandi salite. In gara ci saranno anche due atlete messicane, Ariadna Gutiérrez e Andrea Ramírez: per la prima si tratta di un ritorno al Giro a distanza di sei anni ma stavolta con più maturità dalla propria parte, per la seconda invece questo sarà il debutto alla corsa rosa e per lei che è una delle più promettenti atlete del paese si tratterà soprattutto di fare esperienza.

A guidare la squadra dall'ammiraglia sarà il direttore sportivo kazako Vadim Kravchenko che nelle dieci tappe in programma potrà avvalersi della preziosa collaborazione di David Plaza, Leandro Marcos, Francesca Cauz e Alejandro Mendoza come staff tecnico. Per quanto riguarda le atlete, un'ultima citazione per la seconda riserva pronta a subentrare in caso di ulteriori imprevisti dell'ultimo minuto: si tratta della giovane russa Maria Miliaeva.

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