GATTI & MISFATTI. MONUMENTO A CARUSO

GIRO D'ITALIA | 26/05/2021 | 18:36
di Cristiano Gatti

Mi scuso subito, ma proprio non ho intenzione di partecipare alle esequie per Bernal. Certo ho visto in quale modo orrendo arrancava a un certo punto, ma proprio per questo vedere che poi alla fine ci rimette solo 50'' mi fa pensare a una giornata persino positiva, perchè se prendi la bambola e salvi le ossa vuol dire parecchio. Adesso si sente un nuovo slogan risuonare da tutte le parti, Giro riaperto, Giro riaperto, perchè effettivamente mancano ancora due giornate di salita, ma ci fosse un cane che ricorda pure la giornata di domenica, 30 chilometri a cronometro, guarda caso una pista di lancio ancora per Bernal.
Comunque: sempre viva il Giro se ogni giorno riesce a raccontare nuove storie, lasciando alla larga la noia di tante annate monotone e insulse.


Prima di affrontare le ultime, decisive questioni, a me pare però doveroso erigere subito, qui, sul posto, un monumento a Damiano Caruso. Glielo dobbiamo, come italiani e anche come appassionati di ciclismo. Io lo sento come un dovere civile.


Nel ciclismo dei giovani fenomeni, lui non è giovane e non è nemmeno fenomeno, però sta impartendo ogni giorno lezioni stupende di resistenza, di intelligenza, di lucidità, a dimostrazione che persino nel Giro atomico delle tappe brevi ed esplosive un bel motore diesel può portare lontanissimo. Magari non sgasa mai facendo fumare le gomme, magari il silenzio di nessuna montagna sarà mai squarciato dallo stridore delle sue accelerazioni, ma tutti quanti possiamo stare sicuri che il Damiano sarà sempre lì, più Gattuso che Del Piero, più Mazzinghi che Benvenuti, più Dovizioso che Valentino, comunque incrollabile e inaffondabile.

A occhio e croce il nostro italiano vero rischia più di perdere il secondo posto che di prendersi il primo, se davvero questo Yates è così vero. Ma cambia poco, proprio niente. Secondo o terzo o quarto, Caruso ha comunque tenuto in piedi da solo l'identità italiana, magnifico sovranista dei valori più belli, primo fra tutti la nostra attitudine a dare il meglio proprio nei momenti peggiori, quando tutto gira di traverso e chi non ha spina dorsale cola a picco, magari in un coro di piagnitesi.

A Caruso è andato tutto di traverso da subito, praticamente prima ancora di cominciare, ritrovandosi la squadra dimezzata per una serie imprecisata di sinistri (premio PediJella, ora insidiato dalla premiata ditta Nibali-Ciccone). Eppure proprio da quel cumulo di macerie Caruso ha saputo cogliere l'opportunità per ricominciare e ricostruire, inventandosi sui due piedi un Giro da capitano e da alta classifica.

Mentre dibattiamo di Campo Felice e Zoncolan, di Cortina e Sega di Ala, riguardandoci al Var gli alti e bassi di questo e di quello, ora persino di Bernal, nessuno deve dimenticare che Caruso invece c'è sempre stato, a modo suo, con la sua costanza, la sua affidabilità, la sua regolarità, prendendo magari qualche cazzotto, ma senza mai toccare il tappeto, al grido molto tricolore del mi piego ma non mi spezzo. A 33 anni è un bell'andare, soprattutto per chi ha sempre sudato per gli altri e mai per sé.

Personalmente non mi vergogno a dirlo, dato che le ipocrisie non mi piacciono proprio per niente: mai e poi mai avrei pensato all'inizio di ritrovarmi a tifare Caruso. Ma adesso, nel momento di arrivare al dunque, mi scopro a cercarlo nelle immagini, a controllare i suoi tempi, a osservare la sua pedalata e le sue smorfie. Sono un tifoso conquistato, non credo neppure il solo. Da qui alla fine, orfanello di Nibali, l'italiano che si agita dentro di me soffrirà per Damiano. Secondo, terzo, quarto, meglio secondo che quarto, ma cambia poco. Resta l'orgoglio di una presenza  continua, rassicurante come una polizza assicurativa, tranquillizzante come una garanzia senza scadenza. E' il ciclismo imperturbabile e roccioso che supera tutte le mode. Non sarà l'ultimissimo modello, ma è il nostro Carusato sicuro. Peccato che abbiano buttato via lo stampo.  

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COMMENTI
mha come mai
26 maggio 2021 19:19 Line
che lui e Ulissi tiravano per Bernal, quando aveva un compagno di squadra con lui ???

Line
26 maggio 2021 19:47 paree
Line elementare Watson, Caruso tirava per provare a difendere il secondo posto in classifica,per Caruso e la sua squadra è importantissimo..

Sega
26 maggio 2021 20:29 canepari
di Ala....salita bellissima da inserire per sempre nel Giro d'Italia.

come mai
26 maggio 2021 20:45 fransoli
a parte che Ulissi non ha mai tirato se non negli ultimi duecento metri.... per avere la risposta basta consultare la classifica non è così complicato capire il perché

Bernal
26 maggio 2021 22:24 italia
Bernal ha ceduto ma ha una grande squadra e un buon vantaggio; Caruso e la sua squadra ha una condizione eccezionale;il giro sorprendentemente e riaperto grazie a queste salite al 10%.

Damiano
26 maggio 2021 23:27 Richardp
Ho conosciuto Damiano quando correva nella mastromarco e ho capito li veramente in quel ragazzo le sue doti agonistiche..e la sua forza e serietà dimostrata no x nulla è stato campione d'Italia under 23..
Forza damiano...

Caruso
26 maggio 2021 23:50 pickett
A Caruso non é andato subito tutto di traverso,come incredibilmente sostiene Gatti,ma esattamente il contrario.Senza il ritiro di Landa,che per lui é stato il colpo di fortuna della vita,avrebbe fatto il gregario e ora si troverebbe attorno al decimo posto in classifica.Ma Gatti riflette prima di scrivere?

giro riaperto
27 maggio 2021 00:37 fransoli
.. forse si ma forse no.. se non altro oggi Bernal ha mostrato il fianco... ma Yates non ha terminato brillantissimo, il che vuol dire che potrebbe anche lui pagare nelle prossime tappe lo sforzo di oggi... quello che ne è uscito meglio è stato Almeyda, che però è troppo lontano in classifica, nel quale mi sembra di rivedere Roglic... Forte a cronometro, agilissimo nel mulinare i pedali in salita al limite della frullata, dotato di bello spunto veloce... se in futuro riuscirà ad essere costante potrà dire la sua nei GT... a questo punto si può dire che è stato penalizzato ad avere Evenepoel in squadra, a parziale discolpa della DQS c'è il fatto che il portoghese nelle prime tappe non ha brillato mentre il giovane belga sembrava all'altezza di Bernal e quindi è stato più volte sacrificato... col senno di poi se avesse fatto la sua corsa magari poteva ancora sperare nel podio

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