IL TOUR E L'OMBRA DEL COVID

PROFESSIONISTI | 08/09/2020 | 08:16
di Francesca Monzone

Sono stati due giorni di test al Tour de France, due giorni per capire se nel gruppo qualcuno ha contratto il covid-19. Le risposte sono già arrivate ma ASO le comunicherà solo prima della partenza della decima tappa. 


I primi a sottoporsi ai test sono stati i membri degli staff delle squadre, domenica prima della frazione da Pau e Laruns. Oggi a La Rochelle è stata la volta di tutti i corridori. I test sono veloci e subito analizzati e i risultati, dopo qualche ora sono pronti. In totale i tamponi eseguiti sono stati 650 nelle 22 squadre.


Ad essere sottoposti ai tamponi anche altre persone dell’organizzazione, ma non si conoscono i ruoli e i numeri. Prima del via della corsa c’erano stati già due casi positivi nella Lotto-Soudal, si trattava di due meccanici, che sono stati subito allontanati insieme ad altre due persone, con le quali condividevano le camere.

Il Tour de France per garantire la sicurezza dei corridori, ha creato delle bolle, ovvero zone isolate, all’interno delle quali, vivono le 30 persone di ciascuna squadra. Così ci sono 22 bolle, che dovrebbero garantire l’incolumità dei corridori. Il pericolo però potrebbe essere in corsa, dove migliaia di persone, spesso senza mascherina, affollano i lati delle strade. Talvolta il pubblico è talmente vicino agli atleti, che possono facilmente toccarli. Quindi, per le squadre che corrono, adesso il pericolo numero uno è il pubblico, che facilmente potrebbe infettare qualche membro di una squadra.

I corridori infatti sono preoccupati per questo e chiedono maggiori forme di tutela. Il regolamento di Aso parla chiaro, se due membri di una squadra, staff compreso, risultano positivi, l’intero team deve abbandonare la corsa. Nel caso della Lotto-Soudal, la squadra non venne espulsa, perché la gara non era ancora iniziata.

La Francia attualmente è uno dei Paesi con il maggior numero di positivi e in molti,  si chiedono se il Tour sia in pericolo. Di questo si era parlato alla vigilia della partenza di Nizza, quando a parlare fu il ministro dello sport. In caso di un peggioramento della situazione, il ministro disse che la Grand Boucle poteva essere fermata. Nella storia della corsa gialla, mai una volta la carovana è stata fermata e i francesi, sono certi che una sciagura del genere non potrà verificarsi. Mancano poche ore alla verità, e nelle prime ore della mattina, si saprà se ilTour de France è stato colpito dal Covid-19.

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