ALESSANDRIA, LO STRANO NO ALLA SANREMO E LE DOMANDE A RCS

POLITICA | 01/08/2020 | 08:10
di Guido La Marca

Ormai ci abbiamo fatto l'abitudine e l'elenco dei sindaci che non vogliono la Milano-Saremo è sempre più lungo. Ma se tra questi c'è il sindaco di Alessandria Gianfranco Cuttica di Revigliasco c'è da riflettere.


I fatti. Il sito del quotidiano Il Piccolo scrive: «La 111a Milano - Sanremo non passerà da Alessandria. Il sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco ha scritto a Mauro Vegni per comunicare la mancata autorizzazione al transito della gara sul territorio del Comune, l'8 agosto. La richiesta, così scrive Cuttica, è stata inviata il 6 luglio, "ma è pervenuta solo il 28 luglio (protocollo di arrivo n° 573111). Per questo si comunica, con rammarico, l'impossibilità di autorizzare il passaggio della corsa sulle strade di competenza di questo Comune"».


Le motivazioni della scelta? «Tempo insufficiente per garantire la corretta sicurezza  dell'evento, sia dei partecipanti, sia del pubblico. E impossibilità di realizzare, nel tempo concesso, la manutenzione e gli adeguamenti indispensabili delle sedi stradali interessate».

La riflessione locale. Come è possibile che il sindaco di Alessandria "Città delle Biciclette" neghi il passaggio - badate bene, il passaggio - alla corsa in linea più famosa d'Italia una delle più famose al mondo? Non solo: poche ore prima delle dichiarazioni del sindaco, il nostro Paolo Broggi intervistava Gianni Pederzoli e scopriva che ad Alessandria si correranno due gare di dilettanti il 22 e il 23 agosto, sabato e domenica. In due settimane il sindaco conta di effettuare «gli adeguamenti indispensabili delle sedi stradali interessate?». E sarà in grado di garantire la sicurezza a due gare che si svolgeranno in circuito, occupando ben più a lungo la sede stradale di quanto possa fare il passaggio della Sanremo?

La riflessione generale. La domanda sorge spontanea... Non è che il problema stia in RCS? L'impressione che si avverte è che la più grande società organizzatrice di ciclismo italiana abbia perso il contatto con la realtà del territorio. Solo in alcune zone del Paese - citiamo Cainero in Friuli, Bettineschi a Bergamo, Omicioli nelle Marche, Minella in Trentino, Formichetti in Abruzzo... solo per fare qualche nome - Rcs può contare su uomini di riferimento, quelle persone che fanno da tramite con le amminiztrazioni locali, che rappresentano un punto di riferimento, che sanno annusare l'aria e capire come gira il fumo.

Il no del Savonese, il no di altri comuni liguri, il no di Alessandria, le proteste dei sindaci del Ghisallo e dintorni e non sappiamo ancora cosa succederà per il Giro d'Italia: forse è il caso che in casa RCS qualcuno si chieda perché e cominci a correre ai ripari. Forse.

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COMMENTI
Assurdita
2 agosto 2020 14:35 Van Kerard
Garantire la sicurezza!! Ma di cosa parlano?? Io mi auguro che questi pseudosindaci, tanto premurosi e scrupolosi, lo siano anche duranre la settimana, il mese o l'anno, che siano scrupolosi nel non affolare bar, piscine, spiagge, a cge non ci siano code alle fermate dei bus. Gia perche una corsa che passa in meno di tre minuti, con tutti corridori testati non so che rischio essi possano portare e che il pubblico, gia residente, possa recare. Ma poiche lignorabza è dei primi della classe, ecco che piuttosto di prendersi una responsabikita in piu, un sindaco ne prende 4 in meno. Burocrazia , proticolli parolone che servono solo a dare la parvenza del tutto ok tutto sotto controllo, quando di cintrollo non ce ne bisogno. Un metro di distanza punto e basta. Ma se la stessa OMS ha detto che per essere cintagiati bisogna restare con un positivo per 18 munuti, ora mi chiedo perche fomentare ancora terrore e panico quando invece si dovrebbe dire come stanno le cose. Il rischio è delllo 0,3%meno molto meno del virus del cagotto per il wuale non usiamo il metro e che si trasmette molto piu velocemente. Povero ciclismo, poveri ignoranti prefetti e sindaci, povera FCI che non sa battere un pugno sul tavolo. Tra politici e i fatti ce di mezzo la merda, lesxremento cge essi stessi meritano e che noi sudditi devoti ci meritiamo. È solo l'inizio della fine del ciclismo, lasciate fare a loro e dopo la Sanremo, le gare saltate , il metro mezzo di sicurezza, non considerato, le varie restrizioni stradali, e permessi non concessi al passsggio, le ciclabili inesistenti, abbassiamo la testa pure su tutto cio che per motivi futili viene negato e nel 2030 non ci saranno piu gare, piu ciclisti.
RCS che cazzo conta? Che potere puo fare valere! A muso duro contro tutti se si vuole salvare il
ciclismo.

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