CASO IANNELLI. I TRIBUNALI NON SONO FATTI PER LE PERSONE PERBENE

LETTERA APERTA | 20/06/2020 | 07:48
di Fiorenzo Alessi

Caro Direttore,


anzi no, questa è una riflessione per dei Cari Amici:


qualcuno, che sapeva ciò che diceva, trovò le parole giuste per rappresentare, qualora umanamente sia possibile, gli stati emotivi e quant'altro di angosciante conseguano ad un dramma che, purtroppo di frequente, fulmina le famiglie: "I padri non dovrebbero mai sopravvivere ai figli!".

Sapere e leggere di come e quanto Carlo Iannelli, collega ed antico "amico di bici", non si dia pace per la perdita del figlio Giovanni nell'ottobre scorso  a causa di una caduta nelle fasi finali di una gara dilettantistica, aggiunge al dolore di un "evento... contro natura",  come tragicamente lo definisce quella gran penna di Marco Pastonesi, la rabbia per un'impotenza giudiziaria ormai fisiologica a chiarire le responsabilità nell'accadimento. Si badi, non ho scritto le "eventuali" responsabilità per la morte di Giovanni, ma ho dato, e dò, per certa in capo a soggetti ben definibili la non casualità dell'evento che ha poi strappato un giovane alla vita.

Se vogliamo non semplicemente evocare la verità, questa ormai chimerica sconosciuta, ma avere un minimo di decenza, dobbiamo dire chiaramente come stanno le cose nel nostro sgangherato Paese quando si ha a che fare con quella che, ancora e pomposamente, viene definita l'Amministrazione della Giustizia, sia essa in sede civile che - Dio ci scampi - in ambito penale.

Non voglio farla tanto lunga, correndo anche il serio rischio che qualche anima bella se ne abbia a risentire. Per esperienza pluridecennale mi ritrovo sempre più frequentemente ad affermare che i Tribunali non sono fatti per le persone perbene. Altrochè, come ancora ci si sbatte in faccia in qualsiasi aula di giustizia, quell'ideale e magnifico dictum "la legge è uguale per tutti". Relegabile tra le banali cosiddette frasi ad effetto, oltretutto carente dell'ormai indispensabile punto interrogativo finale. Altro, per chi voglia veramente intendere, non credo sia il caso nè valga la pena di aggiungere.

Giovanni Iannelli è morto dopo essersi schiantato contro un "ostacolo" privo delle prevedute e prescritte segnalazioni e protezioni nelle fasi che la mitologia del ciclismo vuole precedano quella che è stata equiparata ad una "coltellata", ovvero la volata. Non ho timori o remore ad affermare che nella... battaglia giudiziaria che è seguita al decesso, deputata ad individuare ed accertare chi o coloro abbiano responsabilità e colpe nell'accaduto e , successivamente, a statuirne l'entità ed il grado, ci sarà di certo un'accesa bagarre e, poco ma sicuro, anche uno... sprint non "pulito". L'auspicio sarebbe che le Istituzioni del Ciclismo fossero là davanti a tirare la volata al papà di Giovanni. Mi accontenterei se, almeno, non ne ostacolassero l'azione, volta unicamente al raggiungimento dell'ambito e legittimo traguardo: "Giustizia per Giovanni".

Cordialmente

Fiorenzo Alessi

Copyright © TBW
COMMENTI
soli!
20 giugno 2020 20:28 pasticca
Sono stati lasciati soli nel loro dolore! Questa e la verità!

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Colpaccio di Timo De Jong (VolkerWessels) nella quarta tappa del Tour of Holland, da 158.3 chilometri con partenza da Emmen e arrivo in cima al Col du Vam, alla dodicesima scalata dello stesso strappo degli Europei due anni fa. All'epoca...


Con Tommaso Alunni, Alessandro Cattani, Leonardo Meccia e Marco Martini la Technipes #inEmiliaRomagna firma il tricolore a cronometro a squadre per under 23. Grande soddisfazione per la squadra romagnola del dinamico presidente Gianni Carapia che esulta in quel di San...


“Don’t race, have fun”: non una semplice frase, ma la filosofia che contraddistingue la VENEtoGO, la social ride ideata da Filippo Pozzato e inserito all’interno della “Settimana Veneta” di Ride the Dreamland. Una manifestazione che si distingue per la sua...


Primo podio internazionale per Sara Casasola. La friulana della Crelan Corendon oggi si è classificata al secondo posto nella gara di Essen (Belgio) prova valida per la Challenge Exact Cross per donne elite. La venticinquenne udinese di Maiano seconda anche...


La Top Girls Fassa Bortolo si è laureata campione d'Italia cronosquadre della categoria donne elite a San Biagio di Callalta nel Trevigiano. La regazze Chiara Reghini, Marta Pavesi, Irma Siri e Sara Luccon guidate da Rigato, hanno chiuso il math...


Sono i friulani del Team Tiepolo Udine i nuovi campioni d'Italia della cronosquadra juniores maschile. Il quartetto composto da Simone Granzotto, Tomaz Lover Medeot, Christian Pighin e Davide Frigo ha impiegato 34'35".86 per coprire i 29, 4 chilometri del percorso...


La Biesse Carrera Zambelli bissa il successo dello scorso anno e si laurea per la seconda volta campione d'Italia cronosquadre della categoria donne juniores. La formazione bresciana, composta da Erja Giulia Bianchi, Giulia Zambelli, Alessia Locatelli e Maria Acuti ha conquistato il...


Non ci sono più dubbi circa il fatto che per Paul Double il 2025 rappresenti la stagione della svolta. A 29 anni compiuti e alla prima stagione in una squadra World Tour, il corridore britannico infatti non solo ha...


Si è spento nella notte Nunzio Pellicciari, ex professionista reggiano, classe 1935. Aveva corso nella massima categoria dal 1959 al 1963 vestendo le maglie della San Pellegrino, della Molteni, della Torpado e della San Pellegrino - Firte. Chiusa la carriera...


Paul Seixas è il nuovo simbolo del ciclismo francese. A 19 anni è arrivato settimo al Giro di Lombardia, un evento straordinario perché è il più giovane corridore nella storia, ad essere entrato nei primi 10 alla sua prima Classica...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024