L'ORA DEL PASTO. COSE DA RWANDA, COSE COSI'

PROFESSIONISTI | 02/03/2020 | 07:30
di Marco Pastonesi

 


“Il Ruanda – scriveva Ryszard Kapusciski in “Ebano” – è un Paese piccolo, tanto piccolo che in molte delle carte geografiche contenute sui libri sull’Africa viene indicato solo con un puntino”. Per una decina di giorni il Ruanda mi è apparso in una notizia di Tuttobiciweb e in un’email di un ufficio stampa. Tour du Rwanda, ovviamente.


E’ stato un tuffo al cuore, caldo e colorato. Lo chiamano “il Paese dalle mille colline”, e i corridori lo sanno, a proprie gambe. Lo chiamano anche “la Svizzera d’Africa”, più per la facilità nel fare affari che per il sostegno alla democrazia. Il ciclismo è un modo per emergere come popolo, come meta, come immagine. Ho vissuto quattro edizioni nella carovana, questa l’ho seguita da casa al computer.

La prima lettura è stata, come sempre, la lista dei partenti. Ottanta, divisi in 16 squadre. Nomi, cognomi, nazionalità, numero di tessera. I nomi: il primo posto è andato al colombiano Avila Vanegas, che si chiama Edwin Alcibiades, come se a battezzarlo fosse stato il suo concittadino Gabriel Garcia Marquez per farne un personaggio di “Cent’anni di solitudine”. Sul podio anche l’etiope Hailu, che di nome vanta la fruttuosa dichiarazione (o domanda?) Hailemelekot, e il tedesco Holler, che all’anagrafe può contare sull’evangelico Nikodemus. Sempre per i nomi, da registrare probabili distrazioni all’anagrafe per il colombiano Restrepo con il suo Jhonatan (invece di Jonathan) e per il panamense Jurado Lopez per il suo Christofer (invece di Christopher). Quanto ai cognomi, ho scelto quello arcigno del ruandese Nzafashwanayo, seppure addolcito dal nome Jean-Claude, e quello ululante del suo connazionale Dukuzumuremyi, anche se alleviato dai nomi Fidèle Ali.

A proposito dei ruandesi. Spulciando fra le date di nascita, ho rilevato che sei su 15 sono nati il primo gennaio: Jean-Claude Uvizeye nel 1994, Joseph Areruya nel 1996, Didier Munyaneza nel 1998, Shem Nsengiyumwa nel 1999, Jean-Eric Habimana e Renus Huiriwe nel 2001. Non è che il primo giorno dell’anno in Ruanda abbia particolari virtù ciclistiche, come il 14 novembre in Europa (Vittorio Adorni nel 1937, Bernard Hinault nel 1954 e Vincenzo Nibali nel 1984, solo per dirne solo tre). In Ruanda succede che, soprattutto nei villaggi più lontani, si registrino le nascite ogni tanto, giorno più giorno meno (forse anche settimana più settimana meno, o mese più mese meno).

La lista dei partenti è una fonte certa di notizie per risalire alle nazionalità. Stavolta apparivano corridori di cinque continenti e 26 Paesi, compresi la Malesia (lo scalatore Mohd Shahrul Mat Amin) e la Mongolia (Maral-Erdene Batmunkh, figlio e nipote d’arte). Le squadre più globali erano il Team Novo Nordisk, l’Israel Start-up Nation e il Terengganu Inc. Cycling Team con cinque corridori con cinque diversi passaporti. Fra loro, a occhio, parlano in inglese. Anche se, almeno in corsa, spesso bastano gli occhi.

Soprattutto per corse a tappe così remote, fra nomi e cognomi cerco facce conosciute. Mi rassicurano, mi rincuorano, mi ambientano. A parte gli italiani – Francesco Gavazzi, Davide Gabburo e Simone Ravanelli – qui immaginavo le fisionomie familiari degli eritrei Mekseb Debesay e Metkel Eyob, dell’etiope Kinfe Hailemichael, dell’estone Rein Taaramei, dei ruandesi Areruya e Samuel Mugisha. Volti noti anche fra i direttori sportivi: Leonardo Canciani (metà svizzero e metà italiano, un anno fa alla Tyrol, adesso all’Androni), il francese Jean-Renè Bernaudeau (gregario di Hinault, vincitore di un tappone al Giro d’Italia) e il ruandese Adrien Niyonshuti (il primo a correre in Europa da professionista, portabandiera all’Olimpiade di Londra).

Ecco, insomma, cose così: guardando, leggendo, studiando, ripassando, ricordando, respirando, controllando, aggiornando, verificando, sognando. Intanto accontentandomi di post e email. In attesa di tornare su strade e marciapiedi.

 

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Vuelta. Spagna. Granada. Claudio Villa. I tre anelli di collegamento da Vuelta a Villa non sono casuali. Stravedeva per il ciclismo, il Reuccio della canzone italiana, una cinquantina di milioni di dischi venduti in tutto il mondo, quattro vittorie al...


Nelle prime due settimane di gara, sono stati quattro i corridori a centrare due successi di tappa alla Vuelta 2025: Jasper Philipsen, Jonas Vingegaard, Jay Vine e Juan Ayuso. Danimarca e Spagna sono state le uniche nazioni fino a questo...


Con un bellissimo messaggio sul suo blog, che raccontava paure e preoccupazioni di un padre ciclista, Michael Woods aveva annunciato qualche settimana fa il suo ritiro dal ciclismo professionistico alla fine della stagione. Qualche giorno fa è arrivata anche la...


Si è aperta con una raffica di annunci e ufficialità di ciclomercato la seconda settimana di settembre. Fra i colpi che sono stati comunicati nelle ultime ore, oltre a quelli messi a segno dalla Decathlon AG2R La Mondiale, spicca...


La Uno-X Mobility continua la sua campagna di rafforzamento in vista della prossima stagione e, dopo aver ufficializzato l’arrivo di Laura Tomasi, ha comunicato anche l’ingaggio di Alessia Vigilia per il biennio 2026 – 2027.  La bolzanina -  che nei giorni...


BEKING sta per tornare. L’evento che in soli quattro anni si è affermato come uno dei momenti più attesi del calendario ciclistico annuncia ufficialmente la sua quinta edizione, in programma a Monaco il 23 novembre 2025. Nato come un’idea visionaria, oggi...


Mercoledì 10 settembre è in programma il Giro della Toscana, classica per professionisti valida quale prova della Coppa Italia delle Regioni e Province Autonome. Nella giornata di giovedì 11 settembre ci sarà invece il Gran Premio Città di Peccioli –...


Il 49° Giro della Lunigiana è terminato da poco ed è tempo di bilanci per La Corsa dei Futuri Campioni che ha fatto registrare grandi numeri sia sotto il punto di vista sportivo che per quanto riguarda il seguito sui Social...


Dominio trevigiano alla Coppetta d’oro. Il Gs Mosole ha concesso il bis alla Coppetta d’Oro e ha trionfato per il secondo anno consecutivo nella classifica a squadre della classica per Giovanissimi di Borgo Valsugana, mettendo in riga le altre 163...


Il Team Guerrini è stato protagonista, nel primo weekend di settembre, in due importanti appuntamenti agonistici tra mountain bike e strada. A Ponte di Legno (BS), nella 41 km della Ionic Cup, ultima prova dei circuiti Dj Cup ed Easy...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024