CIAO POUPOU

LUTTO | 13/11/2019 | 09:33
di Paolo Broggi

Raymond Poulidor non ce l'ha fatta e questa notte ha concluso la sua corsa terrena. Aveva 83 anni ed era ricoverato dallo scorso 8 ottobre all'ospedale di Saint Leonard de Noblat. Sul finire dell'estate aveva accusato problemi di affaticamento, ma subito dopo il ricovero la sua condizione clinica era apparsa molto seria.


La Francia del pedale perde forse il suo eroe più amato, l’uomo che per 18 anni ha rivaleggiato con Anquetil (soprattutto), Merckx, Gimondi e tutti i grandi, entusiasmando per la sua volontà e la sua determinazione. Un solo dato per tutti: ha concluso il Tour de France per otto volte sul podio (l’ultima nel 1976 a 40 anni compiuti) senza mai indossare per un solo giorno la maglia gialla. L’appellativo di “eterno secondo” lo ha accompagnato per tutta la vita ed è diventato una sorta di marchio di fabbrica che non ha fatto altro che acuire la sua popolarità con il passare degli anni.


Formidabile attaccante a scalatore di vaglia, in realtà Poulidor è stato un grande corridore con un palmares di assoluta eccellenza: tra le sue vittorie, la Vuelta nel 1964, la Milano-Sanremo nel 1961, la Flèche Wallonne nel 1963, due Paris-Nice (1972 e 1973) e due Criterium del Delfinato (1966 e 1969), sette tappe al Tour e il titolo di campione di Francia nel 1961.

In carriera ha dovuto fare i conti anche con la sfortuna, come al Tour del 1968, quando sembrava finalmente destinato al successo: era in fuga verso Albi quando venne investito da un motociclista riportando un trauma cranico e un frattura al naso, finendo per abbandonare la corsa. Per lui anche un titolo mondiale… sfiorato nel 1974, quando solo Merckx lo battè di un soffio sul lunghissimo rettilineo d’arrivo di Montreal.

A fine carriera - dopo 18 anni trascorsi con una sola maglia addosso, quella della Mercier - Pulidor ha continuato ad essere protagonista nel mondo del ciclismo ricoprendo vari ruoli tra i quali quello di ambasciatore del Tour de France. Una presenza costante, la sua, sempre a contatto con la gente, sempre disponibile, sempre amatissimo.

Lo sport del pedale ha caratterizzato - poteva essere diversamente? - anche la sua vita familiare: sua figlia Corinne ha infatti sposato l’ex professionista olandese Adri Van der Poel ed è la mamma di Mathieu e David van der Poel.

Tra le tante vittorie, confessava in una intervista concessa al collega francese Jean-Franois Quénet, il ricordo forse più caro per Poulidor è la sua prima grande vittoria, la Sanremo del 1961. «Era la mia prima partecipazione. L'anno prima, non avevo la carta d'identità per andare a correre all'estero, quindi avevo dovuto ripiegare sulla Bordeaux-Saintes che avevo vinto. Nel 1961 si affrontava per la prima volta il Poggio e io non avrei dovuto vincere: avevo forato sul Capo Berta e non c'era nessuno per darmi una ruota. Il mio diesse, Antonin Magne, era arrivato così tardi che mi ero seduto in macchina, mi sembrava totalmente inutile continuare, fu lui a rimettermi di forza sulla bicicletta. Ho recuperato e, tornato in testa alla corsa, ho attaccato sul Poggio, conquistando un vantaggio sufficiente per vincere: ma vicino all'arrivo, un carabiniere ha sbagliato la segnalazione e mi ha spedito in una via sbagliata. Ho dovuto tornare indietro e sono riuscito lo stesso a mantenere tre secondi di vantaggio su un gruppo di ottanta corridori, il più veloce dei quali è stato Rik Van Looy; ma c'erano anche Louison Bobet, André Darrigade, Gastone Nencini, Miguel Poblet, Rudy Altig e Tom Simpson».

Poulidor è nell'albo d'oro della Sanremo, ma curiosamente non ha mai disputato il Giro d'Italia: «Ho corso tutta la carriera con la Mercier, che non aveva interessi economici o pubblicitari in Italia. Mi sarebbe piaciuto dare battaglia sulle Dolomiti anche se gli italiani erano difficilmente battibili sulle loro strade e Jacques Anquetil ne sapeva qualcosa...».

Già Anquetil... il rivale di sempre, l'antitesi per eccellenza uno dell'altro, il talento di Jacques contro la forza di volontà di Raymond, l'eleganza contro la forza, la classe contro l'astuzia. Dopo tanti anni, Anquetil è scomparso nel 1987, torneranno ad abbracciarsi e stavolta pedaleranno uno al fianco dell'altro. Per sempre.

Copyright © TBW
COMMENTI
Addio Raymond
13 novembre 2019 11:19 9colli
R.i.P. Grande Campione!!! Chapeau

Ci lascia un Campione leale e generoso ...
13 novembre 2019 15:17 Vitriol54
... Ciao Raymond, per sempre nel cuore di chi ama questo sport

peccato per il Giro
13 novembre 2019 16:39 tiz
grande campione,ma il Giro doveva farlo, Mercier o non Mercier!
Tiz

Campione
13 novembre 2019 21:37 IRAMA23
R.I.P. per un grande del Ciclismo mondiale

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Ancora un lutto nel ciclismo veneto: si è spento all’età di 81 anni, era nato il 4-4-1944, Franco Argentin di Castelfranco Veneto (Tv), meccanico ed ex agonista. Abitava in città ed aveva aperto un negozio di biciclette in Borgo...


Giacomo Serangeli (Team Vangi  - Il Pirata) conquista il primo campionato italiano esport della categoria juniores nel Premio Francesco Cesarini Dream Head, con una finale  che lo ha visto emergere in maniera importante nella seconda parte di gara. Oggi a...


Una serata piena di ricordi e di emozioni quella andata in scena ieri al Noir Club & Restaurant di Lissone con cui Giacomo Nizzolo ha voluto chiudere la sua avventura da atleta professionista. L’ultima gara è stata quella sulle strade di...


Biciclette appena parcheggiate per la fine della stagione ed è già tempo di guardare a quel che sarà. Stamane a Montecarlo è stata presentata la crono inaugurale della Vuelta 2026, in programma il prossimo 22 agosto. I corridori dovranno affrontare...


La UAE Team Emirates–XRG mette a segno un nuovo colpo di mercato e ufficializza l'ingaggio di Benoît Cosnefroy con un contratto biennale. Il trentenne corridore normanno porta con sé una vasta esperienza e un curriculum comprovato nelle classiche di un...


Saranno celebrati lunedì 27 ottobre alle 15.30 nella chiesa parrocchiale di Ramon, in provincia di Treviso, i funerali di Kevin Bonaldo, il venticinquenne ciclista della Padovani spirato ieri dopo un mese di ricovero in ospedale a seguito del malore che...


Mi chiamo Pertusi, facevo il corridore. Si presentava così, semplicemente, modestamente, forse anche un po’ ironicamente, sapendo che il tempo cancella impronte e tracce, soprattutto quelle del ciclocross. Le sue: tre volte campione italiano, due volte secondo, una volta terzo...


Il Ceo della Visma – Lease a Bike Richard Plugge, dopo aver visto a Parigi la presentazione del Tour de France, è apparso particolarmente entusiasta, certo che il percorso della Grande Boucle sia perfetto sia per Vingegaard che per Van...


Ancora lei, per l'ottava volta, per un record straordinario: Elisa Longo Borghini è la regina dell'Oscar tuttoBICI Gran Premio Alé Cycling riservato alle Donne Élite. La campionessa italiana, portacolori della UAE ADQ, ha imposto anche quest'anno la sua legge andando a superare il...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024