GIRO: CICCONE: «VOLEVO VINCERE QUESTA TAPPA»

GIRO D'ITALIA | 28/05/2019 | 17:36
di Giorgia Monguzzi

La gioia di Giulio Ciccone è incontenibile. Il re della montagna del Giro 102 è riuscito a far sua la tappa regina: nonostante la bagarre tra i big della generale, il clima da lupi e una situazione tattica tutt’altro che ideale, con il compagno di fuga Hirt che è stato sulla sua ruota negli ultimi 15 km di gara. «Erano due anni che ci provavo, ero riuscito a vincere al Giro nel 2016, da allora nonostante avessi una buona condizione per una ragione o per l'altra non ero riuscito a finalizzare i tanti attacchi in cui mi ero lanciato. Oggi è stata una giornata davvero dura però era la tappa che volevo vincere e ci sono riuscito, sono contentissimo» racconta ancora tremante per il freddo dopo aver tagliato la linea del traguardo di Ponte di Legno urlando e battendosi i pugni sul petto.


Sulle fasi salienti della frazione e la sua esultanza finale, nella quale ha lanciato gli occhiali al pubblico, aggiunge: «In cima al Mortirolo non sono riuscito a mettermi la maglia lunga. Avevo i guanti bagnati e le maniche erano strette, ho rischiato il tutto per tutto e ho affrontato la discesa solo con un foglio di giornale sotto la maglia fradicia. Quando siamo arrivati in valle Hirt ha smesso di collaborare, mi ha detto che non poteva tirare perchè dietro aveva Lopez (a oltre 4, ndr). Eravamo andati d'accordo tutto il giorno, il suo atteggiamento mi è sembrato un po’ scorretto, ma visto come è andata alla fine poco importa. Gli occhiali? Non ho idea di dove siano finiti, in quel momento ho provato un’emozione e una rabbia incredibili che non ho capito più nulla». 


E ancora: «È la giornata più felice della mia vita da corridore, e sicuramente è stata anche una delle più dure. Vista come è andata a finire forse è stato meglio non fare il Gavia, sarebbe stato un po’ esagerato, la tappa è stata ugualmente spettacolare. Se avessero deciso di lasciare quella salita, più che una tappa spettacolare sarebbe stata da eroi» dice l’abruzzese scherzando che non nasconde in numerosi problemi che ha affrontato durante la tappa a causa del freddo. «Ho sofferto molto il freddo durante questa tappa - prosegue Ciccone - soprattutto l’ultima discesa senza mantellina è stata terribile, ma a posteriori ne è valsa veramente la pena».

Le fasi finali della corsa hanno visto Ciccone protagonista di alcuni momenti di tensione che l’abruzzese ha prontamente voluto spiegare. «Ci sono stati due momenti diversi di tensione: uno con Hirt e uno che ha riguardato solo me. Ad un certo punto il ceco non ha più dato cambi, dopo diversi chilometri passati insieme mi aspettavo che almeno mi desse una mano e così ad un certo punto è stato normale perdere la pazienza. Prima della discesa invece mi hanno passato una maglia con le maniche troppo strette, se si sono visti momenti di tensione è stato perché non riuscivo a farla passare e così mi sono un po’ innervosito, ho preferito fare senza piuttosto che rischiare di farmi male tentando di indossarla. Poi fortunatamente in cima ho ricevuto un giornale, non so chi me lo abbia passato, forse uno spettatore, ma avevo già perso la pettorina e quindi non ci ho pensato due volte. E poi diciamocelo: era pure gratis».

La vittoria di tappa al Giro è un grandissimo traguardo per l’abruzzese che non riesce a nascondere la sua soddisfazione «Il mio compito al Giro era vincere una tappa, mi hanno assegnato una bella responsabilità e devo dire di averla completata al meglio - racconta -: ho anche la maglia azzurra e dopo la tappa di oggi ho accumulato un vantaggio sufficiente che mi permette di gestire bene il mio primato. Il mio compito è anche stare accanto a Mollema ed aiutarlo nei momenti più difficili: non so come andrà a finire, il Giro è ancora lungo e ad aspettarci ci sono ancora molte salite tutt’altro che facili».

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Ormai tenere i conti dei successi raggiunti dalla A&J all Sports è praticamente impossibile, basti pensare che figurano tutte le corse Monumento, i tre grandi giri, Mondiali, Europei, Olimpiadi, l’elenco è praticamente infinito. L’agenzia di management dei fratelli Alex e...


È stato tante cose, soprattutto un buon corridore e un bravissimo direttore sportivo, ma anche un ottimo team manager. Oggi il Premio Fair Play 2025, organizzato dal Panathlon Club Bergamo “Mario Mangiarotti” è andato tra gli altri, a Claudio Corti,...


Le indiscrezioni circolate nelle scorse settimane hanno trovato oggi una conferma: Michele Gazzoli correrà nel 2026 con la Solution Tech-Vini Fantini. Il bresciano classe ‘99, prossimo a diventare papà, era stato accostato con insistenza negli ultimi tempi alla formazione...


Sembrava tutto fatto ma, almeno per ora, in casa TotalEnergies rimane tutto com’è. Nei giorni scorsi dalla Francia era trapelata un’indiscrezione - raccolta e pubblicata dai colleghi della testata Ouest-France - secondo cui, dopo diversi anni passati come dirigente alla...


Il Giro d’Italia 2026 non comprenderà tappe con arrivo o partenza in provincia di Sondrio. In compenso il territorio sondriese sta per assicurarsi nuovamente la presenza del Giro di Svizzera. L’edizione 2026 del Tour de Suisse avrà quasi sicuramente...


Può un Re inchinarsi al cospetto di un Re? Certo che si. È successo ieri pomeriggio all'Hub 4.0 di Rovato (BS), attorno alle 17.30, quando Ernesto Colnago ha reso omaggio al numero uno del ciclismo mondiale Tadej Pogacar e il...


Sorridente e disponibile, ironico e giocherellone, Tadej Pogacar ieri ha giocato e ballato, cantato e firmato autografi, ma ha anche parlato, di quello che è stato e di quello che sarà. L’ha fatto con Ciro Scognamiglio, sulla Gazzetta in edicola...


Con la consegna del prestigioso riconoscimento "Corona Ferrea" si è archiviata la stagione 2025 della Salus Seregno De Rosa. Tre anni fa la rinascita della nuova era giallo-blu grazie alla passione del dinamico presidente Marco Moretto che si ritrova a...


Non c’è nessuno come Diego Ulissi che si tiene stretto il suo piccolo grande primato. Solo il livornese è stato capace di vincere almeno una corsa ogni stagione da professonista: è arrivato a 49 successi. Diego, che si chiama così...


Si avvicina l'appuntamento con La Notte degli Oscar, che segna la conclusione ideale della stagione 2025 e traghetta verso una nuova avventura. Di scena ci saranno, come sempre, i migliori atleti dell'anno in ogni categoria: ve ne presentiamo uno al...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024