L'ORA DEL PASTO. BRERA, COPPI E IL DESTINO

STORIA | 16/01/2019 | 07:39
di Marco Pastonesi

Nati a distanza di una settimana e di una cinquantina di chilometri. Uno lombardo, l’altro piemontese. Uno di pianura, l’altro di collina. Uno di fiume, l’altro di vento. Uno tracagnotto, l’altro affusolato. Uno protagonista, l’altro pure, suo malgrado. La strada li aveva abbracciati. Si erano conosciuti e si erano amati. Uno è Gianni Brera, l’altro Fausto Coppi. Mercoledì 22 maggio, nell’undicesima tappa, la Carpi-Novi Ligure passando per San Zenone al Po dove uno è nato e arrivando dove l’altro abitava, il Giro d’Italia 2019 li ritroverà, li riunirà, li ricorderà. Due fuoriclasse, due giganti. In 206 chilometri cicloletterari. Nel centenario della loro nascita.


Brera era il figlio di uno che con le forbici ci sapeva fare, tanto da fare un po’ il sarto e un po’ il barbiere, Coppi era il figlio di un contadino. Brera fu spedito a studiare a Milano, Coppi frequentò una classe unica, che riuniva tutti i bambini del borgo. Brera cominciò giocando a pallone, Coppi non pensava ad altro che alla bicicletta. Brera si laureò in Scienze politiche, Coppi divenne professore nell’università della strada, e anche della pista. Dopo la Seconda guerra mondiale, Brera entrò alla “Gazzetta dello Sport” per scrivere di atletica, Coppi nella Bianchi per entrare nella storia.


Nel 1949 Brera fu inviato dal giornale al Tour de France e rimase folgorato da Coppi, che aveva vinto il Giro e che avrebbe conquistato anche il Tour. Sulla Rosea del 27 luglio Brera scrisse di Coppi, attaccando: “Così l’ha fatto il buon Dio ché se tu lo vedi all’impiedi, uomo come tutti gli altri, costretto a mantenersi umilmente in equilibrio, la tua presunzione non se ne adonta. Alto di persona, ma non allampanato, per il solo benigno fatto di non avere collo. Una fronte a dir vero spaziosa, ma così tormentata da bozze e asimmetrica da denunziare d’acchito in lui un attenuato vigore di razza e un penoso travaglio di sviluppo. Il naso lungo e nervoso, quasi a conferire sorniona sottigliezza al volto già di per sé affilato. Due occhi grandi, neri, lucidi che è pur segno di antica nobiltà razziale, di secolare tormento evolutivo. E poi le guance incavate e la bocca da roditore astuto, e quel labbro superiore che così nel sorriso come nel cruccio sembra arricciarsi, mentre una piega ironica (la timidezza, l’incredulità si salvano forse nell’ironia?) gli conturba il mento, sottile e breve”.

Ancora Brera su Coppi, concludendo: “Allorché agile procede sul piano, l’abusata immagine della locomotiva che avanza per alternarsi di bielle in rotazione ti viene imposta da Coppi. Allorché, dondolando ritmicamente sui pedali, si attacca ad una salita e tu vedi Coppi al di là di ogni umano limite rinnovare l’antica bellezza dei miti più non osi guardarlo se solo pensi che egli è, come te, uomo. Più non osi per non sentirti a petto suo troppo meschino. E allora pensi spontaneo esaltarlo come un fenomeno unico dello sport: ed esaltarti in lui che, grandissimo e ineguagliabile campione, è almeno, come te, italiano”.

Brera e Coppi si vedevano alle corse, uno con carta e penna, sigaretta o pipa, l’altro con la bici, si vedevano a caccia, tutti e due con gli stivali e il fucile a tracolla. Finché Coppi lasciò il gruppo. Brera nell’ultima pagina di “Coppi e il diavolo”: “Quando ha capito che sopravvivere a se stesso non era impossibile ma certo sconveniente, per uno come lui, con infinita tristezza ha deciso di abdicare e lasciarci. Il destino beffardo gli ha consentito di evitare il suicidio offrendogli una scappatoia impensata. E i medici, che del destino sono umili strumenti, si sono diligentemente prestati all’esecuzione”. Era la mattina del 2 gennaio 1960.

Il destino fu beffardo anche per Brera: un incidente d’auto, lui da passeggero, dopo una “pacciada” come si deve. Era la notte fra il 18 e il 19 dicembre 1992. E nebbia, zero.



 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Come è possibile che un corridore con i numeri di Simon Pellaud, capace fino all’anno scorso d’infiammare con le sue fughe corse World Tour e non solo, sia finito in Cina? Cosa l’avrà spinto, lui che vive in Colombia,...


Raffica di numeri, statistiche e spunti di riflessione dalla nona tappa del Tour de France. 3: PIÙ ALLEGRO, MAI DUE SENZA TRETim Merlier alza le braccia per la 3a volta al Tour, dopo sue volate vittoriose a Pontivy 2021 (tappa...


Loro hanno passato una giornata in fuga pedalando a 50 di media, noi - e tutti i commentatori - ci siamo chiesti cosa ci fosse dietro la folle idea di Mathieu Van der Poel e Jonas Rickaert. Nel pomeriggio di...


La più grande ciclista italiana della storia aggiunge un’altra perla ad una carriera fenomenale: Elisa Longo Borghini ha conquistato, per il secondo anno di fila, la classifica generale del Giro d’Italia Women,  vestendo la Maglia Rosa finale sul palco di Imola...


Marlen Reusser si è presentata al Giro Women da grande favorita e affamata di vittoria. La stessa Elisa Longo Borghini ci aveva detto che proprio la svizzera sarebbe stata un’avversaria ostica, dopo tutto la fila di successi positivi non davano...


Eddy Merckx e l'anca senza pace. Anche se assomiglia ai titoli della saga di Indiana Jones, è la realtà che sta vivendo il Cannibale in queste ore. Secondo quandto anticipa il quotidiano Het Laatste Nieuws, infatti, l'ottantenne campione è stato...


A Parigi la maglia verde sarà indossata da un velocista? Naturalmente sarebbe auspicabile e l'Italia fa il tifo per Jonathan Milan, ma si può ipotizzare anche che a vestirla sia un uomo di classifica, in questo caso molto probabilmente Tadej...


Se c'è una tappa che può far esplodere il Tour, è quella di oggi. Non ci sono salite celebri nella Ennezat - Le Mont-Dore, ma di ingredienti per far saltare il banco non ne manca nemmeno uno. per seguire il...


L’attesa per il Trofeo Marino Romani-Memorial Luigi Scrima juniores con partenza da Piazza Giusti era tutta per il finale di corsa in quanto i corridori lasciato il circuito e il centro di Monsummano Terme, dovevano affrontare la salita per raggiungere...


Per la prima volta la Pisa-Volterra per allievi, si è conclusa nel centro storico e nella magnifica Piazza dei Priori meta di tsnti turisti. Peccato per la pioggia battente e il vento a rendere difficile l’ultimo tratto in pietra da...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024