SKY. LEONARDO BASSO SI RACCONTA TRA ARTE E BICI

PROFESSIONISTI | 25/11/2018 | 09:00
di Giulia De Maio

La maggior parte dei corridori ha scelto una meta esotica per le vacanze, ma c’è chi come Leonardo Basso ha preferito restare in Italia alla scoperta di arte e storia. Un patrimonio di cui il nostro paese è ricchissimo e di cui il neopro’ della Sky è un grande estimatore


«Sono stato in giro tanto quest'anno, non avevo voglia di prendere un altro aereo. Ho organizzato qualche visita di 2-3 giorni in città d'arte italiane. Mi sono goduto il tempo senza bici. Mi piace camminare in montagna, leggere, la storia dell'arte. Il mio artista preferito è Modigliani, amo naturalmente il Rinascimento italiano e mi sto avvicinando all'arte moderna, ma quest'ultima devo ancora comprenderla per apprezzarla pienamente. Avendo svolto studi tecnici, non l'ho approfondita sui libri ai tempi della scuola, ma è diventata una passione che ho deciso di coltivare perchè mi affascina molto. Vivo ad Asolo, un borgo storico stupendo. Crescendo attorniato da tanta bellezza, credo sia naturale avere voglia di scoprirla. Essendo appassionato anche di storia ho sempre associato l'arte alla storia, fin da piccolo. Prima di partire per la Cina a ottobre per esempio sono andato a Venezia a vedere la collezione Guggenheim alla Biennale. Queste gite culturali me le godo in solitaria, spesso in compagnia della mia vespa. Gli amici? Hanno altri interessi» ci racconta sorridendo il 24enne veneto al termine della sua prima stagione tra i professionisti.


«Per essere stata la mia prima tra i pro' è andata bene. Pensavo il salto di categoria sarebbe stato più traumatico, è stato difficoltoso ma ci ho messo tanto impegno e nel complesso non posso lamentarmi. Ho sofferto in alcuni frangenti, ma sempre in modo costruttivo. Il computo finale è molto positivo. Ho dimostrato di essermi meritato il passaggio e la fiducia del team. La squadra è contenta del lavoro che ho svolto e anche io, anche se sono consapevole che ho ancora tanta strada da percorrere. Non è retorica, ma c'è tanto da imparare. Questo lavoro è davvero complicato, ha mille sfaccettature. Ho tutta la voglia e spero tutti gli anni dalla mia per svolgerlo come si deve».

Dopo il meritato riposo, è già ora di guardare avanti e stilare gli obiettivi per l’anno nuovo. «Nel 2019 potrò contare su un fondo diverso, il mio corpo quest'anno ha ricevuto tanti stimoli e dovrebbe rispondere meglio. Spero di avere intatta la voglia di dimostrare quanto valgo, è quello il motore che ci spinge ad allenarci e migliorarci. Sono uno scalatore, ma non adatto alle salite più lunghe. Sono abbastanza completo, mi piacciono le salite corte ed esplosive e me la cavo abbastanza bene negli sprint. Penso di essere adatto a gare come Flèche Wallonne, Liege-Bastogne-Liege e Amstel Gold Race. Per ora cerco di imparare il più possibile e aiutare la squadra. In Sky si lavora benissimo: mezzi, professionalità, capacità di concentrarsi su un obiettivo e raggiungerlo con impegno, lavoro, cura del dettaglio. Non manca davvero nulla per crescere e pensare in grande».

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