MOSER-WIGGINS, DUE MITI A CONFRONTO

INIZIATIVE | 12/10/2018 | 18:40

Li chiamano "i signori dell'ora", il trentino fu il primo ad abbattere nel lontano 1984 il muro dei 50 km, il britannico detiene ancora il primato conquistato nel 2015. Sono Francesco Moser e Bradley Wiggins, lo 'sceriffo' e il 'baronetto', capaci di scrivere una delle pagine più emozionanti della storia del ciclismo. Il tempo ha impedito che questi due fuoriclasse del pedale potessero confrontarsi in pista e su strada e allora ci hanno pensato la Gazzetta e il Trentino a metterli di fronte uno all'altro in una delle tante tavole rotonde che fanno da cornice al Festival dello Sport, in programma a Trento fino a domenica.


La storia del record dell'ora è una delle tante che il ciclismo ha consegnato alle cronache e al mito, Moser e Wiggins due dei campioni che ci hanno messo l'inchiostro. Si stimano, si rispettano ("Se potessi, baratterei una dei miei ori olimpici con una sua Roubaix", la battuta del britannico) e adesso, fianco a fianco sul palco dell'auditorium di Santa Chiara, ripercorrono le due imprese: "Avevo già seguito la preparazione del tentativo del mio compagno Ole Ritter", dice Moser che ricorda come all'epoca c'erano diversi ostacoli regolamentari "che impedivano che si potesse usare la ruota carenata. Allora abbiamo abbiamo optato per la fibra di carbonio. Alla fine decisi di ripartire con la preparazione da capo", e così arrivarono i due record, il primo di 50,808 (19 gennaio 1984) e il secondo quattro giorni dopo a 51,151.


Il record durò 12 anni, passo di mano in mano e il 7 giugno 2015 finì nel prestigioso curriculum di Bradley Wiggins che ancora oggi non nasconde l'ammirazione per il trentino: "Lo vedevo in tv, è stato una icona della mia giovinezza, un uomo che ha fatto la storia, non solo nel record dell'ora. "Il mio è stato un evento organizzato a uso e consumo dello spettacolo e dei media - riconosce oggi il britannico - e ricordo che quel giorno c'era la pressione altissima, da una temperatura stimata di 26 gradi siamo passati ad una percepita di 36 e l'ultimo quarto d'ora è stato un inferno". (ANSA).

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