L’esposizione
ripercorre in 30 tappe gli anni del Giro dell’Appennino attraverso
oltre centoventi foto selezionate dall’U.S. Pontedecimo, e allestita con il contributo economico e la collaborazione
del Comune di Campomorone (GE). Trenta
esercizi commerciali del comune hanno aderito all’iniziativa con
entusiasmo e si sono dichiarati disponibili ad ospitare i trenta
pannelli della rassegna. Ne
è nata una mostra diffusa e collettiva, naturalmente con ingresso
libero, per strada, con un orario lungo, visitabile da ciascuno, seguendo una piccola cartina dal 14 al 25 aprile.
In essa si racconta che il 16 settembre 1934 nasce, grazie alle capacità, alla volontà e alla grinta di Luigi Ghiglione, quella che diventerà una della una delle più grandi, belle e dure classiche corse del calendario internazionale. Allora la denominazione è Circuito dell’Appennino, diventerà Giro dell’Appennino nel 1956.
Il Passo della Bocchetta, la salita delle streghe, situata nel territorio del Comune di Campomorone al confine con il Piemonte, è la salita simbolo del Giro dell'Appennino e non solo. Da Campomorone il dislivello da colmare è di soli 637 metri ma sono pochi anche i chilometri da affrontare. La pendenza media è dell'8% scarso, ma distribuita in modo non omogeneo. Le sue strade hanno visto i più grandi campioni del ciclismo confrontarsi lungo i suoi 8,2 Km. Tutti hanno sentito quanto è dura ma ne hanno subito il fascino. I pannelli ripercorrono gli oltre ottant'anni della gara, descrivendone i protagonisti, le vittorie e gli aspetti salienti. Nell’esposizione l’occhio della macchina fotografica scandisce il trascorrere del tempo e ricorda i protagonisti della corsa. Le diverse sezioni costituiscono il punto di riferimento di un progetto in evoluzione, nel quale anche il contributo e l’interesse del visitatore aumenta l’interesse e la dimensione della manifestazione e ne approfondisce la rilevanza storica, sociale e sportiva.
Massimo Lagomarsino