PROFESSIONISTI | 04/07/2017 | 07:04 La primissima volta aveva dodici anni. «Siamo andati in camper con i miei genitori e mio fratello Luca ai Mondiali di Agrigento, nel ’94. Il primo Tour è stato quello di Pantani, nel ’98. Ma ero anche sul Ventoux quando Marco vinse, due anni dopo». Per Fabio Negri il ciclismo erano le vacanze. Oggi invece è il suo lavoro: è uno dei massaggiatori del team Bahrain Merida al Tour. Ma in mezzo ci sono state altre strade: prese, e poi lasciate.
«Ho cominciato a correre tardi, a diciotto anni. Da dilettante andavo bene, sono passato professionista con la LPR di Bordonali. Ho cominciato con la gavetta, e da lì non mi sono più mosso. Non sono neanche riuscito a capire che corridore potevo essere. La battuta è la solita: ero completo, andavo piano dappertutto. La verità è che non ero mentalmente pronto, non ci ho creduto davvero». Ma non c’è stato soltanto il ciclismo. «Studiavo ingegneria, non per vera vocazione ma perché era comoda, vicino a casa, a Lecco. Ho smesso quando mi mancavano otto esami alla laurea. Ero diventato professionista e ho perso un po’ la cognizione delle cose. Peccato, non ho rimpianti ma avrei potuto almeno finire. In squadra mi prendono un po’ in giro, ogni tanto mi chiamano ingegnere».
Al bivio capita di prendere un’altra strada, e qualche volta è la tua. «Ho smesso di correre nel 2010. Ho fatto due anni di scuola di massofisioterapia a Como, e intanto lavoravo in un negozio di bici e facevo qualche giornata da massaggiatore con una squadra di dilettanti, il team Idea. Poi mi ha chiamato Piero Baffi nella Leopard Continental, e da lì sono passato alla Lampre. Sempre a giornata, ma cento, centoventi giorni l’anno, intanto continuavo con l’altro lavoro. Da quest’anno sono fisso alla Bahrain Merida. Ottanta giorni alle corse, e il resto del tempo mi occupo del magazzino del reparto massaggiatori, a Cambiago: gestisco gli ordini dei materiali, sono l’intermediario fra i corridori e le aziende».
Dici massaggiatore e pensi a un’altra cosa. «Il massaggiatore vero e proprio lo faccio due ore al giorno.Al Tour siamo in cinque: tre si occupano della gara (preparano i rifornimenti, assistono i corridori all’arrivo, li riportano in hotel) e gli altri due vanno direttamente a settare l’albergo successivo, e la corsa neanche la vedono. C’è da preparare l’arrivo di trenta persone e moltissimi mezzi, ci sono tante esigenze diverse, non si può improvvisare». Il team Bahrain è al Tour con un camion, un bus, un multivan, quattro ammiraglie e un crafter. Poi ci sono mezzi che fanno continue spole avanti indietro. «La gente non ha idea di quanto spazio serva per i materiali. Soltanto le borracce riempiono da sole un furgone: sono tremila. In media ne servono cento al giorno, a stare bassi: se fa molto caldo anche di più».
Sembrerà strano a questo punto, ma arriva anche il momento in cui il massaggiatore fa i massaggi. «Dopo la tappa mi devo occupare di due corridori, i miei sono Arashiro e Grmay. Con l’inglese me la cavo bene. In squadra siamo misti, c’è gente di tantissime nazionalità. L’italiano va per la maggiore, ma l’inglese è la lingua ufficiale. Con i corridori non è detto che si parli. Li aspetto nella mia stanza, li faccio stendere sul lettino, e cerco di capire se hanno voglia di parlare o se preferiscono rimanere in silenzio. Se vogliono parlare, li ascolto. Altrimenti abbasso la luce e lascio che ascoltino un po’ di musica. Ho un buon rapporto con tutti, sono tutti bravi ragazzi, non ho preferenze».
L’anno scorso il primo assaggio di Tour. «Fui chiamato a sostituire in corsa un collega nella seconda metà della corsa, questo è il primo dall’inizio». La cosa più difficile è stata lasciare a casa Giulia, che ha dieci mesi. «Fortuna che adesso la tecnologia aiuta, ci possiamo vedere su Facetime. Però mi manca, e se ne parlo è anche peggio. Mia moglie Laura verrà a trovarmi con i miei genitori il prossimo fine settimana, spero di avere almeno una serata per stare con la mia bimba».
Ho avuto piacere di conoscerti e sei un ragazzo formidabile . in bocca al lupo per la tua carriera .Blardone
Fabio
4 luglio 2017 20:52girapedali
Evvai FABIO !!!!
To\' begim, begun .......Megan.........!
Ti ricordi?????
Tifoso
4 luglio 2017 23:37Eiger
Prima tifavo per Fabio \"Corridore\" e adesso tifero\' per il Fabio \"Masssggiatore\". Good luck !!!!!!
Massofisioterapia
5 luglio 2017 10:04Anbronte
Il corso effettuato non è di massofisioterapia , che non esiste, ma è un corso denominato mcb. Massaggiatore capo bagnino. Per correttezza. di informazione.
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