MONDIALI. GANNA: PRONTO ALLA SFIDA

PISTA | 06/04/2017 | 07:29
Punta di diamante della squadra azzurra per i mondiali su pista di Hong Kong è il giovane Filippo Ganna. Il neopro della UAE Emirates Team, un anno fa vincitore dell'iride nell'inseguimento Elite a Londra all'esordio nella rassegna iridata a nemmeno 20 anni, punta al bis nella prestigiosa competizione internazionale, in programma dal 12 al 16 aprile 2017.

Pippo come stai?
«Bene, pronto a partire. Ieri sono stato dall'osteopata perchè ero un po' incriccato dopo la caduta alla Gand Wevelgem. Mi sentivo un po' contratto al collo e l'abrasione alla coscia non si è ancora chiusa del tutto. Mi ha dato un'ultima sistemata e oggi sono pronto a volare in Cina con il resto della squadra. In Belgio non ho avuto il tempo di prendere le misure con i prof, dopo 40 km dal via sono finito a terra, ma l'anno prossimo ci tornerò con la volontà di essere più compettitvo».

Sensazioni in vista dei mondiali su pista?
«Mi sento bene, i tempi fatti registrare in allenamento mi rassicurano. Detto questo, ormai mi conoscete, sapete che sono uno che sta ben saldo con i piedi per terra. So quello che posso dare, ma non faccio chissà quali proclami. Sono tranquillo perché ho fatto il mio. Se qualcuno mi batterà vorrà dire che si sarà allenato più di me o è più forte di me. Con questo, sia chiaro, non voglio mettere le mani avanti...».

Come sarà il tuo avvicinamento alla gara clou?
«Nei primi due giorni in Cina sarà fondamentale adattarsi al fuso. Dove correremo l'orologio è sei ore in avanti rispetto a casa, in poco tempo sarà critico prendere il ritmo, ma gli ispettori antidoping mi stanno aiutando in questo. Negli ultimi due giorni mi hanno svegliato alle 5 e alle 6 del mattino per i controlli. Ad ogni modo, la gamba è bella fresca e pronta per dare il massimo».

L'obiettivo è difendere il titolo nell'inseguimento.
«Mi sembra logico. Ripetersi dicono sia sempre più difficile che affermarsi una prima volta, ma per ora io a questo non ci penso. L'anno scorso ho vissuto delle bellissime emozioni, mi torneranno in mente solo quando sarò sul blocco di partenza. Ai cinque secondi dal via penserò che dovrò dare tutto in quei 4 km per tenermi la maglia iridata. Fino ad allora zero pressioni. Tanto nessuno ha la sfera di cristallo e sa come andrà».

Giulia De Maio
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