Simoni: il Giro? Per vincerlo bisognerà attaccare sempre

| 29/12/2008 | 22:06
Nei pensieri di Gilberto Simoni, come sempre, c'è spazio per il Giro d'Italia e per la maglia rosa. «Al Giro del Centenario chi vorra' ambire alla vittoria finale dovrà attaccare da subito e poi lottare stringendo i denti: nel maggio scorso ha prevalso invece l'attendismo che ha inciso sulla gara. Per dare battaglia al mio coetaneo Lance Armstrong, al suo debutto sulle strade italiane, dovrò essere me stesso al massimo delle potenzialità. Non accetto scommesse ma ammetto che mi piacciono le salite a iniziare dalle Dolomiti collocate in avvio. Per questo non attenderò l'ultima settimana di corsa per giocare le mie chances». Simoni, 37 anni - nel 2008 ha ottenuto il decimo posto nella classifica finale della corsa rosa -, ha poi considerato decisivo per le sorti della prossima edizione l'arrivo appenninico al Block Haus, collocato dopo 22,5 chilometri di ascesa: «La salita abruzzese sembra non voler mai finire: la affrontai solo una volta, con addosso la maglia di campione italiano dilettanti, nel 1993, quando fui battuto da Amilcare Tronca, atleta scomparso prematuramente in un incidente stradale. Sara' una tappa dall'esito incertissimo». La Diquigiovanni-Androni affiancherà a Simoni Michele Scarponi nel ruolo di seconda punta: nelle prime giornate del Giro avrà spazio anche Davide Rebellin, argento nella corsa in linea su strada alle Olimpiadi di Pechino nell'agosto scorso, con l'obiettivo di vestire per qualche tappa la maglia rosa, impresa già riuscitagli nel 1996.
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