Doping: Baldini si difende. Ma Torri tace...

| 07/08/2008 | 13:43
Ne abbiamo già abbastanza dei ciclisti - dirà qualcuno con ragione - e voi ci proponate anche le storie di altri atleti dopati. Giusta osservazione, ma il caso dello schermidore Andrea Baldini ha fatto molto clamore e merita di essere seguito. Quelle che vi proponiamo sono le dichiarazioni dell'avvocato Giulia Bongiorno dopo l'udienza alla Procura del Coni. Leggetele e alla fine vi proporremo un paio di osservazioni... "Andrea Baldini non ha rilasciato dichiarazioni come indagato ma solo come persona informata sui fatti". Con queste parole l'avvocato Giulia Bongiorno ha lasciato la Procura antidoping del Coni insieme allo schermidore azzurro coinvolto in un caso di positività al doping. Il fiorettista azzurro, ascoltato in merito alla positività ad un diuretico in un test antidoping effettuato dalla federazione internazionale scherma durante i campionati europei di Kiev, non ha rilasciato dichiarazioni al termine dell'audizione. "Baldini - ha spiegato la Bongiorno all'agenzia APBS - non ha assunto alcun tipo di sostanza per alterare le prestazioni sportive per quella gara. E' venuto qui perché è un testimone, non una persona indagata. E' una persona informata e ha rilasciato delle dichiarazioni perché escluso dalle Olimpiadi. Ha fatto una pluralità di ipotesi". Baldini e l'avvocato hanno chiesto un profilo ormonale, solo così, infatti, si potrà verificare se il diuretico abbia coperto o meno qualche sostanza dopante. Giulia Bongiorno più che difendersi contrattacca e afferma di aver "fatto una richiesta precisa, cioè un approfondimento di tutte le indagini possibili per stabilire una ricostruzione esatta di quello che è accaduto". E sulle controanalisi dichiara: "La sostanza trovata è un diuretico. L'ipotesi è che questo diuretico abbia coperto sostanza dopante, ma nelle controanalisi questa non è emersa". La difesa dello schermitore si basa su due punti principali: "Per prima cosa la gara in cui Baldini è stato trovato positivo era assolutamente ininfluente perché da oltre due anni era il primo nella classifica e sarebbe stato testa di serie nelle Olimpiadi". Il secondo punto si basa sul fatto che "la scherma è una disciplina nella quale non vale il muscolo, il fisico e la resistenza ma solo ed elusivamente la tecnica, la tattica e l'abilità. Non credo esista una sostanza dopante per diventare talentuosi". Alla Bongiorno non piace parlare di complotto, quanto piuttosto "di una certezza che qualcosa che ha assunto Baldini è stata inquinata, alterata". Per l'avvocato "bisogna stabilire se questa alterazione sia dovuta ad un soggetto terzo che ha fatto un atto scorretto o ad una combinazione di un precedente farmaco che aveva assunto lecitamente combinato con dei sali". "Nell'acqua di mare - spiega la Bongiorno - sono state trovate sostanze chimiche tra le quali, guarda caso, lo stesso diuretico rivenuto al Baldini. Lo confermano gli studi dell'Università di Napoli". Ora le prossima mossa sarà cercare di ottenere al più presto la formazione del tribunale internazionale per fare degli approfondimenti su quello che la Bongiorno chiama "un inquinamento". Per l'avvocato una cosa è certa: "Doparsi sarebbe state una follia e Baldini non è un pazzo ma uno schermitore di talento". Piccole note: - il fatto che la gara in oggetto fosse ininfluente per la qualificazione olimpica, non significa nulla. Anche Sella si è dopato ben lontano dalle corse più importanti... - la nostra piccola esperienza di scontenti narratori di fatti legati al doping, ci porta ad escludere la possibilità di una combinazione tra un farmaco lecitamente assunto e un altro sale - l'avvocato Bongiorno costruisce un bellissimo castello di ipotesi legali tutte da dimostrare, ma sembra ignorare apparentemente che i tempi e i "bisogni" della giustizia sportiva sono completamente diversi da quelli legati ad un normale processo - su tutta la vicenda pesa - come una pietra tombale - l'inscalfibile slenzio del procuratore Ettore Torri. Se nel guanto di velluto c'è il pugno di ferro per Sella, come anticipato da vari organi di stampa, ci pare difficile che per Baldini ci siano solo carezze e petali di rosa.
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