Chi nasce a Novi Ligure, “città dei campionissimi”, in bicicletta è obbligato a ben figurare. Infatti Gabriele Peluso nella stagione su strada 2025 in maglia Ecotek bella figura l’ha fatta più volte: ha vinto una tappa più la classifica finale del Giro della Ciociaria Juniores,ed è arrivato 2 volte al 3° posto, 4 al 4° e altre 3 in quinta piazza. Come tutti sanno le gare juniores negli ultimi anni sono notevolmente diminuite e i più forti quasi sempre gareggiano insieme, quindi il bilancio di Peluso è lusinghiero. Dal primo gennaio lo vedremo con la maglia della Trevigiani-Energia Pura alle dipendenze di Rino De Candido e altri tecnici qualificati.
«Peluso – dichiara Luigi Braghini, imprenditore presidente del team Ecotek – è un corridore caparbio. Il Giro della Ciociaria è la prima corsa a tappe che la mia squadra vince, e il merito è di Peluso. Nell’ultima tappa il supporto di Loda e altri nostri corridori è stato determinante. Nella tappa conclusiva Peluso è stato più forte della sfortuna, e malgrado 3 bici cambiate è riuscito a finire la corsa da leader. Gabriele ci ha fatto un regalo bellissimo. La sua stagione è stata molto bella anche quando non ha vinto si è meritato voti alti. Con lui abbiamo concretizzato il nostro progetto, ovvero consegnare alla categoria Juniores un corridore competitivo e in crescita. Si è meritato una squadra importante come la Trevigiani».
Gabriele ha la struttura tipica da passista scalatore, 61 chili distribuiti in 175 centimetri. «In linea di massima – dice Gabriele che vive con mamma Tamara, papà Michele e la sorella Sara a Carpeneto, sempre in territorio alessandrino – sono soddisfatto della mia ultima stagione da junior».
L’unico ripianto di Peluso riguarda il Giro della Castellania, la classica che si corre ogni anno a Pettenasco, sul Lago d’Orta. L’edizione 2025 se l’è aggiudicata Matteo Turconi davanti a Gabriele Scagliola, con Peluso al 3° posto. «La gara di Pettenasco termina su una salita lunga circa 1500 metri – fa notare Gabriele, che prima di indossare la maglia Ecotek è stato nelle società Vigor Piasco, Jan Bike e in quella di Valenza – adattissima alle mie caratteristiche. Nel gruppo d’avanguardia non c’erano velocisti, li avevamo persi sulle salite precedenti. In volata contro i passisti scalatori potevo ottenere un risultato migliore, forse vincere. Non ho impostato bene lo sprint. Comunque mi hanno preceduto due corridori molto forti».
Adesso la stagione 2025 passa agli archivi e l’alessandrino diplomato all’Istituto dei Meccanici guarda avanti: «Debutterò tra gli Under 23 e le difficoltà aumenteranno, specialmente nei frequenti confronti con corridori appartenenti alle Development delle World Tour. Però consentitemi di sognare in grande già al primo anno: spero di meritare il posto da titolare al Giro d’Italia Next Gen e vincere la classifica dei giovani, quella della maglia bianca». Ogni giovane ha un modello da seguire:«“Sono passista scalatore, dovrei dire Tadej Pogacar. Invece il mio mito ha caratteristiche molto diverse: è Wout Van Aert, un passista veloce. Ci accomuna lo spirito battagliero».
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