UN SISTEMA CHE STA IMPLODENDO

TUTTOBICI | 09/10/2025 | 08:15
di Pier Augusto Stagi

Il sistema ciclismo sta implodendo. Sono i numeri a dirlo, non certo il sottoscritto. Sono ricerche approfondite che da tempo sono sulle scrivanie di dirigenti, manager e stakeholder. Basta leggerle, anche distrattamente. Seguitemi. Nel 2002 il budget del World Tour era di 150 milioni di euro, nel 2010 di 170. Lo scatto nel 2011, quando si sale verso i 225 milioni. Dopo soli due anni l’ammontare sale a 275. Dal 2015 al 2019 si va da 305 ai 340, ma è dal 2020 che si registrano le accelerazioni più sensibili, con il budget 2024 che arriva a toccare i 500 milioni di euro.


VENTICINQUE. Stesso discorso per i team. L’investimento medio per una squadra di World Tour era di 5 milioni nel 2002 e fino al 2015 è rimasto in una zona ragionevole: 14. Dal 2020 l’impennata più significativa: oggi la media è di 25 milioni di euro, con teams che arrivano a spendere in una sola stagione 60 milioni di euro (Uae Team Emirates XRG). Al secondo posto troviamo la Red Bull Hansgrohe (50) e appena dietro la Visma Lease e Bike (45) e la Ineos (40), così come la Lidl-Trek a ruota. Fanalini di coda la Cofidis (24), la Intermarché (18) e la Arkea-B&B Hotels (17).


ARKEA QUARTA FORZA. L’investimento più performante (budget e punti ottenuti), più redditizio nel combinato disposto tra investimento e punti raccolti? È quello della XDS Astana, seguita dalla Uae Team Emirates e dalla Lidl-Trek. Incredibile la posizione della piccola Arkea, che in questa particolare classifica è addirittura al quarto posto, a conferma che i soldi che ha speso sono stati investiti al meglio. La peggiore? La Red Bull, ma anche la Ineos non è messa benissimo, visto che è quart’ultima.

CALENDARI. In sostanza, si spende tanto e sempre di più. L’Uci chiede la tripla attività e le squadre femminili, adesso anche le Devo e stanno pensando anche a varare delle piccole scuole ciclismo per la categoria juniores. Calendario affollato, organizzatori umiliati, sovrapposizioni indecorose: questi sono grossi problemi che sembrano non interessare a nessuno, se non ai team, che faticano e si interrogano come andare avanti. Difatti siamo vicini al default.

La Arkea, nonostante abbia svolto un lavoro più che dignitoso, a fine stagione abbasserà la saracinesca. Fine delle trasmissioni. Intermarché e Lotto stanno lavorando a una fusione non semplice e comunque dolorosa. Il team Picnic è in gravi difficoltà economiche, così come diverse formazioni della massima categoria, a incominciare dalla Alpecin di Mathieu Van der Poel, uno dei corridori più mediatici in circolazione, che ha perso il secondo nome Deceuninck e fatica a trovare un’alternativa.

CI SPOSTEREMO. Il fiato corto cominciano ad averlo tante squadre, troppe. Ad accorciarlo è anche la sezione femminile, che in tre anni ha visto triplicare i costi. Quando la Alé ha lasciato il ciclismo di serie A cedendo la propria struttura a quella che è oggi la UAE Team ADQ, il costo era di un milione e mezzo a stagione. Per il 2026 si parla di un budget di 10 milioni di euro. Per la Lidl Trek di 6 milioni, per la Jayco AlUla di 3 e mezzo: insomma, cifre da capogiro, che rendono le strutture fragili e francamente improduttive. L’investimento non è più vantaggioso, non ha un ritorno pari alle aspettative. È chiaramente eccessivo, sproporzionato per quello che al momento viene corrisposto e questo problema non è solo dato dal comparto femminile, ma anche da quello maschile, però la cosa sembra non interessare il grande manovratore, che procede sereno con una sola finalità: finché ce n’è, si prende. Quando crollerà tutto, vedremo di spostarci

Manca una riforma dei calendari, una formulazione di classifiche semplici e chiare. È mai possibile che chi viene invitato con una wild-card a Giro, Tour o Vuelta rischi - in quanto formazioni di seconda divisione - di non fare punti o farne molto pochi rispetto a team molto più strutturati e chi invece resta a casa può beneficiare dell’andare a correre garette di terza fascia in giro per il mondo che portano in dote una montagna di punti? Se si fa un campionato di serie B che sia un vero campionato. Con un calendario ad hoc, con punti ben definiti: tutti uguali al traguardo del mio cuore.

RIDUZIONE. Forse è il caso anche di ridurre le squadre di World Tour, consentendo in questo modo a squadre di seconda divisione di trovare sponsor appetibili a prezzi molto più vantaggiosi. Meno squadre di World Tour - alle quali si garantisce tutto - e più wild-card, in modo da aiutare il sistema e quegli sponsor interessati che possono avvicinarsi ad uno sport molto efficace, ma a prezzi molto più abbordabili, senza il timore di saltare per aria. Lo so, ne sono consapevole, il mio ragionare è da poveretto, da persona che si accontenta, che pensa in piccolo e non sogna in grande. Temo però che grande sarà soltanto la fuga e non mi riferisco a quelle tentate dai corridori. Nel frattempo state sereni, i giudici Uci procederanno risoluti nella loro missione: muniti di centimetro, si occuperanno con scrupolo e rigore dell’altezza dei calzini dei corridori, guai a chi sgarra! E noi ci sentiremo al sicuro.

Editoriale da tuttoBICI di ottobre


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COMMENTI
Si guarda sempre altrove
9 ottobre 2025 11:44 Bullet
Ennesima versione di articoli già letti, che alla fin fine ruotano tutti intorno a punti, classifiche, sarà che tutti i nostri team gravitano in zona 30esimo posto e bisogna farsi sentire? Il dubbio viene. Fossi nei giornalisti inizierei a preoccuparmi del prodotto messo in piedi e che viene fatto passare come il ciclismo più bello della storia con corse che neanche nel ciclismo eroico (le strade erano in terra battuta) e un team che vincerà quasi 100 corse, ma di quello non si parla mai. Tanti stanno iniziando a spegnere la tv ma si continua a fare i conti col pallottoliere per le wild card, che vi devo dire, avanti così.

Pochi vincitori
9 ottobre 2025 13:13 alerossi
L'allontanamento degli sponsor è dettato da un fattore: tutte le corse le vincono solo quei 3/4 corridori, e per uno sponsor che non ha questi vincenti non ha senso continuare e quindi ci saranno sempre meno squadre. Una volta le piccole squadre avevano la loro vetrina in corse di categoria inferiore. Ora anche quelle corse sono dominate sempre dagli stessi pochi corridori di 1/2 squadre. Agli altri restano le briciole.
Per evolvere bisogna tornare al passato, far capire anche ai campioni che le corse di secondo piano devono essere sfruttate 'per fare la gamba' per i grandi appuntamenti che contano e lasciare spazio e visibilità anche agli altri. Ne trarrebbero vantaggio tutti.
La soluzione: mettere un salary cap, non economico, ma di punti uci (almeno avrebbero un'utilità): 18 squadre wt x 30 corridori = 540 corridori wt. Sommiamo i punti dei migliori 540 del ranking stagionale e dividiamoli per le 18 squadre. Per la stagione successiva una squadra non può sforare questa media.

Editoriale che parte da dati interessanti per finire in conclusioni banali
9 ottobre 2025 13:22 VanDerPogi
Se i budget aumenta vuol dire che il movimento intero sta crescendo. Il ciclismo femminile cresce, il budget per le squadre giovanili cresce... il verbo "implodere" non ha senso se si cita allo stesso tempo un movimento che esplode.

Onestamente preferisco questo ciclismo, in cui le performance sono il frutto di un lavoro meticoloso di una squadra, che combina allenamenti, ritiri, medicina, nutrizione, mental coaching, tattica, aerodinamica, materiali...

Sapete come facevano le squadre minori a sopravvivere nel vecchio ciclismo? Quali erano i rimedi a basso costo per andar forte? Una fiala di eritropoietina costa 100 volte meno di una equipe di specialisti che lavora insieme agli atleti nella massima coordinazione.

Non nego che le performance di UAE e Visma che stravincono tutto da 3 anni forse arrivano all'eccesso, come era esagerato il dominio del team Sky 10 anni fa.
Forse introdurre un budget cap per il World Tour come nella Formula 1 potrebbe avere un senso per riaprire le corse ed attrarre sponsor invogliati a investire anche in squadre "minori".

Ma editoriali da "si stava meglio quando si stava peggio" mi turbano le viscere.

Riguardo al calendario World Tour, anno dopo anno si va delineando un calendario sempre più di tipo tennistico: i Grand Slam (Grandi Giri), gli ATP 1000 (Classiche Monumento), le Finals (Mondiali), gli ATP 500 (giri minori), ATP 250 (classiche minori), e poi tutto il resto. Al movimento Tennis ha fatto bene. Mi aspetto che faccia bene anche nel ciclismo.
Forse si può ancora rifinire il sistema dei punteggi per sistemare alcuni paradossi che ancora accadono, ma a me ogni anno piace sempre di più.

Problema
9 ottobre 2025 13:29 cocco88
Il problema è solo uno … che le squadre non prendono i soldi dai diritti tv … che l’uci non vuole cedere … il resto sono tutte cose superficiali .. ridurre le squadre quando ogni anno rimangono corridori a piedi non è la soluzione . Ridurre le corse riducendo visibilità agli sponsor idem

Crisi
9 ottobre 2025 14:01 Miguelon
Sono le crisi del capitalismo. Non lo dico io, ma un barbuto di un secolo e mezzo fa. Avendo ragione a posteriori.

Sport Ingnorante
9 ottobre 2025 14:35 Bosc79
uno degli sport se no l'ho sport più ignorante di sempre! Da una parte dove i numeri del ciclismo sono sempre in aumento vedi appassionati dei ogni genere che si avvicina a questo meraviglioso sport e dall'altra un sistema che sta andando a rotoli....... Ma io dico fare i diritti TV e i dividendi suddividerli per squadre in base alla classifica UCI???

BRANO GIÀ SENTITO
9 ottobre 2025 15:01 PACORIDER
Caro Direttore mi trova assolutamente d'accordo con la sua disamina. Il problema è che tutti questi grandi Manager invece di coalizzarsi, trovare insieme soluzioni e difendersi da regole scellerate della UCI hanno sempre e solo pensato a farsi belli alle corse. Tanto il problema era sempre di qualcun altro. Senza diritti TV, senza introiti da strutture, ecco che non ci và molto a trovarsi in questa situazione. Poi tutti giù a piangere. Un po' se lo meritano, un po' ce lo meritiamo anche noi tifosi. Bisognava pensarci prima. Tutto a discapito del nostro amato Sport e di chi ci vive...

L'assurda imposizione delle squadre femminili
9 ottobre 2025 15:03 pickett
Questi sono i risultati.A rigor di logica e di buon senso,se uno sponsor vuole fare il team femminile,lo faccia,se non vuole perchè caspita dev'essere costretto?Se implode il ciclismo maschile trascinerà a fondo anche quello femminile,ovviamente,e addio Tour ,Giro e Vuelta donne...

alerossi
9 ottobre 2025 15:07 Bicio2702
Ni. Alla fine è il cane che si morde la coda.
Se quei 3-4 corridori mostri partecipano per fare la gamba, quando son lì gli tocca vincere per forza, per i loro sponsor. Altrimenti innescano un vespaio di commenti negativi, oltre che scontentare i loro sponsor.
Bisognerebbe che non partecipassero per niente...

Considerazione
9 ottobre 2025 15:28 italia
Direttore io penso al contrario: il CICLISMO STA ESPLODENDO !!
Il ciclismo con l’avvento di nazioni forti (economicamente e politicamente) sta aumentando il budget in maniera sensibile perché questo È IL SUO VALORE SUL MERCATO degli sponsor; il ciclismo ha il vantaggio PAZZESCO di far vedere durante una competizione il territorio, l’anima di un paese e di una nazione e la bellezza dei luoghi; ad esempio con una partita di calcio o tennis che vedi un campo che è uguale a New York, Roma, Pechino ….;.quindi per la PROMOZIONE TURISTICA del territorio è IDEALE; inoltre i commenti durante le fasi della corsa di avvenimenti avvenuti sul territorio è di una importanza notevole divulgativa. Per chi investe.
Ma non vedete che i praticanti della bici in tutto il mondo crescono a dismisura; c’è la volontà se non la necessità, di pedalare in luoghi aperti e naturalistici e fare esercizio fisico.
E’ un ritorno psicologico di massa. Mi spiego.
Nel passato provenendo da una civiltà contadina dove si faceva molta, molta fatica il motore veniva considerato un cosa buona ( fatica nulla) mentre la bici una cosa negativa.
(grande fatica).
Oggi e il contrario.
Siccome la fatica fisica e scomparsa il popolo ha bisogno di esercizio fisico; molti corrono a piedi ma la bici ha un altro vantaggio PAZZESCO; mi spiego
A piedi dopo un’ora di corsa sei stanco e poi fare 10 km in distanza stai sempre li nella zona non ti muovi; con la bici anche un modesto ciclo sportivo fa da solo 75 km e quindi il raggio d’azione si espande .
Il ciclismo inoltre è SIMBOLO DI LIBERTA perché lo puoi praticare da solo o in compagnia, puoi andare dove vuoi e per quanto tempo vuoi.
Prevedo che fra 10-15 anni il ciclismo avrà la stessa importanza di sport di prima fascia, se non di piu.
Ovviamente aumentando il VALORE COMMERCIALE DEL CICLISMO, gli sponsor devono essere sempre piu forti e disposti a sborsare cifre notevoli; ma anche per coloro che approdano al professionismo cominciano ad avere contratti mediamente notevoli.
Non dobbiamo farci influenzare dal fatto che siamo in Italia dove il ciclismo è appena sopportato; una nazione a TRAZIONE TURISTICA in quanto la manifattura va ormai in altre zone del mondo, che invece di esaltare chi gli porta vantaggio… gli sp…… addosso; governanti italiani primatisti non mondiali, ma ipergalattici di … darsi la zappa sui piedi ..
Direttore questa è la mia opinione.
W il ciclismo e la libertà
Saluti


Quindi
9 ottobre 2025 16:37 Arrivo1991
Chi tanto decantate, e' chi spende nettamente di piu' degli altri. Allora, com'e' la questione ?!? Va bene o no ?

ITALIA
9 ottobre 2025 16:38 PACORIDER
Caro Italia, sinceramente non mi trovo d'accordo con te. Qui non si contesta il fatto della promozione turistica o di quanto faccia bene il Ciclismo a livello fisico, ma bensì dove si vadano a trovare 60 milioni di euro per mettere su un Team WT. Ormai anche i paesi arabi tentennano. I Russi sono scomparsi per ovvi motivi, gli israeliani idem. Quindi? Con l'economia europea veramente crediamo di poterlo fare crescere senza entrare diverse dalle sponsorizzazioni? Poi mi sbaglierò...

SquadreWorld Tour
9 ottobre 2025 17:29 Maurone
Cominciassero a non obbligare le squadre Wordl Tour a parteciparea tutte le corse che vengono programmate, anche quelle più insignificanti.....

Liberta...
9 ottobre 2025 18:13 Maldigambe
...di farsi investire.

XPACORIDER
9 ottobre 2025 19:20 italia
Non non ho espresso bene il mio pensiero; forse quello voglio dire oggi è considerato UN’ERESIA.
Dal mio punto di vista sto notando che il ciclismo ANCHE perché in mano a paesi che contano nel mondo, sta aumentando l’interesse sia per la pratica sia per l’aumento vertiginoso delle manifestazione (corse men womn gran fondo ..); in somma sta crescendo fortissimo
Ma non vedete per le strade quando cicloamatori ci sono ? L’Italia è diventato un paese di di santi, poeti, navigatori e … cicloamatori..
Per cui in futuro gli sponsor AUMENTERANNO GLI INVESTIMENTI come in altri sport se non di piu, tempo 10-15 anni
E vero non ci sono ricavi dal pubblico, ma ci sono entrate dalle città di partenza e arrivo dai contributi delle regioni attraversate, …..; con l’aumento di interesse porta a un consequenziale aumento dei diritti televisivi.
Fra poco 30 milioni di euro ci faranno una squadra professional.
In parole povere AUMENTANDO L’INTERESSE TRA IL PUBBLICO AUMENTANO GLI SPONSOR, i DIRITTI TELEVISIVI LA QUOTA PER AVERE PARTENZE E ARRIVI ECC.
La fonte maggiore ossia i diritti televisivi sono nel ciclismo sottostimati clamorosamente: una buona partita di calcio di champion che la vede 6 milioni e prende un tot una corsa di ciclismo che fa due ( ovviamente sottostimata) NON prende attualmnte 1/3.
Si potrebbe incentivare il mercato relativo al ciclismo come maglie , abbigliamento borracce, caschi ….
Ma gia non vedete che i procuratori sportivi hanno constatato l’aumento degli ingaggi per i prof ?
Il direttore ha fatto questo articolo, secondo me, con l’ottica italiana deprimente e ostativa
Vediamo nel prossimo futuro che sono stato un buon profeta.
W il ciclismo
Saluti

I grandi sponsor
10 ottobre 2025 11:43 VanDerPogi
per un po' sono stati alla larga dal ciclismo sporco, per la paura di avere danni di immagine tipo il caso Festina, che non credo abbia fatto bene al marchio.

Da tanti anni ormai non ci sono grossi scandali, ed il ciclismo ha un potenziale enorme per attirare sponsor (il Tour de France è ancora uno degli eventi sportivi più visti al mondo, globalmente ha più audience di un Super Bowl...)

È finita l'era in cui la piccola impresa italiana poteva dirigere una squadra World Tour, ma i grandi marchi arriveranno.
Avete idea di quanto l'immagine ed il business della Colnago, ad esempio, vengano proiettati in orbita da questo legame UAE/Pogacar/Colnago?

Con tutta l'attenzione alla nutrizione, i grandi marchi dell'agroalimentare, ad esempio, potrebbero subentrare (quelli che non sono riusciti ad accaparrarsi Sinner per uno spot :D).

Nel mondo intanto aziende come RedBull e Decathlon sono subentrate portando borsoni di lingotti.
È semplicemente finito il monopolio eurocentrico italo/franco/belga/ispanico (quello rimane solo nella storia del calendario). Il ciclismo è uno sport globale, e come tale riserverà all'italia una pari importanza alla posizione che occupa in generale nel mondo. Ma questo darà onore doppio ad un'eventuale futura vittoria di un ciclista o una squadra italiana.

@vanderpogi
10 ottobre 2025 12:29 Bullet
Già, perché Mercatone uno, Fassa Bortolo, Saeco, Liquigas erano piccole realtà di un piccolo paese come il nostro, ma per piacere.

Il vero problema del ciclismo è Pogacar
10 ottobre 2025 15:28 AleC
No, oddio, nulla di personale contro lo sloveno, anzi, mi sembra davvero una persona d'oro. Ma. Il grosso "ma" è che, da quando gli allenamenti e la gestione della strategia di gara sono migliorati in modo stratosferico, non paragonabile anche solo a quanto avveniva 10 anni fa, semplicemente vince sempre il più forte con eccezioni rarissime.
E il ciclismo non è mai stato uno sport dove vince sempre e solo il più forte. Astuzia, alleanze, cavolate tattiche hanno spesso cambiato verdetti già scritti.
Quest'anno quand'è che abbiamo visto grandi stravolgimenti? La tappa del Colle delle Finestre al Giro, stop.
Per il resto ha sempre più o meno vinto chi doveva vincere.
Ecco, questo è il problema nel lungo periodo. Come restituiamo imprevedibilità al ciclismo? Se no abbiamo un corridore che da solo può vincere qualunque GT o monumento a cui partecipa, e mondiale purchè con un dislivello decente. E ha solo 27 anni.

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