
Tim MERLIER. 10 e lode. Lo scatto ce l’hanno tutti e due, la progressione anche, i watt sono roba loro, ma lo scatto alla risposta lo paga solo Jonathan a Tim, che festeggia la seconda vittoria di tappa al Tour, la numero 11 in stagione, la numero 61 in carriera. Non sbaglia nulla il campione d’Europa. Si posiziona alle spalle di Johnny, lascia che scatti il friulano, poi lui lo francobolla, lo affianca e lo supera con un colpo di reni efficace come pochi. Vittoria di corto muso, che gli spalanca il sorriso.
Jonathan MILAN. 8. Gli manca Simone Consonni, che ammette di averlo perso nel finale. Jonny prova a medicare da solo a tenere ruote e posizioni, in una volata che è pieno di sbandate e codate, spallate e cadute. Volata scorbutica, brutta e amara. Parte bene Jonny, prende velocità, ma Merlier lo risucchia, lo affianca per poi passarlo. Di niente, ma è molto. Vincendo lo sprint intermedio di Isbergues, Jonathan sale a 51 punti nella classifica della maglia verde, ai quali aggiunge i 30 per il secondo posto e balza al comando. Premio di consolazione: meglio di niente.
Phil BAUHAUS. 7. Il 30enne velocista tedesco si mette in posizione, ma quei due davanti sono più performanti.
Søren WAERENSKJOLD. 7. Bravo, bravissimo il 30enne velocista norvegese, che non è chiaramente un nome altisonante, ma là in alto ci resta ancora una volta.
Pavel BITTNER. 6,5. Il 22enne corridore ceco si trova in zona e quella zona presidia.
Biniam GIRMAY. 5,5. L’eritreo è tra quelli bravi, perché resta in piedi. Ha la possibilità di fare una bella volata, ma oggi non ce la fa.
Kaden GROVES. 5. È lui il sostituto naturale di Philipsen, ma in pratica non lo si vede.
Alberto DAINESE. 6,5. Resta fuori dai dieci per un soffio, poi ci entra per il declassamento di Danny Van Poppel in 36° posizione. Per noi italiani è il terzo piazzamento nei dieci, dopo il 5° di Trentin e il 9° di Velasco.
Tim WELLENS. 6,5. Tadej lascia fare (così sta più tranquillo, senza cerimoniali e interviste per la maglia), anche Thomas non si danna, così come Vingegaard. Il 34enne belga conquista il GPM di Mont Cassel e si prende il punto messo in palio per la classifica degli scalatori, raggiungendo in testa Tadej. Il nuovo proprietario della maglia a pois è lui: l’obiettivo della terza tappa è stato raggiunto. Con quella di oggi completa la personale collezione di maglie della classifica dei grimpeur: almeno una volta le ha vestite tutte e tre.
Jasper PHILIPSEN. 17. Tutto e niente. Molto e qualcosa. Il cielo in una stanza e una stanza che all’improvviso si fa buia e il cielo non lo si scorge più. Clic, e l’interruttore si gira, la luce si spegne. Il chiodo cede all’improvviso lasciando cadere il quadro e la ruota non gira più. Jasper ha assaporato il tutto sabato scorso, vincendo la tappa di Lille e vestendo la maglia gialla, simbolo del tutto per un ciclismo che gira attorno al Tour. Poi una volata per un traguardo intermedio e il belga in maglia verde viene tirato giù, pesantemente. Probabile frattura della clavicola. Lui perde il Tour, ma è la Grande Boucle che perde qualcosa, anche di prezioso.
Jonas RICKAERT. 6,5. Il 31enne belga della Alpecin Deceunick ci riprova, questa volta con Maximilian Schachmann della Soudal Quickstep. Per oggi è tutto.
Matej MOHORIC. 6. Il corridore del Bahrain Victorious prende e va via con Jonas Rickaert (Alpecin-Deceuninck). Uno scattino, niente di più. Fine.