
Nel vasto e affascinante mondo del ciclismo, ci sono vittorie che vanno oltre il mero risultato sportivo, assumendo il sapore di un riscatto, di un'affermazione personale contro ogni pronostico. Due di queste imprese, distanti nel tempo ma unite da un filo rosso di inaspettato trionfo, sono la vittoria di Guido Neri al Trofeo Laigueglia del 1964 e quella recentissima di Filippo Conca ai Campionati Italiani di Ciclismo 2025. Entrambe le vicende raccontano di un ciclismo in cui la determinazione e il talento possono superare le difficoltà, riscrivendo le gerarchie stabilite.
Guido Neri e il Laigueglia del '64: Il Trionfo del "Disoccupato"
Correva l'anno 1964, e il Trofeo Laigueglia era solo alla sua prima edizione. Tra i partecipanti c'era un giovane Guido Neri, all'epoca "disoccupato" gareggiò con la maglia del Dopolavoro Ferroviario Masone. Sfruttando un premio vinto alla Milano-Sanremo del '63 (un soggiorno di 15 giorni ad Alassio), studiò meticolosamente il percorso del neonato Trofeo Laigueglia. Quel giorno, libero da vincoli tattici imposti da una squadra, Neri interpretò la corsa come meglio credette. Sul Testico, l'ultima salita del percorso, scattò deciso da un gruppetto di fuggitivi, percorrendo gli ultimi 40 chilometri con il cuore in gola e tagliando il traguardo da vincitore.
La sua fu una vittoria clamorosa, non solo per aver conquistato la prima edizione di una corsa che sarebbe diventata una classica, ma soprattutto per il suo status di "ciclista senza squadra". Quella vittoria, come Neri stesso ha spesso ricordato, gli cambiò la vita, aprendogli le porte a nuove opportunità professionali. La mitica Molteni di Arcore la sera stessa ingaggiò il corridore nato a Cesena.
Filippo Conca e il Tricolore 2025: Il Campione "Amatoriale"
Avvicinandoci ai giorni nostri, la vittoria di Filippo Conca ai Campionati Italiani di Ciclismo 2025 ha replicato, in chiave moderna, l'eco dell'impresa di Neri. Conca, un tempo promessa tra i dilettanti e poi professionista con Lotto-Soudal e Q36.5, si era ritrovato senza contratto a fine 2024. Stava per appendere la bicicletta al chiodo e dedicarsi ad altro, quando ha trovato una nuova opportunità nello Swatt Club, una squadra lombarda "senza sponsor", nata per dare una chance a quei corridori che, terminata la categoria Under 23, si ritrovano senza un contratto professionistico.
Ai Campionati Italiani di quest'anno, disputati in Friuli Venezia Giulia su un percorso impegnativo, Conca ha sbalordito tutti. Le lacrime di gioia versate al traguardo hanno testimoniato il peso di questo riscatto. La sua vittoria è un inno alla perseveranza e alla passione per il ciclismo, un messaggio forte che anche in un mondo sempre più professionistico e sponsorizzato, la pura dedizione e l'opportunità possono portare a risultati straordinari. Un paragone tra due periodi storici.
Le vicende di Neri e Conca, seppur separate da oltre sessant'anni di storia ciclistica, condividono un'essenza profonda. Entrambe le vittorie rappresentano un trionfo dell'outsider, di chi non era sulla bocca di tutti o non aveva alle spalle le strutture più imponenti. In conclusione, le imprese di Neri e Conca ci ricordano che il ciclismo, al di là delle strategie di squadra e delle gerarchie prestabilite, rimane uno sport di uomini, di gambe e di cuore. Le loro vittorie inattese sono storie che continueranno a ispirare, a dimostrazione che, con la giusta mentalità e una buona dose di audacia, anche il sogno più improbabile può diventare realtà.