GIRO D'ITALIA. SU E GIU' PER L'APPENNINO PER PREPARARE LA VOLATA DI VIADANA

GIRO D'ITALIA | 22/05/2025 | 08:25
di Bibi Ajraghi

Il Giro d'Italia lascia l'Appennino e si lancia nel classico attraversamento della Pianura Padana: la dodicesima tappa porterà la corsa rosa da Modena a Viadana per 172 km con un dislivello di 1.700 metri da affrontare.


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Il dato del dislivello testimona come non sia una frazione esclusivamente pianeggiante anche se è davvero difficile pensare che i velocisti possano farsi sfuggire l'occasione di lottare per la vittoria. La tappa è mossa per i primi 100 km e successivamente completamente piatta fino all’arrivo. Nella prima parte si sfiorano i Castelli Matildici nell’entroterra Modenese per arrivare a Quattro Castella da dove la strada diventa assolutamente piatta. Primo passaggio sull’arrivo per un circuito di circa 27 km sempre su strade larghe e prevalentemente rettilinee. Negli ultimi 3 k c'è praticamente solo l’ultima curva a circa 500 m all’arrivo.

IL TERRITORIO. La grande bellezza e molto di più. La dodicesima tappa del Giro unisce innumerevoli aspetti del Belpaese. E li racconta. A cominciare proprio da Modena, la città di partenza, entrata nella lista del Patrimonio mondiale dell’Umanità già nell’ormai lontano 1997. Il sito Unesco di Modena comprende la Cattedrale, la torre Ghirlandina e Piazza Grande, con gli edifici che vi si affacciano, in particolare il Palazzo arcivescovile ed il Palazzo comunale. 

Modena, però, è anche molto altro. Per i gourmet è il cuore della produzione del rinomato Aceto balsamico tradizionale DOP e uno dei cardini della cosiddetta Food Valley, la vasta area di nascita e lavorazione di alcune delle più apprezzate eccellenze alimentare del Paese, in particolare salumi e insaccati, che si potranno assaggiare nel corso della giornata direttamente nei luoghi di produzione.

Modena è anche città della musica: la visita alla casa natale di Luciano Pavarotti, oggi trasformata in museo dedicato all’artista, è emozionante. Ed è città dei motori: qui è nato Enzo Ferrari, ma oltre a visitare il museo dedicato all’indimenticabile “Drake” ci sono tante fabbriche, musei e collezioni private da visitare: lo showroom Maserati, il Museo d’auto e moto d’epoca Umberto Panini, il Museo Stanguellini, la collezione Righini, la Pagani Automobili.

Si parte a tutta velocità, quindi, e si arriva in breve a Maranello, cuore del mito Ferrari dove si sosta per ammirare il museo dedicato al mito del Cavallino rampante e visitare gli stabilimenti dove nascono le “rosse”.

Sassuolo è, invece, la capitale mondiale della ceramica, un’eccellenza che si può conoscere visitando laboratori e strutture di produzione sparse nella cosiddetta “Ceramicland”.

Con un salto all’indietro nel tempo di quasi un millennio si entra quindi nelle Terre Matildiche, consacrate a quella Matilde di Canossa che nell’XII secolo dominava su queste zone. Di quell’epoca rimangono possenti manieri e borghi di grande suggestione: Rossena, Carpineti, Montecchio Emilia e Quattro Castella sono solo alcuni dei luoghi che invitano al viaggio nel tempo.

Poi la tappa punta con decisione verso nord. I ghiotti tesori della Food Valley strizzano l’occhio a bordo strada fino a Brescello, il paese dove è nata l’epopea letteraria e cinematografica di Peppone e Don Camillo, ai quali è dedicato un museo che attraverso cimeli e ricordi riporta - con simpatia e nostalgia - all’Italia del secondo Dopoguerra

Il meraviglioso borgo rinascimentale di Sabbioneta anch’esso inserito dall’Unesco nella lista del Patrimonio dell’umanità va visitato con attenzione: la “città ideale” progettata nel XVI secolo continua a stupire. E a sedurre.

Una lunga volata nella campagna del Mantovano riporta sulle sponde del Po, a Viadana. Qui si gustano le delizie di questo angolo di Lombardia, primi tra tutti i ravioli di zucca. La cui lunghissima storia si ripercorre nelle sale del MuVi (Musei Viadana), un complesso che ospita il Museo Civico Archeologico Antonio Parazzi, il Museo della Città Adolfo Ghinzelli, che ripercorre le vicende storiche di Viadana e del suo territorio circostante e la Galleria Civica di Arte Contemporanea. Poco distante dal centro si trova l’interessante Ecomuseo Terre d’Acqua tra i fiumi Oglio e Po, allestito in uno storico impianto idrovoro per valorizzare le tradizioni agricole e artigianali del territorio fluviale.


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