
C’è un’idea molto diffusa – e molto superficiale – nel mondo del ciclismo: che una bici usata in “world tour” sia il punto d’arrivo della tecnologia. Che tutto ciò che è nero lucido e leggero sia il punto di arrivo della prestazione. La realtà è più complessa. E molto più interessante. HERA nasce da questa complessità. Non è una bicicletta in carbonio, in metallo o in titanio.
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