LA ZAMPATA DI RE LEONE. CAOS AL DELFINATO? DAVANTI ALLA CORSA CI VUOLE UN VERO ESPERTO E CHE SIA IN MOTO. VIDEO

PROFESSIONISTI | 06/06/2024 | 19:33
di Claudio Ghisalberti

Una maxi-caduta porta all’annullamento della quinta tappa del Delfinato. Il fatto è successo a 21 km dal traguardo su un tratto rettilineo e bagnato dalla pioggia (vi proponiamo il video pubblicato da @lauralozanociclista sui social). Le cadute, lo sanno anche gli asini, fanno parte del ciclismo. Ma, verrebbe da dire, così no. Così è troppo.


Prima di parlare con Mario Cipollini, perché Re Leone ha sempre una visione molto acuta del ciclismo, è bene avere chiaro in testa come funziona (dinamica e regole), una corsa a questo livello. Parliamo di WorldTour e il Delfinato è una delle corse a tappe più importanti al mondo. Probabilmente, se si calcolano i punteggi dei corridori partecipanti, la terza dopo Tour e Vuelta e davanti a Tirreno, Baschi e Giro. Ma questa è un’altra storia.


Bene, vediamo quindi chi precede i corridori. Al Giro l’organizzazione è la seguente: una vettura civetta con due ispettori di percorso e un membro della commissione tecnica davanti in media mezz’ora rispetto ai corridori; auto civetta di ogni team; seconde ammiraglie dei team; inizio gara che precede i primi di circa 3 km; auto radio informazioni; altre due macchine di ispettori di percorso; tre auto della direzione corsa; un auto della giuria; due auto neutre scorta tecnica; due moto giuria; una decina di auto vip; un auto con il medico; un auto della polizia con il comandante; una ventina di moto della polizia; tra le 15 e le 20 moto scorta tecnica che segnalano gli ostacoli. Una lunga processione.

Sentiamo ora al telefono Cipo. Mario che ne pensi di quanto è successo oggi?

«Guarda la prima cosa è che mi spiace davvero tanto vedere a terra così tanti corridori. Mi fa male. Poi ti dico che sono sorpreso da questi eventi che succedono, a mio parere, troppo spesso. Bisogna trovare una soluzione perché tra poco le corse non le vincerà il più forte, ma chi resta in piedi».

Colpa dei mezzi tecnici?

«Non mi pare. Le bici sono migliorate rispetto al passato. E anche le gomme, con le sezioni e i gonfiaggi che si usano oggi, sono più sicure. I corridori sono in costante contatto radio con le ammiraglie. Fattori che dovrebbero limitare la pericolosità, invece… ».

Colpa dei corridori che non sono tecnicamente bravi? Che guidano male? Del modo di correre?

«In alcuni casi può essere. La caduta dei Baschi è stata innescata da un grave errore nell’affrontare la curva da chi era in testa al gruppo. Poi, li vedi, ci sono corridori che cadono più spesso. Indurain e Armstrong non cadevano mai… Ma uno che fa un errore tira giù qualcuno, non tutto il gruppo come è successo oggi».

Dalle immagini pare che il fondo stradale fosse molto scivoloso. Che i corridori che arrivavano da dietro non riuscissero a fermarsi, a stare in piedi.

«Potrebbe essere che ci fosse un asfalto nuovo e troppo oleoso. La pioggia, l’acqua, a tirato in superficie l’olio e questo trasforma l’asfalto con una patina micidiale. Dal video del resto si capisce benissimo che lì c’era un pericolo, si scivolava. E a oltre 60 all’ora può succedere una tragedia».

Quindi mi pare di capire che la colpa è di chi non ha segnalato il pericolo.

«Guarda se io fossi in corsa stasera m’incazzerei come una bestia con gli organizzatori e con la mia squadra. Con tutte le attenzioni che ci sono, con tutta la tecnologia applicata alle corse, è incredibile che i pericoli non vengano segnalati. Nessuno si è accorto che lì si scivolava peggio che sul ghiaccio? Che improvvisazione! Che incapacità».

Cipo e per evitare che questi incidenti si ripetano come bisognerebbe fare?

«Bisognerebbe mettere un ciclista esperto e dalle grandi capacità, non uno qualsiasi perché è libero e nella vita non ha nulla da fare, in moto davanti alla corsa. Però uno vero, che conosce bene il ciclismo. E non in auto, in moto perché così si hanno percezioni reali. Una figura che dovrebbe essere ascoltata da giudici e organizzatori».

Copyright © TBW
COMMENTI
Potrebbe,oleoso ?
6 giugno 2024 19:48 Cicorececconi
Ha piovuto come non mai in quelle zone, da mesi. Non diciamo cose impossibili....

Scuse
6 giugno 2024 19:54 Albertone
Si cade perche' si e' poco attenti. Stop. La strada era una spada,inutile cercare capri espiatori

X Albertone
6 giugno 2024 23:09 fringuo
170 corridori circa tutti poco attenti a 20km dall'arrivo nello stesso momento.. Dai su, ma non diciamo fesserie!
La strada è una spada se vai da solo, se sei in gruppo ci sono mille cose che possono farti cambiare la traiettoria (una borraccia ad esempio).
Poi se il 70% dei corridori del gruppo cade (e attenzione, non ammucchiati uno sopra l'altro) scivolando singolarmente vuol dire che qualcosa c'era!
Pavimentazione oleosa, o qualunque essa fosse, di sicuro i corridori non sono caduti per un calo di concentrazione drastico, collettivo e repentino. Mi sembra un'assurdità

Materiali migliorati
7 giugno 2024 00:23 Frank46
Si per andare più veloci. Di sicuro quando si utilizzavano ruote a profilo basso le bici erano più facili da guidare. Asfalto oleoso. La sensazione era quella ma se in quella zona stava piovendo molto in questo periodo non si capisce il motivo. Anche perché l' asfalto dava l' impressione di essere molto scivoloso praticamente in tutte le discese. Fosse stato in una piccola zona uno può anche pensare ad una vera e propria macchia d' olio causata da un auto.

Fringuo
7 giugno 2024 06:42 Andrella73
Pienamente d'accordo con te Fringuo

Fringuo
7 giugno 2024 11:50 Albertone
Fatto e', che guardacaso non hanno scoperto nulla . Complotto ? La storia dell'oleosita', dopo mesi che piove e' na' balla. La realta' ? Qualcuno ha dormito e si e' visto

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Questa è la settimana dedicata a Eddy Merckx e al suo ottantesimo compleanno e il Cannibale, tra un festeggiamento e un’intervista, ha voluto lanciare una sfida a Remco Evenepoel e Tadej Pogacar: al fiammingo piacerebbe che i due campioni si...


Darfo Boario Terme è pronta nuovamente ad accogliere una manifestazione tricolore anche nel 2025, come svelato ieri nella presentazione al “Belvedere Silvio Berlusconi” al piano 39 di Palazzo Lombardia. Questa volta la città termale della Valle Camonica ospiterà,  sabato 28...


Dal 1988 la maglia iridata di campione del Mondo, dal 1993 al 2017 la maglia rosa del Giro, dal 2017 la maglia roja della Vuelta, dal 2022 la maglia gialla del Tour, dal 2018 la Trek (prima Segafredo poi Lidl)...


Il tour de Suisse sembra più francese che mai, dopo quattro giorni di gara con Romain Gregoire leader della generale, ecco che ieri la maglia gialla è passata sulle spalle di un altro transalpino che sta infiammando i cuori dei...


Dopo la rivoluzione di ieri, con Luke Tuckwell che ha conquistato la maglia rosa, il Giro Next Gen propone oggi la sesta tappa: la Ovada - Acqui Terme di 155 km propone un finale tutto da interpretare. per seguire...


KS prova rivoluzionare il mercato dei reggisella telescopici con il nuovo Race Circuit, un prodotto dotato della tecnologia wireless caratterizzato però da un costo accessibile e da tanta affidabilità. Basato sull’esperienza maturata con il modello LEV Circuit, il RAGE Circuit...


Il conto alla rovescia è finito: scatta oggi Above | The Bike Experience, l’evento messo in scena da Livigno Next e Movestro, cuore progettuale di IBF - Italian Bike Festival, che celebra la bicicletta là dove offre il meglio di...


La puntata di Velò andata in onda ieri sera su TvSei è stata particolarmente interessante: si è parlato di Giro d'Italia Next Gen, di Delfinato, di Svizzera, di attesa per i tricolori ma di tanto altro ancora con Luciano Rabottini, Riccardo Magrin e...


Fino all'età di 9 anni, Gabriele Scagliola ha giocato a calcio come terzino destro del Caselette. Al ciclismo si è avvicinato per caso durante una vacanza al Lago di Bolsena, nel Lazio: "Ricordo che alcuni amici mi invitarono a salire...


La formazione spagnola Burgos Burpellet BH ha annunciato ieri un nuovo innesto nel suo roster. Alexandre Mayer, 27enne passista mauriziano, ha firmato un contratto che lo vedrà impegnato da subito e almeno fino alla fine del 2026 con il team...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024