LA STORIA. UNA SANREMO TROPPO BELLA, LA TELEFONATA DI MORENO MOSER E LO SCANDALO CHE NON C'E'

TUTTOBICI | 26/04/2024 | 08:25
di Pier Augusto Stagi

Più che una riflessione vuole essere una storia, che riguarda il sottoscritto e un amico mio e del ciclismo come Moreno Moser, ex professionista e oggi più che apprezzato opinionista di Eurosport con Luca Gregorio e il "papi” Riccardo Magrini. Dopo la Sanremo vinta alla media record di 46.112 da Jasper Philipsen, il nostro Cristiano Gatti ha vergato un pensiero sulla Classicissima, sottoforma di appunti di viaggio. Il primo? Un Poggio troppo moscio, poco determinante e poco combattuto. Idem per la Cipressa. Poi tutta una serie di altre riflessioni, assolutamente pertinenti che, come sempre e come è giusto che sia, hanno sollecitato l’agorà delle opinioni.


Moreno mi chiama il giorno dopo per chiedermi: ma cosa scrive Gatti? Perché dice che non gli è piaciuta la Sanremo? Perché probabilmente è quello che pensa, gli rispondo. Ma come si fa a dire una cosa simile? Basta pensarla e poi metterla giù in senso compiuto in buon italiano e credo che in materia con Cristiano si vada sul sicuro.


Qualche giorno dopo, seguendo su Eurosport la Gand-Wevelgem sento la coppia Gregorio-Moser disquisire su diverse cose, dall’ultima uscita di Patrick Lefevere che da columnist dell’Het Nieuwsblad non le manda a dire ai suoi ragazzi Julian Alaphilippe, Yves Lampaert e Kasper Asgreen («certe cose si tengono tra le quattro mura di una stanza e non si gettano in pasto così ai media e agli appassionati…», sostiene Moser), al fatto che i fabSix - da Pogacar a Vingegaard, da Van der Poel a Van Aert, per finire con Evenepoel e Roglic - non si incontrino poi troppo sulle strade del mondo e facciano di tutto per evitare i confronti diretti («L’Uci deve fare qualcosa!», è sempre l’idea-esortazione di Moreno Moser).

Insomma, ha espresso pensieri e opinioni come è giusto che sia. Fa l’opinionista ed esprime opinioni, nulla di tanto sconvolgente. Io l’ho ascoltato e non mi è passata nemmeno per l’anticamera del cervello di telefonargli per chiedergli: ma cosa stai dicendo? Anche perché lo so. Se poi mi chiedete: ma nello specifico condividi il suo pensiero? Questo poco importa. E se Moreno mi telefona ancora? Lo inviterò a cena.

LO SCANDALO È PENSAR MALE. La Sanremo dei record è frutto di una Sanremo troppo bella. E quando la Sanremo è troppo bella alla fine è brutta. Per bella intendo sotto l’aspetto delle condizioni meteo, quindi ideali per correre in bicicletta. Sole, temperatura primaverile e vento in poppa. Se le condizioni sono troppo buone è facile che la Classicissima sia meno selettiva, quindi meno dura. Sei ore e un quarto di gara, questo è il tempo impiegato da Jasper Philipsen, per vincere l’edizione 115 del mondiale di primavera. Quando nel 2018 a vincere fu Vincenzo Nibali, la corsa fu condizionata da pioggia e vento e non è un caso che fu il siciliano a portare a casa il successo, perché da atleta di fondo e resistenza quale era seppe mettere in atto un’azione spettacolare da autentico fuoriclasse che ancora abbiamo negli occhi. Ma lo sapete quanto durò quell’edizione della Sanremo? La bellezza di 7 ore e 18 minuti, un ora e tre minuti in più dell’ultima Sanremo. Le cifre non diranno tutto, ma ci dicono molto e ci aiutano a capire: il capolavoro di Nibali non è nato dal caso e nemmeno da una situazione fortunata. Nasce dal talento e dalle caratteristiche tecniche di un ragazzo che al termine di una gara così dura e selettiva ha saputo regalarsi e regalarci un numero d’autore di altissima classe.

Detto questo, ho letto alcuni commenti sui record migliorati sulla Cipressa, dopo più di vent’anni. Con tutto il rispetto, molti di voi in bicicletta ci vanno e sanno perfettamente quale sia stato lo sviluppo tecnologico della bicicletta e dei suoi componenti, dalla guarnitura alle ruote in questi anni. Sapete meglio di me quanto influisca oggi una buona e corretta alimentazione e anche l’utilizzo di abbigliamento sempre più performante. 9’30” il tempo fatto registrare dal gruppo dei migliori quest’anno sulla Cipressa, meglio di 6” rispetto a Francesco Casagrande nel 2001 e 7” in meno rispetto al Pantani del 1999. Per molti internauti questi tempi sono semplicemente scandalosi. Migliorare la scalata della Cipressa venticinque anni dopo, con condizioni ambientali ideali e con materiali che tutti oggi riconoscono spaziali è uno scandalo? Scandaloso forse è pensar male.

Editoriale da tuttoBICI di aprile

Copyright © TBW
COMMENTI
Bullet
27 aprile 2024 00:50 SoCarlo
Concordo in pieno col tuo commento sui materiali.
Ci si dimentica che il grosso del miglioramento dei materiali è di circa 15-20 anni fa. Da allora solo piccole migliorie, molte delle quali irrilevanti (ad es. peso della bici. Non dimentichiamo che deve pesare 15 pound).
L’alimentazione la tirò fuori Sky nel 2012: anche lì siamo rimasti più o meno uguali.
C’è rimasto l’abbigliamento e la psicologia…

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
L'eccezionale viaggio di Biniam Girmay con l'Intermarché-Wanty giunge al termine dopo quattro anni e mezzo costellati di successi straordinari. Il velocista eritreo ha raggiunto traguardi decisivi e si è affermato ai vertici del ciclismo mondiale, supportato dalla guida professionale del...


Dopo nove anni ricchi di risultati ai massimi livelli del WorldTour, la partnership tra Merida e il Team Bahrain Victorious giunge al termine. Una scelta condivisa da entrambe le parti, e per l’azienda taiwanese l’occasione per ridefinire e sviluppare nuove...


Non facciamone un mistero,  la guarnitura Powerbox K-Force Team Edition di FSA è un vero gioiello in cui la leggerezza del carbonio incontra le rilevazioni precise offerte da uno spider Power2Max, il tutto incorniciato da corone in lega lavorate al CNC....


Oggi al Principe di Savoia a Milano verrà incoronato Giulio Ciccone come premio Oscar tuttoBICI 2025, grazie a un'annata che l'ha visto in gran forma sulle Ardenne e protagonista di un paio di bei successi spagnoli in estate. Alla vigilia...


Trent’anni di vita, trentuno edizioni dell’Oscar tuttoBICI. Quello che nacque nel 1995 con il nostro giornale era un pre­mio piccolo, inizialmente pensato per valorizzare una delle categorie più importanti per i giovani, quella degli juniores. Bene quel premio, la cui...


In una recente intervista alla televisione francese, il direttore del Tour de France Christian Prudhomme è tornato a parlare delle caratteristiche che deve avere una corsa speciale come la Grande Boucle, per continuare a mantenere alto l’interesse. Il Tour de...


“Allenarsi e vincere in bici con 6 ore alla settimana”: 103 tabelle, grafici, disegni e programmi di allenamento e nutrizione, per il ciclista tempo-limitato… “La Bibbia dell’allenamento ciclistico”… “Allenarsi e gareggiare con il misuratore di potenza”… “Cycling anatomy”, 74 esercizi...


Le luci della ribalta tornano a brillare sul tradizionale galà di fine stagione In Fuga verso il 2026 a Porto Sant’Elpidio, in occasione della consegna del Premio Ferro di Cavallo. Come ogni anno, nel mese di dicembre, si celebra il grande...


Solo alle 16 di domenica scorsa, quando quasi si allungavano le ombre dell’oscurità all’interno del velodromo “Francone”, Carlotta Borello ha avuto piena contezza del weekend campale che l’ha vista protagonista assoluta. Prima dell’esterno giorno, valso un doppio acuto da profeta...


Tutto è pronto a Terralba (Oristano), nella borgata marina di Marceddì, per accogliere l’evento di ciclocross più rilevante che l’Italia ospiterà nella stagione 2025-2026. Domenica 7 dicembre si disputerà infatti la terza tappa della UCI Cyclo-Cross World Cup, il circuito...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024