L'ORA DEL PASTO. LE IMPRESE AL CONTRARIO NON HANNO TEMPO

LIBRI | 11/02/2024 | 08:12
di Marco Pastonesi

“Questo era il mio limite maggiore: non riuscivo a digerire, ad assimilare, e l’ansia mi bloccava”. E così le ha perse in tutti i modi: in volate di gruppo e di gruppetto, in volate a tre o a due dopo una fuga, staccandosi sull’ultimo strappo o all’ultima curva, cedendo sull’ultima salita o già al rifornimento, arrivando al traguardo con una gomma floscia o incocciando ogni volta in una bestia nera diversa. Come se tutti lo aspettassero per dare il loro meglio, percorrere la corsa della vita.


Andrea Peressoni racconta “Le corse che ho perso” (Editrice Leonardo, 144 pagine, 12 euro), e questo punto di vista, originale, accompagna il lettore a stare subito dalla sua parte. Come si fa a non sostenere un ragazzo – siamo negli anni Settanta – che una volta partì con le ciabatte invece degli scarpini e che un’altra volta (ma solo dopo l’arrivo) scoprì che l’ultimo avrebbe ricevuto il premio più alto dopo quello del vincitore?


La prima corsa cui ha partecipato, primavera del 1970, a 13 anni, l’ha persa senza rimpianti, non sulla sua bici, “una Torpado color rosso ramato con addirittura tre moltipliche: una cosa mai vista prima, non sapevo neanche che esistessero”, ma sulla bici prestatagli da un amico, così come in prestito era il caschetto, camicetta a fiori e scarpe da tennis. “Non mi sono arrischiato a stringere le cinghiette fermapiedi, ma non ho neanche mai cambiato rapporto: non osavo toccare le leve del cambio”, “sia per non correre il pericolo di fare danni (non era mica mia!), sia per non rischiare guasti o errori che avrebbero potuto appiedarmi”.

Qualche rimpianto in più ai Giochi della Gioventù del 1971 quando, nella volata finale, “non trovai l’appoggio della sella che si era girata, cascai sul ‘cambron’, mi sbilanciai rischiando anche di cadere, e ovviamente persi coordinazione e slancio”.

Più vergogna che amarezza l’anno successivo: dimenticate le scarpe da competizione, fu costretto a usare le ciabatte da camera con cui era andato alla corsa, costretto a un’azione “senza solido appoggio, piuttosto difficile, oltre che dolorosa”, e fu superato “a pelo negli ultimi metri”.

E che dire di quella volta in cui “all’inizio dello strappo, nel momento clou della corsa, il dramma: non una foratura, ma un cedimento del rattoppo, di uno dei tanti, troppi rattoppi sul tubolare posteriore, forse non proprio eseguito con la necessaria cura; mi ritrovai con la gomma a terra, e addio ai compagni di fuga”. Scarsa fortuna anche con i dilettanti di terza serie, “avrei trovato fior di marpioni pronti a sbranarmi”. Idem fra i cicloamatori: fuga a due, “prese a chiedermi di lasciarlo vincere”, “tutti e due cominciammo quasi involontariamente a rallentare, al fine di risparmiarci per la volata”, “ai 300 metri eravamo quasi fermi quando stavo per dargli l’ok alla vittoria”, “proprio in quella, ci passa come un fulmine un padovano”, insomma, terzo.

Il libro del friulano Peressoni non è recente (del 2011), ma mantiene vivacità e brillantezza, e poi certe imprese, anche al contrario, non hanno tempo. Spiritoso, leggero, autoironico, il Perdente racconta la verità, anche se di “situazioni che potrebbero essere considerate offensive”, convinto che alla fine “quello che resta e conta, non sono le coppe e i trofei che prima o poi saranno inesorabilmente buttati, ma il piacere di ritrovarsi cin chi ha condiviso le stesse aspirazioni negli stessi anni”. Orgoglio, allegria, amicizia. Tantissimo.

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Il grande favorito di giornata, Tadej Pogacar, è stato battuto a sorpresa da Jhonatan Narvaez, che vincendo la prima tappa del Giro d’Italia ha conquistato anche la maglia rosa, diventando il secondo ecuadoriano nella storia della corsa a indossare le...


Vago nel primo villaggio di partenza e non vorrei mai trovarmi nei panni di Pogacar. Nessuno usa l'espressione diretta “gli può sempre venire il fuoco di Sant'Antonio o l'ernia al disco”, tutti usano ruffiani eufemismi, sempre con la doverosa premessa...


Due amici che chiacchierano, si confrontano, discutono. Due amici che hanno in comune un brutto carattere (sono un po’ criticoni, fuori dagli schemi, a volte polemici) ma anche alcune grandi passioni. Una di queste è il ciclismo e, nello specifico,...


Le cose non sono andate secondo i piani e c'è un po' di comprensibile delusione in casa UAE Emirates. Fabio Baldato, diesse che guida la formazione emiratina al Giro d'Italia, accetta di rispondere alle domande degli inviati Rai davanti al...


Dopo il Gran Premio Liberazione a Roma, Chiara Consonni si prende anche il Gran Premio Eco Struct che oggi si è disputato in Belgio, con partenza e arrivo nella località di Wichelen. Al termine di 135 chilometri, la bergmasca della...


Continua la grande stagione di Benoit Cosnefroy: il francese della Decathlon AG2R La Mondiale Team ha messo a sehno il suo quinto successo del 2024 imooinendosi allo sprint nel Gp du Morbihan. Cosnefroy ha preceduto il connazionale Zingle ed il...


Jhonatan Narvaez conquista la seconda vittoria di tappa al Giro della sua carriera e indossa la maglia rosa: un capolavoro, quello del 27enne medaglia d'oro ai Giochi Panamericani 2023 e campione nazionale dell'Ecuador, che è stato il solo a tenere...


Comunicato della Squalo Tv: quando Lello Ferrara racconta di essersi fermato alla terza media, si riferisce al suo cammino scolastico e non al numero di birre bevute. Imbarazzo durante la visita al museo Egizio promossa alla vigilia della Grande Partenza:...


Marianna Vos condede il bis sulle strade della Vuelta Espana Femenin. La fuori classe olandese trionfa nella settima tappa, da San Esteban de Gormaz a Sigüenza, dominando nettamente la volata finale in salita. Con la maglia verde di leader sulle...


Si muore da scalatori. Prosciugati, sfiniti e solitari. L’arrivo finale è una rampa. Comunque, dovunque, per chiunque. E Imerio Massignan è morto, nella notte tra venerdì e sabato, da scalatore. Chi, meglio di lui. Aveva un perfetto cognome da scalatore,...


TBRADIO

-

00:00
00:00
VIDEO





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi