L'ORA DEL PASTO. LO SGUARDO DI BOBO, IL CICLISMO DI STAINO

NEWS | 23/10/2023 | 08:10
di Marco Pastonesi

E’ morto Sergio Staino. E’ morto l’altro ieri. E’ morto a 83 anni. Staino era il papà di Bobo, vecchio spelacchiato militante del Pci, tormentato e idealista, bistrattato e spaesato. Staino era vignettista e fumettista, giornalista e direttore, sceneggiatore e regista, in una sola parola, a suo modo, artista. Staino ha collaborato con periodici (da “Linus” a “Cuore”) e quotidiani (dal “Messaggero” alla “Stampa” e all’”Avvenire”), li ha diretti (da “Tango” a “l’Unità”), ha lavorato per la tv (“Cielito lindo” con Claudio Bisio) e per il cinema (“Cavalli si nasce” e “Non chiamarmi Omar”).


Staino aveva anche una gran passione per il ciclismo. Un giorno me la raccontò per la rivista BC cominciando da qui: “Domenica 18 aprile 1948. La data è certa: quel giorno si tenevano le elezioni politiche per rinnovare Camera e Senato. Da una parte la Democrazia Cristiana, presieduta da Alcide De Gasperi, dall’altra il Fronte democratico popolare, che univa Partito comunista e Partito socialista, e il cui leader era Palmiro Togliatti. Noi si andava tutti – il nonno, il papà, la mamma, anch’io, che di anni non ne avevo ancora compiuti otto – vicino a Firenze, a votare, in bicicletta, in fila indiana. Strada facendo, ci superò un camion, carico di uomini e donne, lavoratori, che cantavano ‘Avanti o popolo, alla riscossa, bandiera rossa, bandiera rossa’. Uno di questi uomini ci apostrofò: ‘Signoroni!’ E aggiunse: ‘Da domani si cambia, la bicicletta la si prende noi’. Perché a quel tempo si era così poveri che la bicicletta era un lusso. Il nonno rimase zitto, forse sorpreso, forse imbarazzato, forse impossibilitato, in quel momento, a spiegare. Perché anche la mia famiglia andava a votare, compatta, per il Partito comunista. Il giorno dopo, quando annunciarono la vittoria della Democrazia Cristiana, in casa nostra tutti piangevano, tranne me. Avevo salvato la mia bicicletta. Mi era stata regalata dal nonno ed era stata ridipinta, ovviamente, di rosso”.


Il 1948 era anche l’anno in cui Gino Bartali rivinse il Tour de France a 10 anni dalla prima vittoria. Ancora Staino: “Mi vantavo di avere i polpacci alti come quelli di Bartali. Mi ero innamorato di una bionda, ai giardinetti vicino a Fiesole, e in bici andavo avanti e indietro, fra evoluzioni e acrobazie, quando rovinai tutto, anche me, in un ruzzolone. Mi sbucciai, mi ferii, e lei scoppiò a ridere. Fine del corteggiamento”. Ma non fine della bici. “La usavo per andare al lavoro o in gita, la mattina presto, con la cesta di metallo e la merenda”.

Dopo Bartali, Staino visse la stagione, più breve, di Gastone Nencini: “Era ‘il Leone del Mugello’, di Barberino del Mugello, anzi, di Bilancino di Barberino del Mugello. Nel 1957 vinse il Giro d’Italia e due tappe del Tour de France, nel 1958 due tappe al Giro e una al Tour. Così, quando proprio in quegli anni cominciai a girare l’Europa in autostop, Nencini era il mio lasciapassare, il mio passaporto. E nel 1960 mi trovavo ad Aquisgrana, in Germania al confine con la Francia, alle prese con i doganieri, quando Nencini trionfò al Tour de France”.

Al Giro e al Tour Staino sarebbe tornato con Andrea Satta, a vedere, anche se la vista lo stava abbandonando, e a disegnare, dunque a raccontare la corsa. “Vignetta. Bobo domanda quanto incida la chimica nel Tour. Gli risponde un corridore, borraccia in mano e cappellino alla belga con la visiera sulla nuca: ‘Poco, al massimo quanto la tv nella politica italiana’”. E alla bicicletta Staino sarebbe tornato con il libro ‘I Riciclisti’, scritto da Satta per Ediciclo: “La bicicletta è di sinistra: uno strumento politico, capace di opporsi alle grandi compagnie petrolifere e alle multinazionali, un modo per ridurre l’impatto ambientale e vedere il mondo con uno sguardo diverso”. Come il suo.

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Se vuoi essere tra i protagonisti della Milano-Sanremo, devi per forza correre la Tirreno-Adriatico: questa è la filosofia di Mathieu van der Poel, che ha annunciato la sua partecipazione alla corsa dei due Mari che ci sarà dal 10 al...


Al tour of Oman Adam Yates era l’uomo da battere e come da pronostico ha vinto per la seconda volta consecutiva la classifica generale. Tutto si è deciso nella tappa finale con arrivo a Green Mountain in cui l’atleta britannico...


Il 22 marzo scatterà la 116^ edizione della Milano Sanremo presented by Crédit Agricole. Per i prossimi tre anni, la prima classica Monumento della stagione partirà da Pavia grazie all’accordo tra RCS Sport, il Comune, la Camera di Commercio e...


Per Valentin Paret Peintre è stata una vittoria liberatoria ma soprattutto pieno di gioia. Sul traguardo della quinta tappa del Tour of Oman, in cima a Green Mountain il francese della Soudal Quickstep ha battuto Adam Yates in un duello...


Domani alla Setmana Ciclista Valenciana Demi Vollering farà il suo debutto con la maglia dell’equipe Fdj Suez, squadra a cui si è legata firmando un accordo biennale lasciando la SD Worx di cui nelle ultime stagioni era una delle atlete...


La Sala Trasparenza della Regione Liguria ha ospitato oggi la presentazione ufficiale del 62° Trofeo Laigueglia, la classica di apertura del calendario ciclistico italiano, in programma il prossimo 5 marzo. L'evento, che vanta una storia prestigiosa, rappresenta uno degli appuntamenti...


Sembra la trama di un film poliziesco degli anni Settanta trasportata ai giorni nostri, ma invece è realta. Un idraulico piacentino ha riconosciuto in rete delle attrezzature che gli erano state rubate dai soliti noti e si è rivolto ai...


Spettacolo puro nella quinta ed ultima tappa del Tour of Oman vinta dal francese Valentin Paret Peintre (Soudal Quickstep) che ha festggiato davanti Adam Yates (UAE Team Emirates) , poi vincitre della classifica generale. E' stata decisiva la scalata finale...


Si è corsa a Pozzoleone in occasione della Fiera di San Valentina una nuova ciclostorica, La Passionaria, che fa parte di un circuito di passeggiate cicloturistiche con bici e abbigliamento d’epoca che fanno riscoprire paesaggi antichi, riserve naturali e percorsi...


Ha lo stesso cognome di Jasper Philipsen e lo stesso procuratore di Tadej Pogacar: si chiama Albert Withen Philipsen, il prodigio danese conteso da tante squadre del World Tour e che in questo 2025, sarà uno dei giovani da tenere...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024