IL CASO SCHWAZER. DONATI. «IL DOCUFILM È IL TRIONFO DELLA VERITA', IL CICLISMO VITTIMA DELLA POLITICA»

POLITICA | 16/07/2023 | 13:20
di Pier Augusto Stagi

Non è assolutamente sorpreso del successo della docuserie di Netflix su «Il caso Alex Schwazer». Ne era quasi certo, che l'opinione pubblica l'avrebbe accolto con interesse. «È un racconto leale: senza menzogne», ci dice Sandro Donati, 76 anni, romano, una vita da allenatore e al servizio dello sport pulito, che non ha mai creduto nella seconda positività al testosterone del fuoriclasse bolzanino e si è sempre schierato dalla sua parte senza mai abbandonarlo.


Da questo docufilm ci sembra che venga fuori prorompente l'ingiustizia nei confronti di un atleta rimasto invischiato in qualcosa di più grande di lui.


«È così. Con questo documentario ci si è rivolti ad un pubblico più vasto, privo di condizionamenti che si è reso conto della verità. È un docufilm nel quale si può capire compiutamente quanto le istituzioni sportive siano corrotte».

Quindi?

«È giunto il momento di alzare il velo dell'ipocrisia, di provare a fermare questo sistema, altrimenti sono dolori. È da tempo che siamo in possesso di tutti gli elementi necessari per poter dire che queste istituzioni internazionali, comprese le Federazioni mondiali, non son altro che centri di potere che servono a loro stessi. Poi posso aggiungere una cosa? ...».

Sono qui per questo.

«Oggi è ancora più chiaro di come il ciclismo sia servito da strumento per additare qualcuno ad esempio negativo, allo scopo di evidenziare per riflesso se stessi come esempio positivo. Esaminando il database che ho trovato nei file sequestrati ad un medico coinvolto nell'indagine di Bolzano, mi sono reso conto di quello che ha fatto la Federazione Internazionale di atletica leggera per undici/dodici anni: rilevava anomalie, le annotava su questo database e lì rimanevano. Fino a quando, ad un certo punto, tutto questo materiale finiva in una valigetta e alcuni dirigenti andavano in giro per il mondo a ricattare gli atleti. Io penso una cosa».

Cosa?

«Questo antidoping che, nelle sue enunciazioni è severo ed inflessibile e sembra gestito dal Padre Eterno, nella realtà è manifestamente una pura ipocrisia. Guardo le statistiche e noto senza timori di smentita che nessuno è in grado di mettere in moto un incisivo controllo antidoping in un mondo di professionisti dall'elevato valore economico dal grande tennista al grande calciatore -: evidentemente chi gestisce quel business, attua processi di protezione molto convincenti».

Un sistema di immagine ricattatorio.

«Dobbiamo tornare all'idea originaria, più modesta e umana della prevenzione del rischio per la salute. Questo è il punto. Non è più pensabile agire sull'emoglobina o i valori dell'ematocrito in maniera generalizzata, ma si deve arrivare a valutazioni e limiti individuali: tu puoi arrivare fin qui».

E poi le squalifiche...

«Pesantissime. A me non piacciono neanche un po'. Lo strumento dell'antidoping deve essere usato per combattere la diffusione del fenomeno, non per gioire di una squalifica a fronte di numerosi atleti dopati che non vengono colti. A mio parere bisogna lavorare sugli indici di prevenzione dei rischi per la salute. Sei in una situazione anomala? Ti fermi fin quando quel parametro non viene normalizzato, senza scomuniche e gogne mediatiche. Basta con questi atteggiamenti ipocriti per cui un atleta squalificato non può mettere piede in un campo sportivo, ma chi ci dà il diritto? Ma se siamo pieni di dopati e diversi di loro entrano tranquillamente ogni giorno in quello stesso campo. Non lo dico io, l'ha detto il vice-direttore della Wada Rob Kohler, dopo diciotto anni di onorato servizio. Ha indicato i dopati nel 30% circa del totale degli atleti di alto livello, altro che il loro 0,5% per sciacquarsi le coscienze».

per leggere tutta l'intervista pubblicata questa mattina su Il Giornale

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Cambia poco
16 luglio 2023 15:29 Bullet
L'ipocrisia è sempre quella di dire che il doping non esiste o se viene trovato qualcuno è solo quello e viene messo alla gogna come quello che paga per tutti e dà l'immagine che i controlli sono efficaci. E il ciclismo è l'unico sport che per diversi motivi è stato fatto passare come l'unico dopato. La storia comunque è lunga e parte dalla notte dei tempi, comunque oltre a Donati che ha fatto libri e altro sarebbe da sentire anche l'altra campana, il professore ex rettore, se mai avesse voglia di parlare di certe cose.

Donati
16 luglio 2023 19:12 Carbonio67
Il ciclismo vittima della politica 🤣🤣🤣🤣 Ma te pensa ....🤣🤣🤣🤣 Se parlassimo seriamente, Donati mi indichi un solo anno ( dico 1 ) in cui non e' stato pizzicato nessuno nel ciclismo. Poi ne riparliamo

Ciclismo ostracizzato
16 luglio 2023 19:26 marco1970
Nell'immaginario collettivo,purtroppo,è il ciclismo lo sport più afflitto dal doping.C'è uno stigma che perseguita questo sport che invece di essere tutelato da chi lo dirige è stato infangato. Prendete gli atleti testimonial in pubblicità non c'è un solo ciclista,ci sono atleti di tutte le discipline anche di quelle con tassi molto alti di positività (atletica) Si vedono spot pubblicitari anche di campioni di nuoto prima squalificati e poi dopo anni di ricorsi riabilitati.Ma ,nonostante non si siano più verificati casi clamorosi, i campioni di ciclismo sembra siano indegni di mettere la loro faccia su uno spot televisivo.E' ora che qualcuno si muova per restituire dignità a questo sport.

Ipocrisia
16 luglio 2023 20:55 Bosc79
Tutto vero e concordo pienamente con i post precedenti!!! Ma nel ciclismo l omertà fa ancora da padrone....basti guardare i team manager di certe squadre!!!

Carbonio67
16 luglio 2023 22:29 lele
Forse non hai letto bene l’intervista. Il ciclismo ha sempre pagato e paga per tutti. Dimmi tu un solo anno in cui un calciatore sia mai risultato positivo….

Carbonio 67
17 luglio 2023 09:27 Stef83
Ma soprattutto, te che parli, lo sai quanti controlli fanno nel ciclismo, e come sono controllati i ciclisti? Nel calcio c'è il passaporto biologico? Sai cos'è il sistema ADAMS? Secondo te il Ronaldo della situazione deve comunicare dove,quando e come si muove, come i ciclisti? Vorrei vedere un calciatore che mentre è al sole di Formentera, viene chiamato per essere controllato... Ma dai, andate a vedere le percentuali di controlli/positività degli altri sport.....resterete sorpresi....

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Ben TURNER. 10 e lode. Kwiatkowski gli apre la strada, il gigante britannico della Ineos (è alto 194 centimetri) chiude la porta in faccia a tutti. Volata bellissima, ad alta velocità e ad alto contenuto tecnico. Arriva per sostituire l’infortunato...


Si decide al photofinish la prima tappa del Tour du Poitou Charentes che ha portato il gruppo da Sauzé-entre-Bois a La Genétouze per 193, 3 km. A vincere è stato Jason Tesson della TotalEnergies, che nell'autodromo della Haute Saintonge ha...


Ben Turner mette a segno il colpaccio nella quarta tappa della Vuelta España, la Susa-Voiron di 206, 7 km. Il britannico della Ineos Grenadiers, al terzo successo in carriera (poche settimane fa aveva vinto la terza tappa del Tour...


Bel colpo del danese Carl-Frederik Bévort che vince per distacco la terza tappa del Tour de l'Avenir dopo una fuga solitaria di 30 chilometri. Entrato nella fuga di giornatache ha caratterizzato la Etang-sur-Arroux - Châtillon-sur-Chalaronne di 158, 6 km, il...


Célia Gery concede il bis al Tour de l’Avenir Femmes. La 19enne transalpina, che nella prima tappa in linea aveva battuto la nostra Eleonora Ciabocco, oggi si è ripetuta conquistando il successo nella frazione con arrivo a Lugny, disputata sulla...


L’edizione n. 56 del Gran Premio Chianti Colline d’Elsa tradizionale appuntamento per élite e under 23 del mese di agosto, non smentisce le previsioni. Gara impegnativa, finale tutto in salita da Casenuove fino all’impennata di via Gramsci a Gambassi dove...


Aveva detto che non sarebbe volata in Ruanda per disputare i Mondiali ma la vincitrice del Tour de France Femmes Pauline Ferrand-Prévot in realtà sarà una delle protagoniste della sfida iridata di Kigali. La Federazione ciclistica francese ha infatti ufficializzato...


Il team MBH Bank Ballan CSB Colpack si avvicina al finale di stagione con  ambizione. Un 2025 già ricco di soddisfazioni, con 17 vittorie firmate da 11 corridori diversi, ma che guarda anche al futuro con grande progettualità.  Nell’immediato, gli...


Il Team Tudor Pro Cycling si prepara alla sua quarta stagione nel gruppo professionistico con una grande ambizione importanti novità. Il team svizzero annuncia oggi l'ingaggio dell'elvetico Stefan Küng, del versatile italiano Luca Mozzato e del giovane svizzero Robin Donzé,...


Ve lo avevaìmo anticipato e ora la notizia è ufficiale: Filippo Fiorelli debutterà nel WorldTour con il Team Visma | Lease a Bike. Il corridore siciliano ha firmato un contratto con la formazione olandese che lo considera un prezioso elemento...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024