LA CADUTA DI MÄDER. POLIZIA AL LAVORO, TANTE LE IPOTESI, NESSUN TESTIMONE. VIDEO E LIVE

PROFESSIONISTI | 18/06/2023 | 08:10
di Francesca Monzone

La polizia cantonale dei Grigioni sta indagando sul tragico incidente in cui è morto Gino Mäder, cercando di ricostruire la dinamica della caduta avvenuta giovedì scorso. Secondo la stampa svizzera a far luce su quanto è accaduto durante la quinta tappa del Giro di Svizzera, potrebbe essere Magnus Sheffield, il corridore della Ineos-Grenadiers caduto nello stesso punto di Mäder.


Per Sheffield la caduta è stata senza dubbio meno violenta e lo statunitense oltre a delle escoriazioni, ha riportato una commozione cerebrale, che lo ha costretto a trascorrere la notte in ospedale.


Gli attimi che hanno preceduto l'incidente e la caduta nel burrone, sono attualmente al centro degli accertamenti in corso da parte della polizia in collaborazione con il pubblico ministero. Non ci sono immagini televisive ufficiali e gli inquirenti stanno cercando dei testimoni che abbiano visto o addirittura filmato la caduta, ma ad oggi l’unico testimone sembrerebbe essere Sheffield, che forse sarà in grado di raccontare cosa è accaduto quando si sarà ripreso dallo shock.

Il mistero per il momento avvolge questo caso e come prima cosa, c’è da accertare se i due incidenti, quello di Sheffield avvenuto per primo e quello di Mäder, siano in qualche modo collegati tra loro. A tal proposito, il commentatore della SRF (la tv svizzera di lingua tetdesca) Marco Felder ha raccontato: «Giovedì ero in corsa con la mia moto ed poco dietro a Gino Mäder. Magnus Sheffield era più avanti in un gruppo con Remco Evenepoel e Mattias Skjelmose. I due a fine tappa hanno riferito della caduta di Sheffield, non sapevano nulla di Gino Mäder».

Il dramma si è consumato sulla discesa dell'Albula all'uscita di una lunga curva a sinistra, esattamente dopo 197 chilometri di gara. Il medico del Giro di Svizzera Roland Kretsch è stato il primo ad arrivare sul luogo dove erano caduti i due corridori e si è occupato immediatamente di  Gino Mäder perché aveva subito capito che la situazione era grave. Probabilmente una velocità eccessiva o una frenata troppo ritardata o un guasto meccanico potrebbero essere la causa di questo dramma e non si può escludere, inoltre, che i due incidenti siano avvenuti indipendentemente l'uno dall'altro.

«Siamo stati fermati da un commissario di gara e da alcuni spettatori e siamo subito andati sul luogo dell'incidente – ha spiegato alla televisione svizzera il dott. Roland Kretsch -: siamo arrivati 1-2 minuti dopo l'incidente. Mi sono subito fermato per vedere dove fossero i feriti. Dall’alto non riuscivamo a vederli a causa della profondità del burrone e ho subito detto al mio autista: "per favore, organizza subito il REGA perché è successo qualcosa di grave"».

Il REGA è il trasporto sanitario in elicottero, arrivato sul luogo dell’incidente quando erano ancora in atto le manovre per rianimare il ventiseienne svizzero.

«Sono sceso con gli stivali e ho trovato due feriti. Da una parte c’era Magnus, che era già seduto e tremava in tutto il corpo. E Gino, che giaceva immobile in una sorgente d’acqua, tra le rocce. Era privo di sensi ed era senza polso. L'ho tirato fuori dall'acqua con un fisioterapista del team Bahrain e l'ho rianimato sul posto».

Le manovre di rianimazione sono durate 25 minuti e quando il battito è ripreso Mäder è stato trasferito sull’eliambulanza per raggiungere l’ospedale di Coira. Purtroppo la situazione è apparsa subito grave e nonostante i soccorsi tempestivi e l’intervento dei medici in ospedale, Gino Mäder è morto nella mattina di venerdì in seguito ai traumi riportati durante la caduta in gara.

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COMMENTI
Gino
18 giugno 2023 13:17 maulot
Non capisco perché bisogna avviare un’inchiesta, purtroppo è successo, e purtroppo succederà ancora. Ricordiamo con affetto e un po’ di tristezza questo povero ragazzo, lasciamolo riposare in pace e che da lassù protegga i suoi colleghi ciclisti. Ciao Gino. ❤️

Maulot
18 giugno 2023 13:46 GianEnri
Un incidente mortale e secondo un lettore non occorre avviare una inchiesta!

Maulot
18 giugno 2023 13:55 Ale1960
Concordo pienamente con te. Purtroppo è successo e succederà ancora. Il ciclismo è questo. Già il fatto di neutralizzare gli ultimi 25 km di ieri è assurdo.

Mi fate cadere le braccia
18 giugno 2023 14:28 Cyclo289
C'è un morto e la magistratura svizzera non deve nemmeno aprire un'inchiesta???
Poi magari fra una settimana esce fuori che è stata semplicemente una disgrazia e nessuno ha colpe ma almeno fare le opportune verifiche per stabilirlo....

I casi sono due
18 giugno 2023 15:45 pickett
O si abolisce il ciclismo,o si accetta che,per la legge dei grandi numeri,considerando che si corrono ormai migliaia di gare, si affrontano migliaia di discese e si disputano migliaia di sprint,ogni tanto succeda la disgrazia.Senza voler trovare ad ogni costo un colpevole,che non c'é.

I casi sono due, ma....
18 giugno 2023 21:17 Montagnin
O si abolisce il ciclismo (perché è molto più rischioso di tanti sport in cui guadagnano più soldi a parità di visibilità televisiva ecc ecc...), o si accetta che è pericoloso e quindi anche le categorie minori andrebbero tutelate ed incentivate anziché essere martoriate da un sistema (in gran parte scolastico che comunque tira fuori sempre più caproni anziché gente formata) ma l'indagine è d'obbligo, è tragicamente scomparso un uomo, almeno un'indagine è dovuta, almeno quella

Quando c'è un decesso
19 giugno 2023 23:49 Bicio2702
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