SVIZZERA. IL DIRETTORE DI CORSA SENN: «E’ DIFFICILE MA DOBBIAMO CONTINUARE, LO FACCIAMO IN SICUREZZA. ECCO COME…»

PROFESSIONISTI | 17/06/2023 | 13:40
di Giorgia Monguzzi

Al Tour de Suisse è il giorno dopo la scomparsa di Gino Mader, la sesta tappa di ieri era stata annullata per una sfilata in suo onore lungo gli ultimi 20 km, ma oggi è tempo di riprendere la gara. La direzione del Tour de Suisse ha optato per correre regolarmente la settima frazione, ma di prendere i tempi per la lotta della generale a 25 km dalla conclusione, verranno annullati poi gli abbuoni al traguardo e allo sprint intermedio.


«Non è stato affatto facile prendere questa decisione, ieri fino a notte inoltrata abbiamo discusso circa il proseguire o meno, volevamo farlo con tutte le condizioni di sicurezza possibili- ha spiegato il direttore di corsa Olivier Senn- ho parlato a lungo con il mio staff e gli addetti alla sicurezza e il pensiero comune era quello di continuare. Mi sono confrontato con i team e in particolare con i corridori svizzeri perché ritengo siano i maggiormente coinvolti visto che conoscevano molto bene Gino, tutti abbiamo scelto di continuare, ma con delle accortezze. Il tempo per la classifica generale verrà preso a 25 km dal traguardo sull’ultima salita in modo tale da permettere agli atleti di affrontare tranquillamente la discesa senza troppe pressioni. La gara ci sarà comunque per tutti quelli che oggi vorranno lottare, ma chi non se la sente non verrà forzato. »


 Il direttore di corsa Senn ha espresso ulteriormente la vicinanza alla famiglia di Gino Mader e ha voluto spiegare il suo punto di vista circa la defezione di Bahrain Victorious, Intermarche Wanty Gobert, Tudor Pro Cycling Team e di altri corridori: «Proprio questa mattina ho fatto una riunione con tutti i rappresentanti delle squadre e ho subito chiarito che ognuno doveva fare ciò che si sentiva e che avremmo rispettato la decisione. 3 team si sono ritirati e poi lo hanno fatto diversi corridori, è una grande perdita per la corsa, ma è giusto che ognuno abbia potuto fare ciò che si sentiva. Non tutti sono d’accordo con la decisione che abbiamo preso riguardo alla corsa, ma sinceramente non c’era una vera e propria soluzione, abbiamo voluto andare avanti per rispettare la richiesta della famiglia, ma vogliamo comunque garantire maggior sicurezza possibile»

 

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