BUGNO: «ORGOGLIOSO DI QUELLO CHE E' DIVENTATO IL CPA»

POLITICA | 10/03/2023 | 11:14

Gianni Bugno ha guidato l'associazione mondiale dei corridori Cyclistes Professionnels Associés dal 2010 e tra una settimana lascerà un sindacato che ha decisamente un peso e una partecipazione maggiore del passato. Dopo tre mandati alla testa del CPA, il due volte campione del mondo passerà il testimone ad un altro presidente in occasione delle prime elezioni online della storia del ciclismo.


«Il sindacato dei corridori è cresciuto tantissimo. Nel 2010 esistevano solo presidente e segretario. Ora l'associazione è ben strutturata e organizzata, contano le associazioni nazionali con il presidente che fa da garante e i singoli corridori, decide la base. Abbiamo un dialogo diretto con il presidente dell'UCI, collaboriamo con le altre istituzioni e componenti del nostro movimento, siamo presenti in commissioni che quando sono stato eletto nemmeno esistevano. Non sono mai stato un presidente che si è imposto: ho democratizzato il movimento e dato voce ai corridori» commenta con orgoglio Bugno.


Con i suoi collaboratori ha tagliato tanti traguardi importanti, a partire dall'ammissione dei rappresentanti dei corridori nei tavoli di lavoro relativi alla sicurezza, ai materiali, alle questioni mediche e antidoping. Conquiste ormai date per assodate, ma che hanno richiesto un lungo lavoro politico e di relazioni, che ha permesso ai corridori di dire la loro sulle decisioni che riguardano il loro mestiere e di influenzare i vertici che gestiscono il movimento. Il CPA sotto la guida di Bugno si è aperto alle donne con il CPA Women e ha promosso la nascita di nuove associazioni nazionali permettendo a cicliste e ciclisti di avere rappresentanti sempre più vicini a loro. Ha inoltre avanzato proposte per la sicurezza in gara, il protocollo per le condizioni climatiche estreme, dato vita a una piattaforma per la gestione premi conveniente e sicura per gli atleti, ottimizzato il fondo di transizione, ottenuto un aumento del montepremi delle gare e trattato condizioni migliori per l'accordo paritario che regola i rapporti tra corridori e squadre. Ha gestito l'emergenza pandemica, le conseguenze in ambito sportivo della guerra, lottato per garantire il posto di lavoro e il rispetto dei diritti di ogni lavoratore nel mondo del ciclismo.

L'aspetto di cui va più fiero? «La riconoscenza dei corridori - risponde Bugno. - Non è facile fare il presidente. Credo di avere contribuito a dare più dignità al corridore, che oggi ha un miglioramento globale della condizione assistenziale, previdenziale e dello stipendio. Con l'UCI si parla e si dialoga, ci ascoltano perchè senza i corridori non ci sono le gare. Noi siamo gli attori protagonisti. Mi resta l'aver fatto parte del ciclismo da quest'altra parte. Quando sei corridore, non capisci i problemi e stai sempre a criticare, è facile farlo: poi passi di qua, ti confronti con squadre e organizzatori, e capisci il loro punto di vista. Spesso bisogna trovare dei compromessi per il bene di tutto il movimento».

Il nuovo presidente del CPA verrà eletto a Milano il prossimo 17 marzo. Gianni Bugno è fiducioso che il futuro dell'associazione sarà roseo. «Ringrazio tutti coloro che in questi anni hanno prestato servizio per il gruppo. Tanti altri obiettivi sono certo verranno raggiunti da chi mi succederà – assicura Bugno. - Tra i progetti che stiamo portando avanti con Laura Mora, segretario generale dell'associazione, c'è lo sviluppo di un piano per aiutare gli ex corridori a cominciare una nuova carriera una volta terminato il ciclismo e una riforma per migliorare il trattamento dei dati sensibili degli atleti, sempre più utilizzati nel business del ciclismo e dell'Esport. Inoltre vorremmo instaurare una collaborazione tra ex atleti e organizzatori di corse minori che potranno contare sull’esperienza e il know-how dei corridori per migliorare la sicurezza delle loro corse. Lascio al mio successore tanti progetti in cantiere da portare avanti, per i quali servirà lo sforzo di tutte le parti, un dialogo costante e molta diplomazia, che io ho cercato sempre di praticare, sia all’interno che all’esterno dell’associazione, in nome del bene comune. Al nuovo consiglio direttivo auguro buon lavoro e chiedo di proseguire sulla strada intrapresa. Se continuerà ad operare nell'interesse dei corridori, non sbaglierà mai».

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Settimana scorsa Giorgia Monguzzi ha raccontato sul sito un evento speciale che ha visto protagonista Lorenzo Fortunato con la sua maglia azzurra al Museo del Ghisallo. Nell'occasione, la nostra inviata ha intervistato lo scalatore bolognese della XDS Astana per approfondire...


Mirko Bozzola ha tagliato il traguardo di Cantù praticamente incredulo, un terzo posto che vale d’oro e soprattutto gli dà una carica incredibile. Ad aspettarlo dopo l’arrivo, insieme allo staff della S.C. Padovani ci sono Paolo ed Alessandro Guerciotti pieni...


Parla italiano la seconda tappa del Tour de Suisse, la Aarau - Schwarzsee di 177 km: a cogliere il successo è stato Vincenzo Albanese che ha regolato l’elvetico Fabio Christen della Q36.5 e il britannico Lewsi Askey della Groupama FDJ....


130 km di fuga, di cui oltre 60 in solitaria, oggi nella seconda tappa del Giro Next Gen Jonathan Vervenne ha fatto quella che può essere definita una piccola impresa. Il suo obiettivo era quello di vincere la cronometro individuale...


A partire dal 2026, il Critérium du Dauphiné assumerà un nuovo nome e diventerà Tour Auvergne-Rhône-Alpes, riflettendo il sostegno sempre crescente della Regione ospitante. La vibrante tavolozza di paesaggi della regione Auvergne-Rhône-Alpes ha portato la gara a un livello completamente...


Con il trionfo ottenuto nell’edizione 2025, Tadej Pogacar è diventato il 52° ciclista a scrivere il proprio nome nell'albo d'oro del Giro del Delfinato, il terzo capace di firmare il massimo risultato vestendo la maglia iridata dopo i francesi Louison...


Nella seconda tappa del Giro Next Gen, la Rho Fiera / Cantù di 146 chilometri, fa festa il belga Jonathan Vervenne. Il 22enne della Soudal Quick-Step Devo Team ha tagliato il traguado della cittadina brianzola con 30" di vantaggio su Aubin...


È sembrato quasi (ma è solo una suggestione, certo!) che, lassù tra i cieli, qualcuno seguisse il pedalare di Fabio, ne ascoltasse i battiti cardiaci, si preoccupasse per la sua fatica… E riempisse quindi d’aria i polmoni per soffiare via...


Al termine del Giro del Delfinato Jonas Vingegaard torna a casa con una medaglia d’argento al collo. Non era questo il risultato che voleva, ma al momento, il campione danese si sente soddisfatto. «Non è una cosa di cui essere particolarmente...


E ci frega di brutto, al primo squillo del telefono, noi che volevamo uscirgli di ruota sulla destra per batterlo allo sprint e rimembrare soavi dell'epopea sua e dei radiosi 80 anni da compiere il 17 giugno, Eddy Merckx. «Complimenti...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024