NOI, IL CALCIO E IL MERCATO DI PORTA PORTESE

TUTTOBICI | 21/02/2023 | 08:03
di Pier Augusto Stagi

PORTA PORTESE. Non voglio parlare di calcio, ma di noi. Nemmeno di doping nel calcio, perché di questo se ne occupa Cristiano Gatti al solito posto. Vorrei semplicemente parlare di noi del mondo del ciclismo, del bistrattatissimo mondo delle due ruote, che per la vulgata è gestito principalmente da manager improvvisati e non all’altezza, incapaci di vedere e capire. Bene, è probabile che anche noi si debba alzare la testa e il livello qualitativo del nostro corpo dirigente, ma la vicenda “plusvalenze” e non solo ci ha messo lì, davanti agli occhi, la pochezza di manager con due-tre lauree e master, ed emolumenti da dirigenti d’azienda di grande livello, ma il risultato è quello che si è visto: nemmeno il peggior manager di una società ciclistica sarebbe arrivato a tanto. Non faccio nomi, perché non sarebbe giusto e poi cambierebbe di poco le cose, ma certe gestioni un po’ “naif” del nostro ambiente fanno perfino tenerezza di fronte a quanto fatto da certi manager pallonari. Il nostro campionato di calcio è ormai la brutta rappresentazione di quello che era negli Anni Novanta, è un sistema chiaramente in default, tenuto in vita artificiosamente con quattrini che giungono dalla politica, che si adopera per tenere in piedi un carrozzone ormai ridotto a carriola. Il calciomercato invernale è lì da vedere: pochi movimenti, per una manciata di milioni di euro. Da quest’anno, gli ultimi giorni, si sono svolti in contemporanea a Milano (Hotel Sheraton) e a Roma (Hilton Airport). Visto però come si sono messe le cose, forse la location più giusta sarebbe stata Porta Portese, dove si compra quello che è stato, non certo quello che sarà.

LE CASE DEL CICLISMO. Dovrebbe essere tutto pronto alla fine del prossimo anno. Montichiari sarà l’ombelico del mondo del ciclismo con la prima Academy della bicicletta, centro di preparazione olimpica della Federciclismo, tutto questo grazie a Marco Togni, sindaco di Montichiari, e a Sport e Salute (la struttura operativa del governo per la politica sportiva), che ha affiancato i tecnici Fci e dei comuni per l’elaborazione di progetti integrati. L’impianto di illuminazione a led nuovo di zecca c’è già (pronto per la tv a 4K) e grazie a quattro ingegneri dell’Istituto di scienza dello sport del Coni l’anello bresciano è stato equipaggiato di sensori, telecamere e telemetria per analizzare in tempo reale i quartetti attraverso i monitor. Con questa tecnologia sarà possibile vedere i tempi e i modi in cui avvengono i cambi, alla ricerca di una perfezione che avvicina sempre di più il nostro sport alla F.1.


Per questo decisivi sono stati gli interventi della Regione Lombardia (2 milioni) per il velodromo, e 4 milioni dal Pnrr (Piano nazionale ripresa e resilienza, ndr), ma in ballo c’è anche l’Academy del ciclismo. Il progetto che ho avuto modo di visionare è molto bello: il grande magazzino sotterraneo sarà collegato direttamente con la pista, e sopra ci sarà la struttura con foresteria, studi medici di biomeccanica e fisioterapia e aule per la formazione, oltre a tutta una serie di spazi ciclabili per allenamenti e prove materiali.


La nota dolente arriva da Spresiano, fermo da tre anni per il fallimento della ditta Pessina. I costi per la realizzazione del progetto iniziale sono lievitati a dismisura (55 milioni di euro). Sono in corso delle riflessioni: abbattere ciò che è stato costruito (si parla di 300 mila euro di costo) e realizzare un progetto più piccolo e meno ambizioso, a costi molto più contenuti. A breve sapremo.

SI VEDRA’. Poteva essere rottamata, annullata o cancellata con un’alzata di mano, invece, alla fine, per la Lega sono stati nominati due commissari: gli avvocati Cesare Di Cintio e Jacopo Tognon. Entrambi stanno lavorando alacremente al rilancio di un organismo che è necessario avere, ma chiaramente con una mission forte e chiara, soprattutto in un momento come questo dove il ciclismo italiano batte in testa. Cesare Di Cintio, in particolare, si sta adoperando per capire cosa fare e come farlo. C’è da creare una struttura moderna, più inclusiva e rappresentativa, cha abbia come missione quella di essere di supporto agli organizzatori e a tutte le componenti. Senza mancare di rispetto a nessuno, al momento la Lega è una scatola vuota, che va riempita di contenuti. Per il momento le notizie che mi giungono è che abbiamo a che fare con persone che hanno passione e voglia di fare, per il resto si vedrà.

Editoriale da tuttoBICI di febbraio

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COMMENTI
Come ieri
21 febbraio 2023 09:39 CarloBike
Le faccio notare, che al pari dei paragoni tra Pogacar e Eddy, anche il parallelismo tra calcio e ciclismo, non esiste. La gestione tecnica/finanziaria del mondo del pallone e' molto piu' complessa, visto che alcune societa' sono quotate in borsa. Inutile a mio avviso, continuare a cercare guardare cosa fanno gli altri. Questa la mia opinione

Entusiasmo ma direi contenuto
21 febbraio 2023 12:43 Bullet
Io non ci vedo una gran vittoria ad avere un solo velodromo coperto e ipertecnologico ad uso in buona parte esclusivo delle nazionali. All'attività di base, e con che costi di accesso, non saprei dire cosa rimanga.

Basta cercare
21 febbraio 2023 19:20 Carbonio67
Basta cercare in rete l'inchiesta " paga e corri " ( fonte Corriere della Sera ) per capire che gestioni nere si incontrano anche nel ciclismo. E storie di stipendi mai pagati....ne e' pieno. Quindi.....

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