DIAMOCI UNA MANO

TUTTOBICI | 27/12/2022 | 08:20
di Pier Augusto Stagi

Siamo andati in scena, il 18 novembre scorso, con la serata degli Oscar di tuttoBICI, per la XXVIIa volta. Sono numeri, sono storia, sono qualcosa che ci riempie di orgoglio, perché al Principe di Savoia di Milano è sfilato ancora una volta il ciclismo, il mondo delle due ruote, finalmente senza restrizioni, come prima della pandemia. Il meglio del ciclismo italiano era lì, con noi e noi a celebrarlo, come è giusto che sia, prima di una nuova stagione che è prossima ad incominciare. È stata una festa, così mi hanno detto, così mi hanno confermato i tanti che hanno accettato il nostro invito. Il complimento più bello? Si è respirata aria di famiglia.


Quante volte ci siamo trovati a scrivere e a dire che il mondo del ciclismo non è altro che una grande famiglia. Quella sera l’abbiamo toccato con mano: c’era voglia di stare insieme, di rivedersi e passare qualche ora di assoluta serenità. Per un poco abbiamo lasciato fuori dalla porta tutti i problemi e le frizioni di una stagione lunga e faticosa. Da qui dobbiamo ricominciare. Senza pregiudizi, senza rancori e con la consapevolezza che diverse cose non vanno e tutti assieme possiamo sistemarle, senza fare liste di proscrizione, senza dividere il mondo in buoni e cattivi, in quelli che stanno con me e contro di me. Proviamo a darci una mano. È il momento giusto. È necessario.

SIAMO AVANTI. Per la prima volta nella storia quasi trentennale di tuttoBICI, l’Oscar è per due: per lei e per lui. Per Elisa Longo Borghini e per Matteo Trentin. L’idea me la diede proprio Elisa, l’anno scorso, quando salì sul palco delle premiazioni per la quinta volta in carriera: «Pier, non trovi che sia giunto il momento di considerare l’Oscar donne e uomini allo stesso modo?». Fino a quel momento l’Oscar presentava la copertina del vincitore, del miglior professionista della stagione e tutti gli altri a seguire. Quindi Paolo Bettini, Michele Bartoli, Vincenzo Nibali e via elencando. Per la prima volta nella nostra storia abbiamo organizzato uno shooting doppio, con lei e lui: in bella mostra. I nostri cugini del Velo d’Or hanno annunciato che quest’anno - finalmente - apriranno alle donne. Lasciatemi dire che noi siamo leggermente avanti: almeno di 27 anni.

APPROFITTIAMONE. Non è un giorno come gli altri, è qualcosa di più, per noi che ci occupiamo di cose del ciclismo è ‘il’ giorno: “il Giorno della Scorta”. È andato in scena per la 30a volta grazie ad un visionario cocciuto e appassionato come Silvano Antonelli, che alla Prefettura di Ravenna (premiata con il “Premio Sicurezza 2022”) ha radunato un cast d’eccezione. Dal padrone di casa, il prefetto Castrese De Rosa, al sindaco di Ravenna Michele de Pascale, passando per il presidente regionale della FCI Alessandro Spada. È stata una giornata di assoluto peso specifico, un momento di confronto utile e fondamentale per tracciare bilanci e avanzare proposte, nello spirito del “Giorno della Scorta”.


Ed è stato proprio il Presidente del Gs Progetti Scorta Silvano Antonelli a raccontare con precisa sintesi i “30 anni spesi per la migliore sicurezza”. Con lui una delle figure apicali e fondamentali in questi anni, l’uomo che ha scritto in pratica tutte le norme: Gian Domenico Protospataro (Ministero dell’Interno) che ha tracciato una sintesi “Da ieri a oggi, la normativa a tutela delle gare ciclistiche”. E poi Nicola Pederzoli (Presidente Team Scorta) con le sue “Osservazioni e proposte per l’attività di scorta”, transitando nella cronaca di Riccardo Magrini (ex professionista, commentatore/opinionista Eurosport) sul tema “sicurezza praticata, sicurezza commentata, il ruolo dei media”. Con lui Gian Luca Castelli (della Prefettura di Ravenna) che ha illustrato il “Protocollo Ravenna”, che potrebbe diventare paradigmatico per tante prefetture. E ancora Marta Cavalli (Campionessa Élite femminile) su “La sicurezza in rosa, limiti e differenze in campo internazionale”, fino a Rino Sarpieri (Presidente Pol. Fiumicinese) per esporre “Esigenze e idee di chi organizza le gare giovanili” e ultimo, ma non ultimo, un altro uomo di peso, per quello che rappresenta in ambito istituzionale oltre che per la propria storia: Roberto Sgalla (Presidente CNDCS, la Commissione Nazionale Direttori di Corsa), il quale ha dato “Uno sguardo al futuro, le tappe della sicurezza secondo la FCI”.

A proposito di futuro, Sgalla ha anche avanzato l’idea di provare a mettere assieme gli Stati Generali del ciclismo, per mettere e permettere alla Federciclismo di essere ancora più al centro di questo boom della bicicletta, della mobilità leggera, perché non c’è solo l’agonismo, non ci sono solo le medaglie, c’è tutto un mondo che ruota attorno alle due ruote e la Federciclismo ha storia e competenze per poter essere volano di tutto. C’è bisogno di un confronto franco e sincero, per provare a mettere sul tavolo idee e proposte, come in questi anni ha saputo fare il “Giorno della scorta”. Sgalla è pronto, il prefetto Castrese De Rosa - schietto, diretto e appassionato come pochi - ha dato la propria disponibilità. Forse è il caso di approfittarne.

Editoriale da tuttoBICI di dicembre

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Il nostro Federico Guido ha intervistato Samuele Privitera nello scorso mese di aprile. Una lunga chiacchierata che ha toccato molti temi e che ci piace riproporvi in questo momento, come omaggio ad un ragazzo che ci lasciato troppo troppo presto....


Arriva alle 23.50 la notizia più triste: il comitato organizzatore del Giro della Valle d'Aosta annuncia che Samuele Privitera non c'è più. IL COMUNICATO: «La Società Ciclistica Valdostana è addolorata per la prematura scomparsa di Samuele Privitera. Il corridore è...


La seconda giornata degli Europei Under 23 e Juniores sulla pista di Anadia si conclude con in altro oro per l’Italia, A conquistarlo sono stati Stefano Minuta, Mattia Predomo e Daniele Napolitano che hanno vinto il torneo della velocità a...


Una carovana con il fiato sospeso, tutti stretti in un abbraccio ideale a Samuele Privitera, vittima di una terribile caduta oggi nella prima tappa. In attesa di notizie, il comitato organizzatore ha deciso di annullare la seconda tappa della corsa,...


Il secondo oro della seconda giornata ai Campionati Europei su pista arriva dal friulano Davide Stella. L'azzurro della Uae Team Emirates Gen Z vince nettamente la volata finale dello Scratch under 23 a conclusione di una gara tiratissima e combattuta....


Francesco Cornacchini, Alessio Magagnotti, Riccardo Colombo e Francesco Matteoli (con Ruben Ferrari che ha pedalato in qualificazione) sono i nuovi campioni europei dell’inseguimento a squadre. In finale hanno girato in 3.55.635 battendo la Gran Bretagna di Hinds, Gravelle, Hobbs, Thompson...


Bella medaglia d'argento di Sara Fiorin ai campionati europei su pista di Anadia. L'azzurra-brianzola della Ceratizit WNT Pro Cycling conquista il secondo posto nello Scratch riservato alla categoria donne under 23 dove si è vista superare soltanto dalla tedesca Messane...


Quello dell’undicesima tappa del Tour de France con arrivo a Tolosa è stato un finale palpitante non solo per l’appassionante contesa tra i pretendenti alla vittoria parziale ma anche per quanto accaduto nel gruppo dei big della generale. Qui...


Dalle lacrime in ospedale un mese fa alla vittoria al Tour de France: Jonas Abrahamsen (Uno-X Mobility) ha realizzato l’impresa più incredibile della sua carriera.  Oggi il norvegese, appena un mese dopo l'incidente e la frattura della clavicola al Giro...


Jonas ABRAHAMSEN. 10 e lode. Vittoria storica e meritata per il 29enne norvegese della Uno X Mobility. Corsa presa di petto, dove alla fine gli appuntano una medaglia. Corsa d’attacco, in una tappa breve ma spezzagambe, che alla vigilia dei...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024