DIECI FACCE DA MONDIALE

MONDIALI | 24/09/2022 | 08:20
di Angelo Costa

Meno duro rispetto a quello belga dello scorso anno e a quello di Imola due anni fa, il Mondiale australiano è tutt’altro che facile: raggiunge un dislivello da tappone alpino (quasi 4 mila metri), con una lunga salitona iniziale e uno strappo da ripetere una dozzina di volte, e propone una lunghezza da classica vera, 267 chilometri. Si corre tra Helensburg e Wollongong, nel Nuovo Galles del Sud, dodici anni dopo l’ultima volta di una prova iridata dall’altro capo del mondo: nel 2010, a Geelong, fu festa scandinava, col norvegese Hushovd a precedere il danese Breschel e con il nostro Pozzato ai piedi del podio con più di un rimpianto. Fra infortuni, dispersi e scelte figlie di regolamenti discutibili, in base ai quali è meglio raccogliere punti nelle corsette anziché giocarsi la maglia arcobaleno, qui mancano Roglic, il vincitore del Tour Vingegaard, il campione olimpico Carapaz e mezza Spagna, compreso Valverde ai saluti: i grandi specialisti delle classiche, e non solo, al via ci sono tutti. Ecco le dieci facce con le maggiori speranze di conquistare il mondo. 


Wout Van Aert. Vince perché è l’obiettivo su cui ha fondato la sua stagione, perché non c’è percorso che possa metterlo in difficoltà, perché al Tour ha dimostrato di avere una marcia in più quando è la sua giornata. Non vince perché in carriera nelle grandi classiche si è abituato più ai piazzamenti che ai successi.


Mathieu Van der Poel. Vince perché ha ritrovato se stesso dopo un Tour difficile, perché è un altro di quelli che quando punta a un bersaglio spesso lo centra, perché col Mondiale ha un conto aperto da tre anni. Non vince perché non deve sprecare energie e non sempre la sua generosità glielo permette.

Tadej Pogacar. Vince perché ha preparato questo Mondiale meglio di tutti quelli che ha corso in passato, perché non ha digerito il secondo posto al Tour, perché quando ha in testa un obiettivo è a metà dell’opera. Non vince perché alla sua forza individuale gli avversari possono contrapporre anche la squadra.

Remco Evenepoel. Vince perché in questa stagione ha centrato tutti i suoi obiettivi, perché ha la serenità per reggere il pronostico, perché fa parte della squadra con maggior qualità. Non vince perché la fatica della Vuelta gli presenta il conto e gli tocca mettersi al servizio di Van Aert.

Julian Alaphilippe. Vince perché non c’è due senza tre, perché quest’anno la maglia iridata gli ha portato così male che qualcosa deve restituirgli, perché la sua classe gli consente di superare le difficoltà. Non vince perché dopo la caduta alla Vuelta non ha più corso e non può essere al top.

Michael Matthews. Vince perché correre in casa è un’occasione unica, perché su un percorso del genere è difficile staccarlo, perché il suo cammino stagionale è stato perfetto per arrivar pronto a questo appuntamento. Non vince perché alla fine trova sempre uno che ha un guizzo migliore del suo.

Biniam Girmay. Vince perché ha tutto per far bene su un tracciato così, perché dopo il Giro abbandonato per colpa del tappo di champagne nell’occhio è ripartito con calma, perché le ultime quattro corse le ha sempre chiuse nei primi sei. Non vince perché, per quanto predestinato, ha pur sempre 22 anni. 

Ethan Hayter. Vince perché è uscito dalla Vuelta in grande spolvero, perché ha dimostrato nella crono di avere la gamba buona, perché anche lui sulle salite brevi è tra quelli che restano a bordo. Non vince perché il suo compagno Fred Wright è un altro che tiene sugli strappi e magari ci sarà da portarlo allo sprint.

Peter Sagan. Vince perché su percorsi come questo può sempre dire la sua, perché ha vinto tre mondiali in fila senza bisogno di avere una squadra accanto, perché potrebbe essere l’uscita di scena migliore per uno che ha vinto tanto. Non vince perché il feeling con i traguardi che contano sembra averlo smarrito da tempo.

Alberto Bettiol. Vince perché è l’italiano che ha più carte da giocare, perché è pur sempre l’ultimo dei nostri ad aver vinto una grande classica, perché come Andrea Bagioli è sempre in grado di inventarsi qualcosa. Non vince perché di gente forte ce n’è troppa per poter battezzare la ruota giusta da seguire.

Copyright © TBW
COMMENTI
non sono così sicuro
24 settembre 2022 14:48 fransoli
che sia meno duro rispetto a quello dello scorso anno, la differenza sullo strappo la si può fare, anche oggi le donne per due volte hanno fatto selezione salvo poi ricompattarsi, ma fra gli uomini c'è gente tipo van aert e MVDP che se ti prendono 50 metri poi sono capaci di tirare il rapportone nella parte veloce e non gli ribecchi più

ti sei
24 settembre 2022 15:22 Line
dimenticato di Laporte e un certo COSNEFROY .............
Marco

Bettiol
24 settembre 2022 20:59 cocco88
Che bettiol sia superiore a trentin io ho più di qualche dubbio

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Incidente in allenamento per Marco Palomba: l'atleta vicentino di Lonigo (Vi), in forza alla Sc Padovani Polo Cherry Bank, ieri mentre si trovava in bicicletta tra Roncà e Montebello, in un tratto in falsopiano, ha sfiorato un incidente frontale con una autovettura...


Un’altra corsa antica la Coppa Ciuffenna nella località valdarnese in provincia di Arezzo. La 97^ con la denominazione Coppa Antica e la 84^ da quando la corsa ha avuto il suo svolgimento in maniera regolare e costante. L’edizione 2025 allestita...


Remco Evenepoel va a caccia di maglie e si prepara ad affrontare un filotto di appuntamenti: dopo il doppio impegno mondiale di Kigali, infatti, il venticinquenne talento belga guiderà la sua nazionale anche ai campionati europei che si svolgeranno in...


Si è spento questa notte Tullio Rossi, ex professionista romano, classe 1948. È il sito della Cicli Rossi che ci racconta la sua storia. Atleta filiforme, con buone doti sia sul passo che in volata, quanto debole in salita. Un...


L'ex professionista Giampaolo Sigurotti ci ha lasciato: si è spento oggi all'età di 70 anni. Nato a Pellaloco di Roverbella il 6 giugno del 1955, ha corso da dilettante con le maglie del Gs Calzificio Franco Bombana, del Gs Mariani...


Miche ha appena annunciato il lancio della nuova gamma Kleos 2026, ruote in fibra di carbonio che vanno a posizionarsi decisamente nell’alta gamma. Ma c’è di più, le nuove ruote, disponibili nei profili da 42 mm, 50 mm, 67 mm...


Di traguardi Paolo Guerciotti ne ha tagliati tanti: come ciclista e ciclocrossista, come imprenditore (la sua azienda ha festeggiato i 60 anni di attività) e come manager di formazioni prestigiose in campo ciclocrossistico. Quello che taglia oggi è un traguardo...


Nel plotone c’è chi preferisce non parlare dei manifestanti alla Vuelta di Spagna e chi invece, come l'ex campione del mondo Michal Kwiatkowski, ha voluto esprimere il proprio dissenso, sottolineando come a perdere sia stato l’intero movimento ciclistico, incapace di...


Jonas Vingegaard è il 63° ciclista a vincere la Vuelta di Spagna ed è il primo danese a scrivere il proprio nome nell'albo d’oro della corsa iberica, giunta all’80ª edizione. Le nazioni con almeno un successo diventano così 15. In...


Prologo ha vinto il suo terzo grande giro di stagione per merito di Jonas Vingegaard. In sella a Scratch M5 PAS e Predator 01TT CPC il fuoriclasse danese è stato in grado non solo di conquistare la prima maglia rossa della sua brillante...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024