
Il nome di Bruno Walrave è legato a doppio filo al mezzofondo, specialità della pista con il connubio fra moto e corridore, esercizio spettacolare dismesso e cassato dall’UCI dopo gli ultimi mondiali di Palermo del 1994, la medesima sorte toccata a un’altra antica specialità dei tondini come il tandem. La motivazione fu di lasciare il posto a nuove e “più moderne” specialità che hanno inflazionato i programmi iridati e le specialità della pista ai vari livelli nazionali che hanno ingenerato molte difficoltà di comprensione per quelli non strettamente addetti ai lavori. Forse il mezzofondo ha pagato oltremodo certe specificità – definiamole così - dell’ambiente che talvolta producevano risultati sportivi non proprio cristallini.
Bruno Walrave, olandese, nato a Rotterdam il 22 febbraio 1939, è stato uno degli ultimi grandi conduttori delle vere moto da mezzofondo, “motoroni” di grosse dimensioni ed elevata cilindrata, ed è scomparso recentemente, il 18 agosto 2022, è riconosciuta figura di grande, appassionato e competente conduttore stayer, specialità che con altre modi e mezzi, ha svolto anche in anni relativamente recenti nei velodromi – soprattutto dell’Europa settentrionale, in ricordo degli anni ruggenti dello spettacolare binomio moto-bici.
Quindici sono stati i titoli a livello mondiale, accompagnati da due riconoscimenti al vertice europeo, oltre a numerosissimi titoli nazionali olandesi figurano nel “palmarès”di Bruno Walrave, come ricorda il suo coetaneo, amico di famiglia e collega Domenico De Lillo unitamente a vari amanti del settore e “pacer” di varia levatura che ricordano le peculiari doti umane e tecniche di una grande figura di rilievo della specialità vera e originale che sicuramente occupa un posto di primo rilievo fra i “grandi” allenatori del fu mezzofondo.
g.f.
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