Soler prudente: mi accontenterei di una vittoria di tappa
| 08/05/2008 | 11:22 Mauricio Soler pensa al Giro d’Italia e sorride. Non è difficile capire perchè: la sfida lo intriga, anche se la sua modestia lo induce ad affrontare questa nuova esperienza con grande prudenza. “Già mi chiedono chi considero i principali avversari per la vittoria finale. Ed io rispondo: prima debbo capire che avversario posso essere io per loro”. Una frase che sintetizza bene il Soler-pensiero: mai dichiarare un obbiettivo senza prima essersene dimostrati degni.
Certo, Mauricio si porta dietro l’effetto Tour de France, di tutto quello che ha saputo fare lo scorso anno nella grande gara a tappe francese, la vittoria di tappa a Briançon, la maglia di leader del Gran Premio della Montagna: risultati che non capitano per caso, ad un esordiente. “Ma non ho parametri, il Giro mi dicono sia una corsa diversa. L’unico metro di valutazione di cui posso disporre in questo momento riguarda i percorsi delle tappe di montagna che ho visionato. Debbo dire che la prima impressione è quella di una gara davvero molto dura, ed a me sta a bene così”.
Si comincerà con una cronometro a squadre e le prove contro il tempo – a detta di tutti gli esperti – sono quelle in cui Mauricio ha maggiori margini di miglioramento: non a caso lui sta lavorandoci sodo. “Nel Giro – spiega – ci sono quattro cronometro profondamente diverse l’una dall’altra. La prima a Palermo è una crono a squadre, dunque una prestazione corale: ho grande fiducia nel Team Barloworld e nei miei compagni e dunque prima di tutto non devo deludere le loro aspettative. La seconda, quella da Pesaro a Urbino, è una crono classica e piuttosto lunga, forse la più insidiosa. La terza, Plan de Corones, è una cronoscalata e lì francamente mi sento tranquillo. L’ultima, nella giornata conclusiva di Milano, potrebbe anche non risultare così importante”.
Parole che denotano un’analisi approfondita compiuta dal corridore con lo staff tecnico del team, senza che questo debba necessariamente legittimare ambizioni smodate. Soler su questo è chiaro: “Il mio obbiettivo di partenza è fare bella figura e vincere una tappa. Il resto, se verrà, sarà di conseguenza. Il podio sarebbe il massimo”. La strada è lunga, la stagione ancora di più: dopo il Giro, il Tour. Tanto tempo da passare in bici, tante sfide da affrontare, tante salite da macinare. Mauricio non ha fretta.
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