VAN MOER. «HO SOLO SFIORATO LA VITTORIA, MA CI RIPROVERO' ANCORA»

TOUR DE FRANCE | 29/06/2021 | 18:22
di Francesca Monzone

La vittoria la voleva ed è quasi riuscito a toccarla, ma alla fine il gruppo è stato più forte di lui e si è dovuto arrendere. Brent Van Moer non è stato il primo a tagliare il traguardo della quarta tappa del Tour de France, la sua fuga solitaria si è fermata a 150 metri dalla linea d’arrivo, risucchiato dal plotone che sopraggiungeva, ma domani lo rivedremo partire con il numero rosso del premio alla combattività.


«Ho combattuto fino all'ultimo respiro – ha detto il ventitreenne della Lotto-Soudal -. Quel piccolo tratto di falso piano alla fine mi ha fatto perdere la corsa. Mi è mancato davvero poco. La corsa se fosse stata più corta di 100 metri, sarebbe stata perfetta per me».


Van Moer ha solo 23 anni, ma nella Lotto-Soudal è arrivato nel 2018 grazie ad un progetto che puntava sui giovani talenti del Belgio. Giovane ma già vincente e quest’anno lo abbiamo visto tagliare per primo il traguardo al Delfinato, davanti al nostro Colbrelli, con un'azione simile a quella tentata oggi. Non ha vinto ma ha dimostrato coraggio e determinazione, cercando di cambiare le sorti della sua squadra che ieri ha perso Caleb Ewan, il loro miglior corridore.

«Negli ultimi due o tre chilometri ho sentito il gruppo rimontare con quella naturalezza tipica di quando ci si avvicina al traguardo. Ma io non mi sono fermato e ho continuato a combattere e a pedalare. Poi è arrivato Philipsen che mi ha superato. Non è stata affatto una bella sensazione. Ma nel nostro sport è così. Questo è il ciclismo».

Van Moer aveva deciso di proseguire da solo la sua corsa a quattordici chilometri dalla fine, perché Pierre-Luc Périchon della Cofidis, che era con lui, non aveva più energie per continuare la fuga. «Non ho avuto altra scelta. Pierre-Luc Périchon non era abbastanza forte. Sarebbe stato perfetto poter lavorare insieme più a lungo, ma è qualcosa che non puoi mai sapere in anticipo».

Van Moer nella giornata di ieri, era stato fortemente colpito dalla perdita di Ewan e oggi la corsa voleva vincerla per dedicargli il successo. «Lunedì abbiamo perso il nostro grande velocista Caleb Ewan. È stato terribile non solo per lui, ma per tutta la squadra. Perché la nostra squadra era stata costruita intorno a lui, perché molte tappe di questo Tour finiranno con una volata e lui sarebbe stato uno dei protagonisti. Questa mattina siamo stati costretti a cambiare tattica. Sono stato io il primo a provarci oggi, ma nei prossimi giorni ci riproveremo ancora e sempre in questo modo».

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Anders Iniesta ha iniziato a costruire il suo futuro sette anni fa, praticamente quando ha deciso di lasciare il Barcellona e trasferirsi a giocare in Giappone prima di chiudere la sua carriera negli Emirati Arabi. È stato proprio sette anni fa,...


Un risottino fatto con il cuore, come sempre del resto, da uno che ha a cuore il ciclismo e chi lo anima. Tutti a casa di Osvaldo Bettoni, ex corridore professionista ai tempi di Beppe Saronni, poi una moltitudine di...


Patrick Lefevere ha potuto lasciare l'ospedale nel quale è stato ricoverato per ben 24 giorni e si prepara ad una lunga convalescenza. È stato lo stesso Lefevere, che ha 70 anni, a scriverlo sui social: «Ho affrontato 24 giorni molto...


Finalmente ci siamo. La ciclovia Prato-Firenze è pronta per essere percorribile e il tratto pratese sarà intitolato a Giovanni Iannelli, azzurro del ciclismo, giovane e promettente atleta pratese morto a seguito di una caduta nell’ottobre del 2019 durante la volata...


Il team INEOS Grenadiers annuncia oggi la nomina di Geraint Thomas a Direttore Corse, decisione che segna l'inizio di un nuovo capitolo nella sua carriera e sottolinea l'evoluzione del team. Tra i ciclisti più rispettati e premiati, Thomas passa dal...


In questi giorni si discute molto se il ciclismo debba o possa diventare uno sport a pagamento, come quasi tutti gli altri. Il tifoso romantico aborrisce l’idea: il ciclismo è del popolo, è sempre stato gratis e tale deve rimanere....


Andrea Colnaghi scende di sella ma non lascia il ciclismo. Il 28enne lecchese ha preso la decisione di terminare la sua carriera agonistica dopo ventidue anni passati a pedalare  nelle formazioni di Costamasnaga, Alzate Brianza, Velo Club Sovico, Team Giorgi,...


La storia raccontata sulle pagine del sito argon18.com , marchio distribuito in Italia da Beltrami TSA, mette in luce un fatto curioso, ma anche molto interessante, infatti, espone in pochi ed essenziali passaggi la genesi di un allestimento speciale per il modello E119...


La sfortuna, si sa, nel ciclismo viaggia veloce. E quando decide di scegliere una vittima eccellente, lo fa con precisione chirurgica. Per l’edizione 2025 della celebre Catena Incatricchiata, il riconoscimento goliardico ideato da Riccardo Magrini e Massimo Botti, il verdetto...


Roberto Amadio ct del ciclismo al posto di Marco Villa: il perché ce lo spiega a Radiocorsa domani alle 19 su Raisport, Cordiano Dagnoni, il presidente della Federciclismo. E poi Giacomo Nizzolo illustra il suo addio al ciclismo,...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024