
Il progetto giovani del Team Arkéa-Samsic continua a portare frutti: dopo il passaggio al professionismo dell'estone Markus Pajur per le stagioni 2021 e 2022, la formazione bretone annuncia il passaggio del corridore normanno Kévin Vauquelin che ha firmato per le stagioni 2022-2023.
Ecco la sua breve intervista.
Kevin perché ti sei iscritto al programma lanciato dal Team Arkéa-Samsic?
«La modalità di reclutamento proposta dal team Arkéa-Samsic mi ha subito soddisfatto, perché era innovativa e ideale per me, abituato a lavorare con piattaforme di allenamento come Peaks Training. Questo metodo giovane e dinamico offre anche un follow-up stagionale da parte della direzione sportiva della squadra».
Il primo passo per te è stato l’esordio da stagista firmato nell'estate del 2020?
«Ho avuto la possibilità di affrontare tra i professionisti la mia prima gara, il Giro di Toscana. In questa occasione, ho scoperto il mondo professionistico e la splendida atmosfera che regna all'interno del team Arkéa-Samsic».
E ora la forma del contratto...
«Sono stato selezionato tra i corridori per il pssaggio alla massima categoria insieme a Markus Pajur. Sarò un prof per le stagioni 2022 e 2023 con il team Arkéa-Samsic e nel frattempo avrò una stagione in più per crescere ancora tra i dilettanti. Come ogni corridore in questa categoria, ho vissuto un 2020 piuttosto anmalo, dato il contesto sanitario. Non volevo bruciare le tappe anche se per me l'anno è andato piuttosto bene perché penso di dovermi ancora affinare prima di fare il grande passo. Essere professionista non è per me un obiettivo: voglio di più in termini di risultati e di supporto ai compagni di squadra».
Yvon Caer, direttore sportivo e responsabile del progetto spiega: «Abbiamo ricevuto un totale di 650 candidature di corridori provenienti da 25 nazioni diverse. Li abbiamo sottopostia lle analisi del nostro data scientist, Kévin Yven: Kevin Vauquelin e Markus Pajur sono stati i prmi della lista. Al fine di finalizzare le nostre scelte, ci siamo basati sui dati di questi rider, abbiamo così analizzato il loro percorso, studiato il loro modo di essere e di correre. Questo ci ha permesso di rilevare le qualità di un velocista come Markus e di uno scalatore Kevin».
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