CR PIEMONTE, MASSIMO ROSSO SI CANDIDA ALLA PRESIDENZA: «I BAMBINI AL CENTRO DEL PROGETTO»

POLITICA | 25/11/2020 | 07:30

L’Assemblea elettiva regionale in Piemonte, per il prossimo quadriennio olimpico, è stata appena convocata per il prossimo 13 dicembre, e si è subito compreso come la continuità in Piemonte sia il segno distintivo. Il Presidente uscente Gianni Vietri non si ricandiderà, ma è di questi giorni la volontà espressa da un’importante figura federale di candidarsi in Piemonte come Presidente regionale.
Massimo Rosso negli ultimi quattro anni Giudice del Tribunale Federale 1^ sezione a Roma, è la figura forte che lascia il prestigioso incarico in Federazione con la voglia di mettersi in gioco per guidare il ciclismo piemontese nei prossimi anni.


Andiamo a conoscere chi è Massimo Rosso, al di là della Sua attuale posizione in Federazione Ciclistica Italiana…
Lei è il primo candidato che rompe gli indugi. Della sua figura abbiamo già detto, ma chi è nella vita Massimo Rosso?
«Ho 48 anni, sono sposato e ho un figlio di 8 anni; professione avvocato, vivo a Cherasco dove ricopro la carica di Presidente del Consiglio Comunale e sono nel mondo del ciclismo da oltre 40 anni. Risale, infatti, al 1978 la mia prima gara nella categoria A2 e da allora, dopo aver gareggiato in tutte le categorie sino a dilettante seconda serie, sono sempre rimasto nel mondo del ciclismo. Prima, come giudice di gara, poi come Presidente della commissione disciplina e giustizia del CR Piemonte e negli ultimi quattro anni come giudice del Tribunale Federale 1^ sezione (FCI) a Roma».


Perché candidarsi alla Presidenza del CR Piemonte?
«Il ciclismo è un po’ la mia seconda casa. E’ nel mio DNA, ricordo il momento in cui mio padre mi propose il ciclismo come sport, la prima gara, le ultime gare, i ritiri, i compagni che ho incontrato in questa splendida famiglia: mi piacerebbe restituire al ciclismo quanto ho ricevuto in questi tanti anni.  Parlando con Gianni Vietri, ho capito che serviva continuità al lavoro svolto negli ultimi anni. Ho colto l’occasione per contraccambiare con il ciclismo e ho dato la disponibilità ad una mia candidatura. L’obiettivo della mia candidatura è quella di continuare, con le dovute e diverse sensibilità, il lavoro svolto dal precedente gruppo; gruppo che ha dato molto al ciclismo piemontese raccogliendo, notizie di questi mesi e non solo, successi nazionali, ma anche e soprattutto prestigiosissimi risultati a livello internazionale».

Quali saranno i punti salienti del suo programma?
«I bambini saranno al centro del progetto. L’obiettivo, non sprecando l’importante lavoro svolto,  è quello di incrementare il movimento ciclistico piemontese a tutti i livelli partendo proprio dai più giovani, linfa vitale di ogni movimento sportivo e di ogni Federazione, futuri atleti del nostro domani, creando un “circuito virtuoso” dove i giovani di oggi, passando senza pressione per tutte le categorie, saranno i ciclisti di domani. I temi da affrontare saranno molti, ma sicuramente dovremo continuare con politiche e attività dedicata ai giovani per poterci garantire ciclisti di tutte le categorie, compresa poi, quella amatoriale. Avere molti bambini che si appassionano a questo splendido sport vorrebbe dire in un prossimo futuro riuscire a ricostruire un vivaio piemontese con un forte ritorno di sponsor e di squadre… Sogno un movimento con tanti esordienti, tanti allievi, tanti juniores, tanti under 23, speriamo tanti professionisti. Riuscire ad avvicinare tanti giovani e insegnargli ad amare questo sport, per avere domani, una cultura ciclistica che li porterà a continuare cicloturisti, come amatori o come semplici appassionati. Credo che solo partendo dai giovani, possiamo portare beneficio a tutte le categorie ed a tutto il movimento ciclistico piemontese».

Come intende fare?
«Dobbiamo riuscire ad offrire le strutture. I nostri bambini e le nostre bambine dovranno, in sicurezza, cimentarsi in tutte le discipline strada, pista, MTB, BMX, ciclocross. Dobbiamo metterli nelle condizioni di poter provare tutto e soprattutto dobbiamo creare le condizioni perché tutti possano provare non sentendosi limitati o impediti dal costo della bicicletta, orientandosi su altri sport, in apparenza, meno cari. Dobbiamo permettere a tutti di avvicinarsi a questo fantastico sport, creando un dialogo con le istituzioni statali, regionali e comunali oltre che con il CONI regionale.
Ricercare dei fondi regionali e/o statali per entrare nelle scuole, come tanti progetti fatti in passato. Rendere disponibili i suddetti fondi alle società dei giovanissimi per consentire loro di entrare nelle scuole e promuovere il nostro sport; La scuola dovrà essere un partener fondamentale per le società del movimento ciclistico che si rivolgono ai giovani».

Si vede come un uomo solo al comando?
«Mai! Il Comitato Regionale dovrà lavorare in team perché si possano raggiungere i risultati prefissati. Il ciclismo è uno sport individuale, ma sappiamo bene tutti che la squadra è fondamentale per raggiungere l’obiettivo prefissato. Pertanto dovremo lavorare tutti insieme per raggiungere i punti che ci siamo da subito fissati. La squadra è già pronta ed è composta sia da uomini di esperienza sia da altri, come il sottoscritto “nuovi”. Ascolteremo ogni proposta, suggerimento, critica: ne analizzeremo i dettagli e offriremo giuste e dovute attenzioni da parte del sottoscritto e del Consiglio Federale.
Tutti gli attori del movimento verranno ascoltati, non solo Dirigenti o Tecnici delle Società, ma anche e soprattutto gli Atleti che sono il cuore pulsante del ciclismo».

E la a sicurezza a cui accennava prima?
«La sicurezza sia durante le manifestazioni sportive sia durante gli allenamenti dei nostri atleti sarà un altro degli obiettivi fondamentali del prossimo Direttivo Regionale. L’attenzione ai regolamenti ed alle normative in materia di sicurezza dovranno essere al primo posto sia nell’organizzazione degli eventi sia nei corsi di formazione e di preparazione dei tecnici e dei direttori di corsa. Cercheremo, unitamente alle istituzioni locali e statali, di sviluppare e proporre norme a tutela dei ciclisti durante le loro sessioni di allenamento cercando di studiare un “modello Piemonte” sulla sicurezza stradale. Siamo stati il primo Comitato ad avere un Protocollo di formazione con la Regione Piemonte per il personale ASA. Rinnoveremo l’attenzione verso l’attività d’informazione, proporremo un capillare aggiornamento e sensibilizzazione di sicurezza stradale presso tutte le società, affinché siano agevolate nell’offrire a tutti gli atleti allenamenti e manifestazioni in piena sicurezza. Un programma che accelera e rafforza alcuni progetti in atto, che guarda ad un recente passato fatto di contributi e aiuti alle Società ciclistiche e che attenziona in modo particolarmente innovativo ai giovani, vero motore di ogni cultura sportiva».

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